mostiq ha scritto:versa ha scritto:se ne andò
sempre informa
mostiq ha scritto:versa ha scritto:se ne andò
porzel ha scritto:ah ma è morto sul serio...
rip
Saruzzu ha scritto:http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/29-giugno-2011/filmini-porno-schermo-piazza-190981106344.shtml
AHAAHHAAHAHAHAHAHAHAH
versa ha scritto:Morto Nathan Clark, sua la scarpa del deserto
LONDRA - Addio all'inventore di un mito: Nathan Clark, erede dei fondatori dell'azienda di calzature Clarks ma soprattutto l'ideatore della 'scarpa del deserto', è morto negli Stati Uniti a 94 anni. Quando presentò il Desert Boot al mondo nel 1949, Clark non stava cercando di creare una leggenda o di iniziare una rivoluzione: aveva semplicemente progettato un comodo stivaletto basato su quelli che i suoi colleghi nell'Esercito indossavano in Birmania, una calzatura in camoscio molto comoda con la suola di gomma fabbricata per i militari dell'Ottava Armata nei bazar della vecchia Cairo. Nathan portò i disegni delle sue Desert Boot nell'azienda fondata a Street (Somerset) negli anni venti dell'Ottocento dai suoi antenati quaccheri James e Cyrus Clark, ma si sentì rispondere dal consiglio di amministrazione che quel modello "non sarebbe mai stato venduto". Le ultime parole famose: da allora 12 milioni di Desert Boots sono stati accaparrati da clienti di ogni età , ma soprattutto giovani, per non parlare delle imitazioni.
Radicale nell'animo - aveva studiato alla progressista Odenwaldschule in Germania prima di andare a Oxford - Nathan andò al settimo cielo vedendo in tv le scene del Maggio francese con le sue scarpe ai piedi dei manifestanti sulle barricate parigine del Sessantotto. Il no dell'azienda non aveva fatto dare Nathan per vinto: rientrato in patria dopo la guerra Clark realizzò un prototipo per conto suo e lo presentò alla Chicago Shoe Fair: era al posto giusto nel momento giusto. In America, grazie a un servizio illustrato su Esquire, fu un successo istantaneo e una macchina macina dollari per gli impianti di Street che in quegli anni - era pieno baby boom - avevano concentrato la produzione per uscire dalla crisi del dopoguerra sulle calzature per bambini. Esportate in Europa Occidentale, le 'scarpe del deserto' divennero parte dell'uniforme dei giovani maschi negli anni Cinquanta e Sessanta.
Da allora è storia: rivali in Gran Bretagna alla fine degli anni Sessanta degli stivaletti alla Beatles, le scarpe del deserto divennero semplicemente 'le Clarks', indossate da outsider che facevano tendenza come Bob Dylan e Steve McQueen, Liam Gallagher degli Oasis e oggi anche Sarah Jessica Parker di Sex and the City. Entrati nel 2009 tra "le cinquanta scarpe che hanno cambiato il mondo" del Museo del Design, le Desert Boots sono oggi prodotti in Vietnam, Cina e Brasile ma l'azienda di Street resta di famiglia. Clark è morto a New York, la città dove aveva passato gli ultimi anni in una casa di Gramercy Park con vista sul parco di cui serve la chiave: negli ultimi tempi si aggirava appoggiandosi a due ornati bastoni sotto i ritratti degli antenati, a un piede una Desert Boot, all'altro un Chupplee, il sandalo ispirato alle calzature dei Pashtun da lui introdotto, anche quello, nell'universo Clarks.
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