da porzel il lun set 08, 2008 12:46 pm
MILANO, 8 settebre 2008 - Obbligo al Napoli di giocare "tutte le gare" con le curve A e B chiuse agli spettatori fino al 31 ottobre prossimo. Questa la decisione, insieme ad una ammenda di 10 mila euro, del giudice sportivo per la parte riguardante gli incidenti avvenuti allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Napoli. Il giudice ricorda, nella motivazione, che esula dai suoi limiti funzionali "ogni valutazione in merito a fatti altrove verificatisi". Il Napoli dovrà quindi giocare con le curve A e B chiuse le partite interne contro Fiorentina (14/9), Palermo (24/9), Juventus (19/10) e Reggina (29/10).
LA DINAMICA - Nell'incontro terminato 1-1, si legge nella comunicazione del giudice, "all'inizio del secondo tempo, preceduto dallo scoppio di forte intensità di petardi nella zona antistante, faceva ingresso nello stadio un folto gruppo di sostenitori del Napoli che, a stento, venivano accompagnati dalle Forze dell'Ordine nel settore loro riservato. Da tale settore i tifosi napoletani, o sedicenti tali, procedevano ad un intenso lancio di oggetti vari (bottigliette, monete e così via), di bengala accesi e di petardi contro gli addetti alla sicurezza della società ospitante e nel settore occupato dalla tifoseria avversaria, scagliandosi contro le vetrate divisorie, una delle quali veniva danneggiata, e costringendo in tal modo parte del pubblico ad allontanarsi dalla zona a rischio".
IL BILANCIO - Il comportamento definito "intollerabile" durava "fino al termine della gara, con conseguenze lesive così sintetizzabili: sette agenti di polizia e tre carabinieri contusi nel corso dell'iniziale accompagnamento; due carabinieri e due stewards lievemente feriti dallo scoppio di petardi; alcuni tifosi della Roma ricorsi alle cure del Pronto Soccorso per lesioni cagionate dal lancio di petardi nel settore loro riservato". Di questi "atti di violenza", il Napoli è chiamato a rispondere a titolo di responsabilità oggettiva. La sanzione "deve essere commisurata alla particolare gravità dei fatti addebitati, alla specifica recidività e, per converso, alla concreta e apprezzabile attività di collaborazione con le Forze dell'Ordine svolta dalla dirigenza societaria". Il giudice dispone la chiusura "soltanto di quei settori dello stadio partenopeo ove abitualmente si collocano" i tifosi "protagonisti di intollerabili azioni delinquenziali, che nulla hanno a che vedere nè con la passione sportiva nè con la civile convivenza". Secondo il comunicato diffuso dalla Lega, infatti, è "evidente l'attribuibilità , in via esclusiva, delle violenze commesse a ben noti gruppuscoli di facinorosi, annidati nel mondo del tifo organizzato".
gasport