Baustelle!

[Sexbeatles]

ahahahah per me puoi fare anche il cattivo, purtroppo non me ne torna niente

Mica lo facevo per te, sopravvalutato. Semplicemente un mezzo voto in più se lo meritano

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[Sexbeatles]

Dai su, non piangere per un calabrese.

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ah scusa mi ero un attimo dimenticato.
edito.

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[matrix012]

Mah ormai anche loro sono diventati mainstream con tutte queste interviste...ergo non sono più indie!

[grievance]

posso dire che mi piace follonica?

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poco poco ti piacerà pure napoli, figurati!

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Da Corriere della sera .it (http://forum.corriere.it/fegiz_files/26 ... 13410.html)

Fegiz Files
di Mario Luzzatto Fegiz



Fegiz Files, un dialogo vivo e serrato che tocca temi assai vari, costituisce il naturale approfondimento degli argomenti musicali trattati sul Corriere della Sera, nelle rubriche “Effetto note” su Corriere della Sera Magazine , nella rubrica “Accordi e disaccordi” del mensile Style e negli interventi del mattino su Radio1 Rai nel programma Start in onda alle 10.30 dal martedì al venerdì.



Guerrilla Radio Venerdì, 26 Marzo 2010
Baustelle - I mistici dell'Occidente

Un disco che temevo tantissimo. Di quelli che possono affossare una bamd, visto l'attesa.
Loro mi piacciono, da sempre. Faccio però parte di quella schiera di loro fan che non si sono fermati a "Sussidiario illustrato della giovinezza" o a "La moda del lento" (che erano due bellissimi dischi) e che non ha vissuto come un tradimento il passaggio ad una major della band tosco-milanese. Anzi, "Amen" a mio parere è finora il loro lavoro migliore.
O almeno lo era fino a ieri, perché questo "I mistici dell'Occidente" è probabilmente superiore. Ma lo dico solo dopo pochissimi ascolti e quindi difficilmente il mio giudizio può peggiorare.
L'impressione è di trovarsi davanti a un'opera complessa e fruibile da tutti al tempo stesso.
Melodie quasi istantanee e mai banali, senza quel fastidioso senso di "già sentito" che spessissimo ti piglia quando ascolti musica pop. Perché questo fanno i Baustelle: pop. Poi mettetici voi quello che volete: d'autore, snob o che altro. Canzoni che possono passare senza mai sfigurare in qualunque ambiente musicale, dai network radiofonici a un centro sociale, un teatro o un pallazzetto, il palco di Sanremo o del Club Tenco. Musica, con la emme maiuscola.
Rispetto ad "Amen" le atmosfere che richiamano il "Sussidiario..." o "La moda del lento" sono più presenti. Il disco è molto eterogeneo, gli arrangiamenti stratificati come non mai senza però diventare pesanti. Ovunque echi di De André, Battiato, Morricone. Impastati con orchestre che sembrano uscire direttamente dalla Teche Rai di "Canzonissima" o da qualche b-side dei Beatles.
Le liriche sono semplicemente.... belle.
Difetto del cd, se si può chiamare così, è che è un po' meno immediato del suo predecessore (a cominciare dall'introduttiva "L'indaco", quando poi ti piglia non ti molla più), ma i Baustelle sono riusciti nel difficilissimo compito di produrre un lavoro diverso e migliore di "Amen", con i quali i Baustelle si pongono - posso dirlo? - come migliore band italiana del momento.
Difficie sarà ora migliorarsi. Ma questo l'avevamo già detto dopo l'uscita di "Amen".
Che dire: bravi, davvero bravi.

PS: dimenticavo. Brano che finora mi piace di più è "L'ultima notte felice del mondo". O "San Francesco". O "La canzone della rivoluzione". O altre 5-6. Faccio prima a dire quali sono quelle che finora mi hanno convinto meno: "Follonica" e "La Bambolina"

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pare che saranno al Play Art di Arezzo a Luglio, ma per ora è solo una voce.