da Betaray il mar set 27, 2005 10:14 am
L'avvocato chiede il rilascio, ma l'attore rischia grosso
Dal telefonino molti numeri sospetti dei probabili pusher
"Sono un tossico, curatemi"
la confessione di Calissano
Gli investigatori puntano ad ottenere informazioni dirette
Nei prossimi giorni nuovi interrogatori per il benzinaio e l'amica
di MARCO PREVE
Paolo Calissano subito dopo l'arresto
GENOVA - "Sì, sono tossicodipendente e ho bisogno di cure, voglio smettere". Paolo Calissano arrestato per aver fornito le dosi di cocaina che hanno ucciso una ballerina brasiliana al termine di un festino, ha ammesso la sua condizione al momento di entrare nel carcere di Marassi. Proprio per le sue precarie condizioni psicofisiche è stato portato nelle celle dell'infermeria. Oggi, nel corso o alla fine dell'interrogatorio per la convalida del fermo da parte del giudice delle indagini preliminari Elena Daloiso - sarà presente anche il pm Silvio Franz - il suo difensore, l'avvocato Carlo Biondi, potrebbe chiedere per l'attore gli arresti domiciliari da trascorrere in una clinica di disintossicazione per tossicodipendenti.
Ma i due reati contestati a Calissano, lo spaccio e l'articolo 586 del codice penale che punisce la morte di una persona come conseguenza di altro reato, sono molto pesanti. Il protagonista di "Venti di Ponente", infatti, rischia una pena superiore ai quattro anni di reclusione, condizione che rende impossibile ottenere l'affidamento a comunità di recupero. In altre parole, pur con la scelta di riti di giudizio abbreviati, difficilmente riuscirà a non andare in prigione.
Per lui, però, potrebbe aprirsi la possibilità di ottenere qualche sconto se accetterà di collaborare con gli inquirenti. In queste ore infatti, dall'inchiesta sulla morte della ragazza brasiliana ne sta nascendo un'altra che potrebbe provocare un vero e proprio terremoto nel mondo dello spettacolo, non solo genovese.
Gli investigatori della squadra mobile puntano infatti a scoprire chi fossero i fornitori di Calissano. Il sequestro del suo telefonino, e l'analisi dei numeri più volte chiamati negli ultimi tempi starebbero già fornendo delle indicazioni utili. Tra l'altro, proprio per le sue frequentazioni di attori, modelle e sportivi a Milano, l'inchiesta potrebbe allargarsi nel capoluogo lombardo.
Ieri mattina intanto, è stata effettuata dal medico legale Enzo profumo l'autopsia sulla salma della ballerina. Anche se ci vorranno due mesi per gli esami tossicologici, è quasi certo che l'arresto cardiocircolatorio sia stato provocato dalla droga miscelata ad un tranquillante. Il farmaco è stato probabilmente preso per placare la tachicardia generata dallo stupefacente, una prassi abituale tra i consumatori di coca. Ma si tratta anche di un particolare importante, che il pm Silvio Franz vuole approfondire per capire se Ana Lucia avesse accusato un malore già nel corso della nottata.
"Io mi sono addormentato prima di lei, non mi sono reso conto di quello che le è successo" ha spiegato Calissano al suo legale. E ha aggiunto: "sono stati i soccorritori del 118 a svegliarmi". Calissano, intontito dallo stupefacente, è stato infatti sottoposto ad una terapia a base di Narcan per ripristinare il regolare ritmo delle funzioni vitali, anche se non è stato necessario ricoverarlo in ospedale.
Per quanto riguarda la droga Calissano nel primo, sofferto (ha dovuto più volte interrompersi spossato dal cosiddetto effetto "down" della coca) interrogatorio, quando ancora era un semplice testimone, aveva detto che ne aveva solo per uso personale e che non ne aveva offerta ai compagni della serata. Ma a smentirlo c'erano state le testimonianze dell'altra coppia, un benzinaio della Foce di 28 anni e una sua amica. La ragazza era andata via a notte inoltrata, mentre il maschio aveva deciso di fermarsi a dormire in casa dell'amico attore. Ed era stato proprio il benzinaio a dare l'allarme, a mezzogiorno.
Gli investigatori stanno anche ricostruendo i frenetici spostamenti dei quattro amici nel corso della notte. Un via vai dalla casa del festino per raggiungere un locale o per rifornirsi di alcolici. E al momento non si esclude che anche altre persone siano passate, seppur per un breve periodo, nell'appartamento della palazzina al civico 15 di via Boselli ad Albaro.
Ieri, intanto, gli uomini di Claudio Sanfilippo dirigente della squadra mobile e di Alessandra Bucci capo della omicidi, hanno sentito numerose persone come testimoni. Amici e conoscenti di Calissano e della cubista brasiliana. E' stato accertato che i due si conoscevano da qualche tempo e che si erano incontrati in uno dei locali di lap dance che Calissano frequentava piuttosto assiduamente da alcuni mesi a questa parte. Molto probabilmente, già nei prossimi gironi il sostituto procuratore Franz interrogherà nuovamente sia Calissano che il benzinaio e la sua amica.