Notizia del 16 aprile 2009 - 08:52
Ste è uscito dal gruppo
Stefano D'Orazio lascia i Pooh: dopo l'album di imminente pubblicazione e il tour, la band si ridurrà a tre elementi
Il pensiero non è rimasto chiuso lì ed è uscito (curiosamente?) alla vigilia dell'uscita di un'antologia di successi con inedito e di un tour estivo per l'Italia. Ma evidentemente era un peso che Stefano D'Orazio doveva levarsi subito di dosso: la sua avventura con i Pooh è terminata, il batterista della band più longeva della musica leggera nostrana (nata nel 1966) se ne va dopo 38 anni. Ma niente paura, sottolinea il gruppo: nessuno fermerà la musica.
I Pooh non si sciolgono né accennano ad andare in pensione. In fondo, i rimescolamenti della formazione sono un classico, un argomento degno di un quiz di Mike Bongiorno: all'inizio c'erano Valerio Negrini e Roby Facchinetti con Gilberto Fagioli e Riccardo Fogli al basso, Mauro Bertoli e Mario Goretti alla chitarra e Bob Gillot
alle tastiere. Nel '68 arrivò Dodi Battaglia e nel 1973 Red Canzian: in mezzo, nel 1971, proprio D'Orazio (classe 1948) aveva sostituito Negrini alla batteria.
Nessun dramma, dunque, solo una naturale stanchezza per una vita sempre on the road, dalla quale il ricciolone scapolo impenitente - tra i suoi maggiori meriti quello di non aver dato alla luce alcun cantante "figlio di Pooh" - si congederà con i concerti in programma dal 25 luglio, "per salutare gli amici".
I motivi ufficiali della rottura non sono noti, ma la separazione sembra priva di astio e recriminazioni. Chissà se a rendere tutto più "dolce" c'è una buonuscita milionaria, visto che la band ha venduto 25 milioni di album e 23 milioni di singoli? O se invece non fosse semplicemente vero quello che cantavano, tutti e quattro insieme, "Si può essere amici per sempre, anche quando le feste finiscono e si rompono gli incantesimi"? (Libero News)
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