RADIOHEAD: IN RAINBOWS

Questa sezione è dedicata alle discussioni su OASIS, Beady Eye e Noel Gallagher (che non siano news o che si parli di novità , nuovo album ecc..) e su tutta la musica

Moderatori: silvietta, admin

Messaggioda 14 il lun ott 15, 2007 7:36 am

La recensione di sentireascoltare, che per quanto mi riguarda sbaglia raramente:

Radiohead - In Rainbows (10 ottobre 2007)
di Stefano Solventi

Il precedente Hail To The Thief ci aveva lasciati con la sensazione di una band all'apice anzi già un pochino oltre, sospesa nello splendido equilibrio che precede una fisiologica decadenza. Ma i Radiohead sono bravi - lo sono sempre stati - a spostare i confini, a scozzare carte che sembravano già giocate. E' il caso del qui presente In Rainbows, il loro settimo album di inediti, e non (solo) per la famosa modalità di distribuzione online.

Al di là delle specifiche canzoni – la consueta calligrafia a base di temi levitanti, vibrazioni febbrili e allibite ascensioni, tutto sommato sulla linea di galleggiamento della loro produzione senza palesare particolare brillantezza di scrittura - è il suono il fattore decisivo. Mai come oggi i Radiohead sembrano in grado di dominarlo (un plauso doveroso al fidato produttore Nigel Godrich), risolvendo con matematico calore la difficile equazione tra controllo digitale e fragranza analogica, imbastendo trame preziose ed eteree da orchestra invisibile (arrangiamenti di Jonny Greenwood), una padronanza al cospetto della quale il turning point di Kid A viene consegnato irrimediabilmente al passato.

Un suono che si profila immancabilmente come “suonato”, si tratti dei beat convulsi di 15 Step o delle trepide volute d'archi in Faust Arp (con qualcosa di tardo beatlesiano), i muggiti di basso in All I Need (bradicardici ammiccamenti Depeche Mode) o le corde vocali di Thom Yorke. Il vocalist appare davvero ispirato, duttile come non mai: ora si presta allo stile antico (scatti invasati Lydon + enfasi pettoruta Bono), ora ad un croonerismo trepido, ora ad un talking agile e angoloso, anche se il massimo lo ottiene tra la vulnerabile immediatezza di Videotape ed il finale della peraltro prevedibile Jigsaw Falling Into Place, con quel suo modo di condurti nelle zone d’ombra, un delicato languore e la sensazione che stia per spingerti dentro.

Tutti gli elementi in gioco agiscono in un clima di essenzialità efficace, anche quando una Bodysnatchers fa deragliare un sabba(th) di watt con modalità mediane tra Electioneering e 2+2=5, o quando la palpitante Nude s'invola in una densa coltre orchestrale (come una languida sorellastra di How to Disappear Completely). Il bello sta nel seguire sistematicamente i dettami senza sembrare mai gelidi, anzi scaldandosi al fuocherello di un soul alimentato a struggimenti, irrequietezza e spasmi nervosi.

Proprio per questa sintesi ostinata, profonda e sottile di "sintetico" e "naturale", In Rainbows si propone come la perfetta colonna sonora di una generazione sempre più chiusa nella propria realtà-bozzolo, tanto più autosufficiente quanto più protetta dalla maglia degli interfaccia, in regressione solipsistica nel meraviglioso mondo dell'accessibilità senza limiti. Il suono dei Radiohead è il suono stesso delle vite (ri)costruite in provetta e in proprio da ogni apprendista stregone purché fornito di connessione super-veloce, cellulare multi purpose e i-pod megamnemonico. Ma la vera grandezza dei cinque di Oxford sta nel riflettere questa fuga dalle strutture concrete del vivere sociale (chiamatele, se volete, istituzioni) rivelandone altresì - mentre ti cantano di pesci strani e puzzle che capitombolano, di corpi-trappola e orecchi che bruciano - la dolorosa inquietudine, il rammarico angoscioso, la nostalgia sconfinata.

E' questo il motivo per cui i Radiohead sono ancora i Radiohead (al contrario degli U2 che non sono più gli U2). Questione di coerenza artistica, di credere nella musica come qualcosa che vada oltre se stessa. Ha a che fare con il rimanere dentro gli struggimenti della post-adolescenza, dentro la cervelloticità e l’apocalisse. Yorke e compagni pensano ancora che la musica possa rappresentare una sorta di catarsi. Che la vibrazione possa salvarti per un attimo. Un peccato di gioventù che potremmo scambiare per una delle tante plausibili definizioni di rock. (7.5/10)

http://www.sentireascoltare.com/Critica ... ad.htm#inr
admin ha scritto:Sei stato permanentemente bannato da questa board.

iaia ha scritto:zio bubu.

liam4ever ha scritto:con Stankovic arretrato, quanto sei bella nella foto profilo. il Capitano larghissimo, Milito leggermente più indietro ed eto'o accentrato e avvicinato alla porta..
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Messaggioda Notorious il mer ott 17, 2007 10:35 am

Scusate qualcuno sa dove si puo trovare la copertina dell'album in una buona risoluzione?
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Messaggioda 14 il mer ott 17, 2007 11:41 am

admin ha scritto:Sei stato permanentemente bannato da questa board.

iaia ha scritto:zio bubu.

liam4ever ha scritto:con Stankovic arretrato, quanto sei bella nella foto profilo. il Capitano larghissimo, Milito leggermente più indietro ed eto'o accentrato e avvicinato alla porta..
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Messaggioda Notorious il mer ott 17, 2007 4:12 pm

Si può andare....Grazie!
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Messaggioda stop84 il mer ott 17, 2007 4:21 pm

prego
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Messaggioda iaia il gio ott 18, 2007 6:27 pm

l'ho ascoltato diverse volte (per qualche strana ragione mi ritrovo ad ascoltarlo almeno una volta al giorno) e mi pare un buon album, non eccezionale sinceramente, non ci sono canzoni che per ora definirei "storiche", ma certo un album da radiohead secondo me (non so ancora se un passo avanti o indietro da HTTT, che a me piace tantissimo). all I need ha un finale veramente notevole, un po' alla sigur ròs, ed è il pezzo che attira di più di tutto il disco; anche 15 step, bodysnatchers, arpeggi e faust arp buone canzoni, in crescendo soprattutto le prime due, mentre nude non mi entusiasma tanto (migliora nel finale anche questa), così come house of cards, mentre reckoner sta cominciando a piacermi, nonostante l'insistente falsetto di thom. bella e carica jigsaw falling into place.
videotape... la adoravo fatta live, sul disco mi ha un po' deluso, quella mezza batteria che va avanti per troppo tempo, mai un vero crescendo... boh, l'unica che mi aspettavo fosse veramente un capolavoro è rimasta abbastanza piatta, peccato...
all I need, ripeto, è strana e non sul loro tipico stile, ma con quel finale merita davvero.
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Messaggioda LionGallagher il gio ott 18, 2007 10:45 pm

iaia ha scritto:l'ho ascoltato diverse volte (per qualche strana ragione mi ritrovo ad ascoltarlo almeno una volta al giorno) e mi pare un buon album, non eccezionale sinceramente, non ci sono canzoni che per ora definirei "storiche", ma certo un album da radiohead secondo me (non so ancora se un passo avanti o indietro da HTTT, che a me piace tantissimo). all I need ha un finale veramente notevole, un po' alla sigur ròs, ed è il pezzo che attira di più di tutto il disco; anche 15 step, bodysnatchers, arpeggi e faust arp buone canzoni, in crescendo soprattutto le prime due, mentre nude non mi entusiasma tanto (migliora nel finale anche questa), così come house of cards, mentre reckoner sta cominciando a piacermi, nonostante l'insistente falsetto di thom. bella e carica jigsaw falling into place.
videotape... la adoravo fatta live, sul disco mi ha un po' deluso, quella mezza batteria che va avanti per troppo tempo, mai un vero crescendo... boh, l'unica che mi aspettavo fosse veramente un capolavoro è rimasta abbastanza piatta, peccato...
all I need, ripeto, è strana e non sul loro tipico stile, ma con quel finale merita davvero.


Secondo me è un passo indietro rispetto ad Hail To The Thief, anche se c'è da dire che col CD 2 si andrà a quota 20 canzoni e che forse anche di la ci sarà qualcosa di caruccio..
All I Need anche secondo me è una delle migliori, con 15 Step e Bodysnatchers.
I lenti come Nude e Videotape non son malvagi ma niente di che, Sail To The Moon mi piace parecchio di più, il resto è ascoltabile ma nulla di eccezionale; definire sto disco "seguito di Ok Computer" non regge proprio..
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Messaggioda iaia il ven ott 19, 2007 11:37 am

più che altro i radiohead ci avevano abituato ad uscire sempre con qualcosa di eccezionale, innovativo, rivoluzionario (parlo dal punto di vista musicale) e quest'album beh è... troppo normale, almeno per i loro standard. ciò non toglie che sia comunque un bell'album, ma devo dire che mi aspettavo di più.
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Messaggioda mostiq il ven ott 19, 2007 1:45 pm

iaia ha scritto:più che altro i radiohead ci avevano abituato ad uscire sempre con qualcosa di eccezionale, innovativo, rivoluzionario (parlo dal punto di vista musicale) e quest'album beh è... troppo normale, almeno per i loro standard. ciò non toglie che sia comunque un bell'album, ma devo dire che mi aspettavo di più.


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Messaggioda 14 il lun ott 22, 2007 11:56 am

Per la cronaca:

"se usciamo dall’ufficialità e andiamo a raccogliere le notizie sui numeri realizzati dai Radiohead vediamo che la band di Yorke ha doppiato i colleghi americano totalizzando 1.2 milioni di download del loro “In Rainbows”.

Questa cifra gira in rete da circa una settimana ed è stata presa come punto di riferimento per fare i conti in tasca al gruppo: un sondaggio effettuato tra 3.000 acquirenti del disco ha rivelato che la cifra pagata mediamente è stata di 5.8 Euro a download (il prezzo lo stabiliva l’acquirente) per un risultato di circa 7 milioni di Euro.

Se avessero scelto la via della distribuzione tradizionale su CD classico, il loro guadagno si sarebbe ‘infranto’ nei circa 2 Euro a pezzo (da una stima del quotidiano svizzero Le Temps che parla di una media del 10% versato all’autore) per un totale di 2.400.000 Euro.

Per adesso questi dati sono approssimativi e praticamente privi di un valore ufficiale visto che i Radiohead hanno deciso di non commentare e rivelare i veri dati di vendita; chi invece può adagiarsi sull’ufficialità è Prince che è riuscito a distribuire circa 3.000.000 di copie del suo ultimo “Planet Earth” grazie a un accordo con il quotidiano The Mail On Sunday (nell’dizione del 15 Luglio 2007).

In questo caso l’incasso dell’Artista Precedentemente Conosciuto Nei Negozi (questo il nuovo nome del Genio da Minneapolis…) si sarebbe fermato a 50 centesimi a disco totalizzando un ‘misero’ incasso 1.200.000 Euro; Prince ha successivamente organizzato 21 concerti all’Arena O2 di Londra la cui capienza è di 20.000 posti, nel costo del biglietto era incluso il disco per un totale di altre 420.000 copie ‘vendute’.

Se poi andiamo a fare il calcolo di quanto ha incassato con il biglietto a 31.21 sterline: 31.21x20.000x21=13.108.200 (18.613.644 Euro)."

da Rockstar.it


complimentoni ai fans dei Radiohead che hanno pagato una media di 5€ a download :lol:
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iaia ha scritto:zio bubu.

liam4ever ha scritto:con Stankovic arretrato, quanto sei bella nella foto profilo. il Capitano larghissimo, Milito leggermente più indietro ed eto'o accentrato e avvicinato alla porta..
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