«Credo che oggi al Consiglio europeo sarà presa la decisione di avere una certa souplesse, cioè di avere un certo momento di attesa anche perché stiamo attendendo di vedere come si comporterà l'economia reale anche a seguito della crisi finanziaria». Così Silvio Berlusconi sull'atteggiamento che il vertice dei capi di Stato e di governo europeo a Bruxelles dovrà prendere sul pacchetto di misure contro il cambiamento climatico. «Chiaro - osserva - che è un problema importante che ci deve preoccupare che deve vederci impegnati affinchè si possano raggiungere i risultati che sono stati previsti per il 2020, ma in questo momento è sopraggiunta una crisi che rende difficile per le economie europee e non soltanto per quella italiana per il settore automobilistico ma anche per le Pmi di sostenere questo impatto estremamente costoso». La stessa crisi, avverte, che «allontana in modo assoluto l'adesione degli Stati Uniti e della Cina da quella che è la nostra politica contro le emissione di Co2».
Soltanto ieri, martedì 13 ottobre, il presidente della Commissione europea Barroso aveva frenato l'Italia che ritiene insostenibili gli oneri per l'industria circa la «flessibilità sugli obiettivi» sulla lotta al cambiamento climatico (facendo riferimento ai target approvati dai 27 lo scorso anno che prevedono il 20% di riduzione del Co2 entro il 2020 rispetto al 1990, un aumento del 20% dei consumi da energie rinnovabili e un incremento del 20% di efficienza energetica, sempre entro il 2020). Secondo Bruxelles sarebbe «un vero errore mondiale se la crisi finanziaria facesse dimenticare la sfida del cambiamento climatico». La crisi finanziaria «non ha ridotto la minaccia del cambiamento climatico», ha sottolineato Barroso rilevando che «non è un lusso salvare il Pianeta, ma è cruciale per il futuro dell'Europa e del mondo». Per Barroso, sarebbe un errore abbandonare ora la leadership mondiale nella lotta al clima, in un momento in cui «ci aspettiamo che anche gli altri grandi partner seguano il nostro esempio».Alla conferenza di Copenaghen sul clima - ha assicurato , «faremo tutto il possibile per raggiungere un accordo globale perchè il fardello degli oneri deve essere condiviso a livello mondiale».
praticamente con la scusa dell'economia in difficoltà , l'Italia vorrebbe fare lo gnorri sul taglio delle emissioni di CO2...ma barroso ha reagito con un cazziatone
questo lo cazzo dentro la tesi, con qualche commento acido