da better man il mar apr 22, 2008 10:31 pm
Alitalia, 300 milioni dal governo
Prodi: "Ce lo ha chiesto Berlusconi"
Boccata d'ossigeno in attesa di compratori, giovedì incontro azienda-sindacati
Il Cavaliere assicura: "Ora nascerà la compagine azionaria"
ROMA - Un prestito d'emergenza sostanzioso - 300 milioni di euro - per dare ossigeno all'Alitalia fino alla sperata vendita della compagnia: lo ha varato in serata, con un apposito decreto, il consiglio dei Ministri, all'indomani del fallimento definitivo della trattativa con Air France. Una decisione giudicata inevitabile dall'esecutivo, ma che - secondo quanto hanno dichiarato il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa - ha come principale ispiratore il vincitore delle elezioni. "E' stato Berlusconi a volerlo così sostanzioso", ha dichiarato il premier. Che ha anche accusato il leader Pdl di "eccessive interferenze" in campagna elettorale, con conseguente conclusione negativa del negoziato col gruppo franco-olandese.
E, in tarda serata, dopo una cena a casa di Cossiga, il premier in pectore, fa sapere di essere soddisfatto: "Non ho nessun dubbio che, adesso, si potrà mettere insieme una compagine azionaria a cui partecipino anche molti imprenditori. Sono assolutamente sereno"
Il prestito. Si tratta di 300 milioni ("noi avevamo pensato a darne 100, l'aumento è venuto su precisa richiesta di Berlusconi", ha confermato anche il ministro Tomaso Padoa-Schioppa) che vanno rimborsati e breve, cioè entro il 31 dicembre 2008, e che è stato concesso a tassi di mercato. I fondi, ha aggiunto il responsabile dell'Economia, sono stati presi dal ministero dello Sviluppo economico. Il decreto, è scritto in una nota di Palazzo Chigi, "è volto a garantire, per il tempo strettamente necessario, un servizio pubblico essenziale al fine di evitare l'interruzione della continuità territoriale e problemi di ordine pubblico".
La reazione dell'azienda. Il prestito ponte "appare adeguato per garantire all'Alitalia di avere la necessaria liquidità fino a fine anno grazie anche ai ricavi della stagione estiva", ed è un "segnale di continuità ": così si sono espresse fonti aziendali, interpellati dalla agenzie di stampa.
Le possibili reazioni Ue. Anche se tutti i membri del governo lo hanno definito più volte "prestito d'emergenza", non è detto che l'Unione europea non abbia qualcosa da ridire. Magari sospettando che si sia trattato di aiuti di Stato. Una prima valutazione, secondo le notizie giunte da Bruxelles, che ha chiesto al governo italiano di notificargli al più presto il provvedimento, potrebbe arrivare già domani.
Le parole di Prodi. Il presidente del Consiglio, nella conferenza stampa tenuta subito dopo il varo del decreto, è stato chiarissimo: "Da parte nostra è stato un atto di grande responsabilità - ha dichiarato - abbiamo ritenuto opportuno adire alle richieste di Berlusconi per dare le più ampie possibilità a soluzioni alternative''. Poi l'attacco al Cavaliere: a far fallire la trattativa con Air France, a suo giudizio, sono state "le eccessive interferenze politiche che si sono verificate nel corso della campagna elettorale e le numerose difficoltà opposte dai sindacati". E intanto proprio i sindacati sono stati convocati dall'azienda: l'incontro avverrà giovedì.
I commenti dei politici. Walter Veltroni, mentre il Consiglio dei ministri era riunito, si è detto favorevole al prestito. Dagli studi di Porta a porta, Gianfranco Fini ha sottolineato che "è inevitabile che, se si trova un
compratore, ci sarà un ridimensionamento del personale perché l'alternativa non è di avere tre-quattromila esuberi, ma 18 mila persone in mezzo alla strada". Mentre poco prima del varo del decreto Berluscono si era espresso attraverso il suo portavoce, Paolo Bonaiuti: "L'abbandono della trattativa su Alitalia da parte di Air France è la logica conclusione di una vicenda nata male e condotta ancora peggio. Auspichiamo che il governo assicuri risorse idonee e congrue che consentano la realizzazione di ipotesi alternative". E in effetti Prodi lo ha accontentato.
La frenata di Passera. L'ad di Intesa-San Paolo si è espresso sulla vicenda: "Su Alitalia c'è stato molto disordine informativo. La nostra posizione è ben nota: noi ci siamo impegnati per mesi per mettere a punto un progetto molto serio di sviluppo di Alitalia. Da mesi non sappiamo quale sia la situazione della compagnia, senza avere informazioni su questo non è possibile dare una risposta a chi ci domanda se entreremo o no in una eventuale cordata". Insomma: una cordata, all'attuale, non c'è.
La situazione in Borsa. Oggi il titolo Alitalia, in forte ribasso, è stato sospeso "in attesa di comunicazioni". Domani torna sul mercato, ma in un'unica fase d'asta, prevista alle 17,30.
(22 aprile 2008)
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