Jordan, veleno su LeBron
"Io, Magic e Bird? Mai"Il più grande giocatore dell'Nba tira l'ultima frecciata a James: "Io non avrei mai chiamato Larry Bird e Magic Johnson chiedendo loro di giocare con me: ero troppo impegnato a batterli" NEW YORK, 19 luglio 2010 - Una scelta come quella di LeBron James, lasciare la squadra con cui è diventato grande per raggiungere altre star e cercare di vincere, Michael Jordan non l’avrebbe mai fatta. Il più grande giocatore che l’Nba abbia mai avuto si aggiunge alla lunga lista di critici della decisione dell’attuale Mvp di lasciare Cleveland, il team che l’ha accolto nella lega 7 anni fa, per andare a Miami a formare una squadra da sogno con Dwyane Wade e Chris Bosh, due All Star come lui.
mai con larry e magic — “Io non mi sarei mai neanche lontanamente sognato di telefonare a Larry Bird e Magic Johnson e dire loro: hey, che ne dite di metterci insieme e giocare in una sola squadra? - ha raccontato Jordan dopo aver partecipato a un torneo di golf per beneficenza a Las Vegas -. Credo però che le cose siano diverse ora. Certo, loro adesso hanno una grande opportunità . Io però in tutta onestà ero troppo impegnato a cercare di battere Larry e Magic per pensare di giocare con loroâ€. Come dire: tre super star insieme proprio non ci possono stare. L’analogia regge, anche se Larry Bird e Magic Johnson sono di ben altra pasta rispetto a Dwyane Wade e Chris Bosh. L’Nba allo sbando di inizio anni Ottanta risorse anche grazie a loro, alla rivalità iniziata nella finale Ncaa del 1979 e proseguita tra i pro, con Bird bandiera dei Boston Celtics e Magic astro nascente prima e faro dei Los Angeles Lakers poi. Un dualismo che contribuì a rilanciare la lega (quasi ignorata da sponsor e televisione prima dell’avvento di Larry e Magic) e che finì con l’ascesa di Michael Jordan, capace di trascinare i Chicago Bulls (che lo avevano portato in Nba facendone la terza scelta al draft del 1984 e di cui era l'indiscusso leader) alla conquista di sei titoli tra il 1991 e il 1998 (con l’interruzione di due anni per inseguire la carriera nel baseball) e di guadagnarsi il titolo di più grande di sempre. I tre insieme hanno giocato insieme una volta, e quel Dream Team che nel 1992 incantò il mondo conquistando l’oro alle Olimpiadi di Barcellona resta una squadra leggendaria.
pioggia di critiche — Jordan ha parlato per la prima volta pubblicamente della scelta di LeBron, ma in privato aveva già espresso il suo disappunto. “Un giorno gliene ho parlato mentre stava scrivendo al cellulare – ha raccontato un dirigente Nba -. Senza nemmeno alzare lo sguardo, ha scosso la testa in un modo che non lasciava dubbi su come la pensasseâ€. MJ comunque non è il solo tra i grandi del passato ad aver criticato la scelta di James di lasciare Cleveland. “Io e Michael siamo d’accordo al 100% su questo punto – ha scritto Charles Barkley sul quotidiano Arizona Republic -. Se tu sei il due volte Mvp in carica non vai da nessuna parte. Sono gli altri a dover venire da te. Quello che è successo è ridicolo. LeBron mi piace, è un grande giocatore. Ma non penso che nella storia dello sport si sia mai visto un due volte Mvp lasciare la sua squadra per andare a giocare con altra genteâ€. A respingere le critiche ci ha provato Dwyane Wade, l’uomo che ha convinto James e Bosh a raggiungerlo a Miami, ma una sua uscita poco felice non è servita a molto: “Se dovessimo perdere due o tre partite di fila sembrerà che il mondo stia crollando – ha scritto Wade rivolgendosi direttamente ai tifosi -. La situazione verrà dipinta come se il World Trade Center stesse cadendo di nuovo, anche se si tratta semplicemente di basketâ€. Ma la bocciatura dei grandi del passato peserà come un macigno sulla testa dei tre Re. Per zittire i critici c’è una sola medicina: vincere.
Davide Chinellato