Tutte le verità di Cassano
Il genietto di Bari Vecchia racconta i suoi primi ventisei anni nell'autobiografia "Dico Tutto". Dall'infanzia in mezzo ai criminali ai due a scuola, dal sesso al cibo, da Bari a Genova passando per Roma e Madrid, fino ai suoi allenatori.
Tutte le verità di Cassano
http://www.sportal.itI primi ventisei anni di vita di Antonio Cassano, in un libro, la sua autobiografia intitolata "Dico Tutto". E il genietto di Bari Vecchia dice, se non proprio tutto, comunque tanto, molto. Dall'infanzia in mezzo ai criminali ai due a scuola, dal sesso al cibo, da Bari a Genova passando per Roma e Madrid, fino ai suoi allenatori.Partiamo proprio dal rapporto di amore e odio con i tecnici che lo hanno dovuto gestire. Capello: "A Tarragona mi fa scaldare per tutto il secondo tempo con Ronaldo, nello spogliatoio gli dico 'sei un uomo di m...., sei più falso dei soldi del monopoli'". Del Neri? Non si capisce un c.... di quello che dice ed è un po' ambiguo". E ancora, Gentile: "Lo detestavo". Spalletti: "Una volta gli ho detto: 'mica stai allenando quelle schiappe che avevi all'Udinese, questa è mica casa tua, è casa mia". Buone parole solo per Fascetti: "E' l'unico con cui non ho mai scazzato".E lo show continua con i racconti dell' Anto' bambino: "Ero povero, ma tengo a precisare che nella mia vita non ho mai lavorato, anche perché non so fare nulla. Giocavo tra le bancarelle, tutti mi volevano in squadra con loro e scommettevano 10, 15 o 20 mila lire sulla squadra dove giocavo io. Io mica ero trimone, mica ero scemo: volevo il grano io, dovevano darmi la percentuale. A scuola? Avevo due in tutte le materie, un risultato straordinario ottenuto grazie a un impegno costante... Sono stato bocciato sei volte tra elementari e medie".Poi la svolta, il gol in Bari-Inter del 18 dicembre 1999: "Se non ci fosse stata quella partita sarei diventato un rapinatore o uno scippatore, comunque un delinquente... A oggi mi sono fatto 17 anni da disgraziato e 9 da miliardario, me ne mancano ancora 8 prima di pareggiare".Da quel gol la vita è cambiata, soldi e belle donne, che insieme al cibo sono diventate via via la passione più grande: "Quattro fidanzate in 11 anni sono poche, in compenso ho avuto qualche altra avventura: diciamo tra 600 e 700 donne, una ventina delle quali appartengono al mondo dello spettacolo. E non ho mai fatto cilecca, a meno che per cilecca non si intenda essere veloci e un po' egoisti. Spesso ho giocato grandi partite dopo aver fatto sesso: andatevi a vedere Roma-Juve 4-0, avevo fatto le sei la domenica mattina con una delle tante amiche che avevo in quel periodo. E a Madrid era ancora più facile, perché eravamo in albergo, tutti sullo stesso piano, così sopra e sotto potevi invitare chi volevi e raggiungerla nel cuore della notte. Avevo anche un cameriere amico e il suo compito era portarmi 3 o 4 cornetti dopo aver trombato... Sesso più cibo, la notte perfetta".