kaa ha scritto:la violenza negli anni 70 era ben peggiore di quella attuale la quale, all'interno degli stadi è molto molto rara, ciò nonostante non c'erano partite a porte chiuse,limitazioni ecc.
perchè il botteghino era l'introito maggiore o quasi.
ora dallo stadio il ricavo è quasi ai minimi storici a differenza di quello che hanno per le tv... quindi fanno di tutto per piazzare la gente davanti alla televisione con cui hanno un incasso notevole piuttosto che mandarla e incentivarla ad andare negli stadi...e questo sarà così almeno fino a quando gli stadi non saranno di proprietà (eccola la differenza con l'estero)
la violenza? c'entra molto poco in tutto questo giro di affari.
concordo
la violenza è la classica falsa giustificazione usata per ampliare la repressione e restringere le libertà del tifoso e del cittadino, in realtà a sto punto di non ritorno ci hanno portato la tv e i soldi e non gli ultras.
mostiq ha scritto:e come? sarò ingenuo ma non ci arrivo..
gli altri paesi hanno un servizio mediatico d'eccellenza equiparabile a sky e gli stadi pieni
gli altri paesi hanno un servizio mediatico d'eccellenza equiparabile a sky e gli stadi non li chiudono per motivi di sicurezza
a mio avviso i problemi stanno altrove...chi governa il calcio e forse anche chi losegue hanno differenti porzioni di colpa da qualsiasi parte la si voglia guardare...che la colpa sia del mezzo mediatico più evoluto faccio fatica a pensarlo..
scusa se mi permetto eh, ma si sei un pò ingenuo se non capisci che la rovina del calcio attuale sono proprio le tv e tutto il giro di denaro ed interessi che si portano dietro.
hanno snaturato in maniera sostanziale il calcio, ed hanno trasformato i "tifosi uomini" in "tifosi consumatori".
ci stanno facendo pensare che il calcio sia spider cam, telecronisti superfenomenali e tutte ste stronzate ridicole.
citando John King:
Il maschio medio, che resta tutto il giorno con il culo sprofondato in poltrona a scanalare tutto quello che vede è il campo e tre lati dello stadio. Butta via la sua vita a cambiare programma, ma dopo torna al football perchè sente il boato della folla e tutta la passione, che è per quello che la partita è speciale. Nessuna industria della televisione sembra che gli interessi dei tifosi, ma senza l'urlo ed il movimento del pubblico il calcio sarebbe uno zero. E' una storia di passione. Senza la passione il football è morto. Solo ventidue uomini grandi e grossi che corrono su un prato e danno calci a una palla. Proprio una gran cagata. E' la tifoseria che lo fa diventare una cosa importante. che poi escludendo per un attimo il calcio, e facendo un discorso generale posso tranquillamente affermare che il sistema potere-soldi-tv soprattutto in italia ci ha fatto diventare tutti degli scoglionati senza ritegno. dal primo all'ultimo. fidati.
