Calciopoli, Napoli chiude le indagini
Rischio processo per otto arbitri
Nuove partite nelle indagini
La procura del capoluogo partenopeo ha emesso 48 avvisi di "chiusura indagini", prologo a un eventuale rinvio a giudizio, in merito all'inchiesta che ha sconvolto il pallone. Due le principali novità : sono coinvolti otto direttori di gara (alcuni di essi non erano emersi nella prima fase dell'inchiesta) e spuntano nuove partite che, secondo gli inquirenti, sarebbero state pilotate dai fischietti.
Calciopoli: accuse per otto arbitri
Ipotizzata associazione a delinquere
La Procura di Napoli, nell'ambito dell'inchiesta su Calciopoli, ipotizza il reato di associazione a delinquere, tra gli altri, nei confronti di otto arbitri, di cui alcuni non erano comparsi nella prima fase delle indagini. Si tratta di Gianluca Paparesta, Salvatore Racalbuto, Stefano Cassarà , Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Massimo De Santis, Tiziano Pieri e l'assistente di gara Marcello Ambrosino.
I carabinieri della capitale avrebbero consegnato nella tarda mattinata 48 avvisi di chiusura indagine firmati dalla procura napoletana nell'ambito dell'inchiesta cosiddetta "Calciopoli". Tra le 48 persone 'avvisate' dai carabinieri a Roma ed in altre città italiane, secondo l'Ansa, anche Antonio Giraudo, Luciano Moggi, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, oltre a dirigenti, accompagnatori, arbitri e presidenti delle società di calcio coinvolte nell'inchiesta della procura napoletana. L'avviso di chiusura indagini è l'atto con il quale la procura ha comunicato la conclusione dell'attività investigativa ed è un preludio alla richiesta di un rinvio a giudizio degli indagati. Gli sviluppi dell'inchiesta condotta da Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci sono collegati in particolare al contenuto di intercettazioni telefoniche trasmesse ai magistrati napoletani dalla Procura di Torino nonchè dall'esame dei tabulati di una serie di telefoni cellulari adoperati dall'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi. Si tratterebbe di persone già destinatarie di provvedimenti un anno fa e alle quali viene contestata a vario titolo la frode sportiva. A 21 dei 48 destinatari degli avvisi di chiusura indagine viene anche contestata l'associazione a delinquere. Il reato associativo è contestato in particolare a Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini, Paolo Bergamo, Pier Luigi Pairetto, Tullio Lanese, Massimo De Santis, Maria Grazia Fazi, Gennaro Mazzei, Francesco Ghirelli, Duccio Baglioni, Ignazio Scardina, Mariano Fabiani, Gianluca Paparesta, Salvatore Recalbuto, Stefano Cassarà , Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Tiziano Pieri e Marcello Ambrosino.
Secondo l'inchiesta anche il Messina risulta coinvolto nell'inchiesta su Calciopoli della Procura della Repubblica di Napoli. Il coinvolgimento del club peloritano è legato ad alcune partite del campionato 2004-2005. Tra i destinatari degli avvisi, per l'ipotesi di reato di frode in competizione sportiva risultano il direttore sportivo Mariano Fabiani, in concorso con Luciano Moggi.
In merito alla chiusura dell'inchiesta Giancarlo Abete, presidente della Figc e Cesare Gussoni, a capo dell'Aia, hanno avuto un confronto dal quale è emerso che si attenderanno gli atti ufficiali prima di valutare eventuali azioni: "L'Aia valuterà ogni opportuna iniziativa nell'esclusivo interesse della Figc e dell'Aia stessa e nel naturale rispetto delle posizioni dei singoli", questo quanto comunicato dai diretti interessati. Una posizione che non preclude la possibilità di provvedimenti almeno nei confronti dei direttori di gara coinvolti e attualmente in attività .