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Dj, romano di 26 anni, era conosciuto anche dai giocatori biancocelesti
Non perdeva una trasferta. Sul suo blog la rabbia e il cordoglio di chi l'aveva incontrato
Gabriele, due passioni: Lazio e musica
L'amico: "Gabbo non era un violento"
AREZZO - "Gabbo non era un tifoso violento", dice un amico. Gabriele Sandri, 26 anni, è stato ucciso all'autogrill di Arezzo. Le sue grandi passioni erano la musica e la Lazio: seguiva la squadra in tutte le sue trasferte. Lo conoscevano pure i giocatori. Recentemente aveva partecipato ad una festa con il difensore Lorenzo De Silvestri. Romano, Gabriele gestiva un negozio di abbigliamento alla Balduina ma la sera indossava i panni di dj. Ieri era al Piper di Roma. Walter Valloni, un manager amico, ha la voce rotta dalla commozione: "Lo conoscevo bene: non era un violento. Ho trascorso con lui tutta l'estate nel mio locale di Porto Rotondo, Em Club. Faceva il dj resident. A Roma lavorava spesso nella discoteca La Cabala".
Nel blog di Gabriele, fino a ieri utilizzato per organizzare la trasferta a Milano ("Chi è rimasto a piedi, è il ben venuto. Siamo in 3 in macchina"), da qualche ora si riversa la rabbia e il dolore degli amici e dei tifosi biancocelesti. Sotto le immagini del suo volto sorridente, con le cuffie in testa, si sommano commenti arrabbiati: "Non si può morire in questo modo..." scrive Federico. "ke mondo de merda...." commenta Mack. E poi tante scritte di dolore: "Mi sembra ieri il giorno in cui ci siamo conosciuti all'Heaven di Porto Rotondo - ricorda Andrea - quando tu hai messo Ragazzo fortunato...oggi accendo la tv e parlano di un colpo che ti ha ucciso. Non riesco a crederci... Addio Gabbo!". "Solo un grande vuoto in fondo al cuore". E poi il saluto di un collega: "Lassù non dimenticarti la borsa dei dischi.. non riuscirei a pensarti senza. Un abbraccio", dj Gabriele Imbimbo.