da Promentory1985 il dom giu 12, 2005 4:02 pm
sicuramente...
dal Tempo di ieri (a proposito di Fini):
Fini disse: «Se c’è referendum, vota no»
Il documento. La battaglia del leader di An a favore della legge sulla fecondazione nel 1999. Fra proclami e storia
Due giorni prima, il 4 febbraio 1999, aveva scritto al Corriere della Sera una lettera in cui spiegava la posizione di tutto il suo partito sulla fecondazione assistita. Gianfranco Fini sostenne che «Va tutelata la vita umana dal concepimento, impedendo la distruzione degli embrioni: è imminente la ricorrenza della Giornata per la vita, che si celebra da oltre vent'anni per iniziativa della Conferenza episcopale italiana (...). Alleanza nazionale si unisce a questa celebrazione con un convegno europeo ad Assisi con la partecipazione di rappresentanti dei movimenti per la vita e di politici di altre nazioni europee particolarmente impegnati su questo fronte: il riconoscimento che l'uomo è persona fin dal primo istante, e come tale non è strumentalizzabile da nessuno e per nessun motivo, deve diventare una base comune di condivisione per l'intera Europa». Parole chiare, ripetute il 6 febbraio 1999 proprio in quel citato appuntamento di Assisi, una giornata dal titolo significativo: «Abbracciamo la vita». Sono passati sei anni, eppure rileggere quelle parole oggi dopo la svolta di Fini (non di An) sulla materia che lui stesso dichiarò che mai sarebbe stata abolita per referendum con il suo consenso, ha il sapore di un documento ingiallito trovato in qualche cantina. Ai lettori de Il Tempo offriamo qualche stralcio del discorso di quella giornata: «Sono abituato alla lotta politica, ma sono offeso per l’accusa lanciata per cui "la destra crede di guadagnarci" con il suo voto sulla procreazione assistita. Abbiamo invece dimostrato di avere carattere e sono meravigliato dell’altrui meraviglia. La politica muore se diventa astrazione oppure marmellata se non vengono difesi alcuni principi. La sinistra ha dimostrato in questa occasione arroganza ed irresponsabilità , perchè intende insabbiare la legge ed ha paventato la presenza "inquietante" della destra. Noi abbiamo sempre difeso la sacralità della vita, la centralità della famiglia e la tutela dell’infanzia (...) Su questa legge abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Siamo stati coerenti nei comportamenti a quelli che erano i soli principi che abbiamo posto al centro della nostra azione. Con una valutazione e una impostazione che non è di carattere confessionale. Perché quando si parla, come abbiamo parlato apertamente (sta scritto), a Fiuggi e Verona del "diritto naturale" è evidente che ci si riferisce non a una impostazione di tipo fideistico, bensì a una ben precisa concezione della società e della natura umana. Perché dunque tanta meraviglia? Forse perché nel passato anche recente nella difesa di valori e di principi militavano in molti con le parole, ma poi erano pochi coloro che avevano comportamenti conseguenti (...) In questo caso non è stato indebolito il governo a favore dell’opposizione. Se non si creano schieramenti autenticamente trasversali su questioni connesse a problemi di coscienza, mi chiedo su che cosa si dovrebbero formare questi schieramenti? Perché per una volta la politica è stata capace di volare alto. Per una volta la politica è stata capace di assumersi delle responsabilità . Per una volta la politica è stata capace di sciogliere dei nodi (...) In Italia c’è assoluta necessità di una legge sulla procreazione assistita perché l’Italia si trova in una posizione da Far West. Siamo soddisfatti del voto ottenuto in parlamento perché siamo contrari alla fecondazione eterologa. E non bisogna comunque pensare ad un voto politico, perché riguardava solo le coscienze. Ci siamo comportati in ben altro modo rispetto alla sinistra, che ha urlato in modo scomposto e messo in atto una serie di pratiche volte ad insabbiare la legge stessa. La nostra posizione d’altra parte era nota e siamo contenti perché è diventata maggioritaria. Come si fa poi a consentire la possibilità di dare il via alla procreazione assistita per le coppie di fatto, quando in Italia per adottare un bambino che sia legato da un vincolo occorrono almeno tre anni? Tutto si può discutere, ma sui principi è doveroso essere intransigenti. An si è comportata coerentemente con i suoi valori. E nessuno è autorizzato a dire che An è schierata su posizioni oscurantiste o di integralismo. Non c’è stato un arroccamento in aula, ma un dibattito che ha diviso trasversalmente i poli. Che poi ci sia stata in An una larghissima convergenza sulle mie posizioni è un fatto che giudico positivo. Nel caso la legge venga approvata, capisco le ragioni di chi, non condividendola, ipotizza il ricorso al referendum. Ovviamente, se si arriverà a tanto, sarò schierato contro quel referendum. Ma adesso l’importante è che la legge si faccia evitando l’attuale Far West.
