da BASIK il gio gen 08, 2009 4:51 pm
Ragazzi, un attimo...
Chi non c'era è vero che non può capire fino in fondo l'inefficienza dimostrata ieri dalla nostra amministrazione.
Ieri Milano è stata quasi completamente inerme alla nevicata, ha reagito tardi. Non dico che bisognasse portare tutto alla normalità e in poco tempo. Dico solo di provare a fare qualcosa.
Qui nessuno ha fatto niente, se non quando ormai era troppo tardi.
Non chiedevamo molto, chiedevamo almeno di spalare la neve.
Erano due giorni che si parlava di questa nevicata e ci siamo alzati senza che qualcuno fosse al lavoro per rendere la situazione più agibile.
Le periferie sono state completamente abbandonate, le strade e i marciapiedi si confondevano tra di loro poiché nessuno si è degnato di spalare la neve, causando così un'insufficienza del funzionamento dei mezzi pubblici.
Era impossibile transitare per una macchina o per un autobus.
Vi dico solo che per spostarmi in un posto in cui di solito ci metto un quarto d'ora, ci ho impiegato due ore e mezza. Il centro non so in che condizione fosse perché non ci sono riuscito ad arrivare.
Una testimonianza: avevo un colloquio alle 8,30 con un docente e, essendo stato impossibilitato ad andare in università (che si trova dietro il Duomo), gli ho mandato una mail spiegandogli la situazione della mia periferia.
La sua risposta è stata:
"Guardi, pur abitando in semicentro ero nella sua stessa condizione e non
sono riuscito a raggiungere la facoltà .". Ho copiato e incollato l'esatta frase.
Quindi non penso che in centro a quell'ora si stesse molto meglio.
Davvero, credeteci.
Nessuno chiedeva che alla Moratti di fermare la neve, chiedevamo di fare solo il minimo indispensabile.
Quando vennero a prendere gli ebrei
Io rimasi in silenzio perché non ero ebreo
Quando vennero a prendere gli omosessuali
Rimasi in silenzio perché non ero omosessuale
Quando vennero a prendere i comunisti
Rimasi in silenzio perché non ero comunista
Quando vennero a prendere gli zingari
Rimasi in silenzio perché non ero zingaro.
Poi vennero a prendere me
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.
Martin Niemöller