da pita1982 il lun gen 16, 2006 11:47 am
Caso Bojinov, adesso nascondersi non serve più
Il caso Bojinov è scoppiato. Da settimane bolliva, ormai da tempo l'insoddisfazione del bulgaro era palese. Ieri l'epilogo. Prandelli getta nella mischia dal primo minuto il neo arrivato Jimenez, e spedisce in panchina l'ex leccese.Il dopo partita è caldo, con Bojinov che chiede di andarsene e Prandelli che, in poche parole, non sembra essere intenzionato a fare i salti mortali per trattenerlo. Lo spazio per il bulgaro, al momento, è quello. Lo sfogo non cambia le carti in tavola. Ecco che l'Inter si fa nuovamente avanti.
Ecco che la Fiorentina ricomincia a pensarci. Ma solo se, nello scambio, oltre a Toldo venisse inserito Pizarro e un bel diritto di riscatto sul centrocampista nerazzurro. Difficile, forse impossibile. Ma, trattativa a parte, una domanda forse è bene porsela. In maniera definitva e seria. Che futuro avrebbe Bojinov all'Inter? Quanti minuti in più giocherebbe rispetto a Firenze? Quale potrebbe essere il suo futuro in un club e in una città non certamente "paziente" per un giovane come Valeri? Domande che forse, al momento, il giocatore non si fa, ma che la Fiorentina ha il dovere di porsi. E lo starà sicuramente facendo.
Per farla breve, dare Bojinov all'Inter in prestito potrebbe voler dire...perderlo definitivamente. Se questa è la strategia viola, bene. Se invece l'obiettivo dei gigliati è quello di ritrovare il bulgaro, beh allora meglio qualsiasi altra piazza rispetto a Milano. Che si aprano nuove strade, che si aprano nuove trattative, se al momento Bojinov in viola rappresenta un problema per lo spogliatoio, come sembra. Prandelli ha ragione, in questo momento (e anche ieri la Fiorentina lo ha dimostrato) i viola non sono al top, e non possono permettersi di giocare con due punte e con due esterni offensivi.
Ne risentirebbero gli equilibri della squadra, ne risentirebbe la classifica. In altri momenti della stagione, come dimostrato, questo può essere anche possibile, ma non adesso. E, comunque, c'è pur sempre da tener presente la presenza di un Pazzini che in questa annata ha dimostrato di avere più testa e più pazienza. E, soprattutto, di sapersi adattare meglio al gioco di Prandelli. Non è un peccato dire questo, non è una mancanza di stima verso Bojinov dire che Pazzini al momento è più utile.
Vedremo, ma il ragionamento è questo. Bojinov è stato un grande investimento, firmato Lucchesi (probabilmente spropositato dal punto di vista economico, diciamo oggi), e la società gigliata di questo ne deve tener conto. Ma deve anche tener conto di un tecnico che, al momento, vede come un peso questa continua insoddisfazione e che, soprattutto, dichiara di veder difficile al momento un Bojinov titolare in questa Fiorentina nata per spingere soprattutto sulle corsie laterali. Con, là davanti, spesso e volentieri una sola punta: Luca Toni. Il rebus, a questo punto, è questo. Il ragionamento che adesso va fatto deve essere sul futuro, ma deve tener conto anche del presente. Se si crede davvero nelle doti di questo ragazzo e nella sua intelligenza, allora darlo all'Inter vorrebbe solo dire...sbagliare.
Se si pensa, di averlo perso, allora via libera, magari valutando anche l'ipotesi di una amara cessione. Ma, in questo senso, andrà calcolato bene tutto. Anche la voglia matta di noi fiorentini di farci del male da soli. Nessuno, può nascondersi, cosa direbbe se, in una primaverile domenica di Aprile, Bojinov dovesse segnare in maglia nerazzurra e la Fiorentina dovesse perdere una gara facile. Anche questa è Firenze. Quindi? Vedere se ci sono altre squadre, altre opportunità di scambio. Valutare il prestito. Mandarlo a giocare, non a riscaldare la panchina come a Milano. Un ritorno a Lecce potrebbe essere la giusta soluzione.
Altrimenti punirlo severamente e farlo rimanere a Firenze. Sapendo, però, di avere un casa un grande problema da risolvere. "A questo punto ci deve pensare la società , non io", ha risposto ieri un Prandelli deciso come non mai. E questo è un segnale importante. Dato da un tecnico che i giovani li conosce. Gilardino e Adriano in passato hanno saputo attendere, Bojinov a quanto pare no. Dopo una vittoria come quella di ieri, dopo una classifica che sorride come non mai alla Fiorentina, dover assistere ad una polemica del genere fa davvero male. Valeri ha fretta di diventare grande, la Fiorentina al momento ha fretta di raggiungere un sogno chiamato Champions League. Le due strade non portano allo stesso obiettivo.
Mercoledì Bojinov non convocato per motivi disciplinari
La Fiorentina comunica che, per motivi disciplinari, il calciatore Valeri Bojinov non prenderà parte alla seduta di allenamento odierna e non sarà convocato per la gara di campionato, in programma mercoledì sera a Genova, contro la Sampdoria.
acffiorentina