da fedemadferit il mer mar 28, 2007 9:55 am
Vallettopoli/ Berlusconi ha comprato altre foto. E nei 1600 cd di Corona nomi di politici e personaggi noti
da Libero.it
Fabrizio Corona ha detto basta. Ora inizia a parlare. Dichiarazioni Spontanee davanti ai giudici del tribunale del Riesame. Corona vuole raccontare i dettagli. In primis vuole spiegare ai giudici quello che ha ripetuto ai suoi avvocati, Francesco e Giuseppe Strano Tagliareni. Per esempio che a Milano "si sa che la famiglia Berlusconi compra le fotografie e si sa che i paparazzi propongono sempre le foto ai personaggi pubblici. Che poi spesso vogliono comprarle. Io stesso - ha detto Corona ai suoi legali - ne ho venduto diverse al Cavaliere".
Non soltanto, quindi, le famose foto a Barbara Berlusconi, ubriaca fuori alla discoteca Hollywood di Milano, immagini pagate dall'ex presidente del Consiglio 20 mila euro. E scatti che sono usciti solo in parte, quattro su dodici (e gli altri otto?). Ci sono, insomma, altre foto della famiglia Berlusconi, secondo Corona, per cui hanno pagato affinchè non uscissero. Ma Corona non vuole fornire particolari.
Spiega, però, nel suo memoriale che "tutte le agenzie importanti fanno più o meno così", che "se un personaggio pubblico non vuole che si diffonda una sua fotografia può acquistarla. Ne abbiamo fatti a migliaia di scatti di questo tipo". Molti saranno, evidentemente, nei 1.600 dischetti e nel server di 500 gigabite sequestrati negli uffici della Corona's, a Milano. Ma non sono. Pare che Corona abbia sbottato: "Adesso mi sono stancato. Se questa storia continua, parlo e dirò tutto di questo sistema e di tutti quelli che hanno comprato...". Una vera minaccia quella del fotografo dei vip. In quei famosi 1600 cd-rom ci sono pochi politici, ma tanti, tantissimi, personaggi di primo piano del mondo economico e dello spettacolo, sorpresi al mare o in montagna in situazioni "compromettenti", situazioni che Corona a volte, secondo l'accusa, creava artificialmente inviando ragazze. Veri e propri dossier che in questi ultimi anni Corona ha raccolto attraverso i suoi paparazzi appostati in tutta Italia alla ricerca spasmodica di scatti compromettenti.
Oggi Corona dovrà comparire davanti al Tribunale del riesame che deve decidere se rimetterlo in libertà oppure lasciarlo in carcere. Ed a Corona sui cui pende un'altra richiesta di custodia cautelare emessa dalla procura di Milano, il carcere comincia a pesare. In queste due settimane di cella Fabrizio Corona ha guardato la televisione, letto i giornali: "Vedi tanti paparazzi e titolari di agenzie fotografiche che fanno i moralisti, mi fanno ridere, sono come me, forse peggio... ".
Droga gratis alle ragazze - Nel giro di Vallettopoli si parla anche, come scrive il Corriere della Sera, imprenditori e ragazzotti di buona famiglia con le tasche piene di soldi e di cocaina, pronti a regalare una pista alla valletta di turno. Sì, perchè la cocaina era gratis, e circolava nei bagni delle discoteche più famose di Milano. Il tutto per entrare più facilmente per essere alla moda, e per accettati alle feste esclusive nei locali di tendenza.
E se poi le stesse persone vengono beccate e fotografate, allora a quel punto scatta il ricatto e la richiesta di denaro. Ieri sono state interrogate come testimoni Belen Rodriguez, l'argentina protagonista di un calendario, e la modella brasiliana Fernanda Lessa, finite agli atti del troncone di inchiesta trasferito dalla magistratura per competenza territoriale da Potenza a Milano. Sono amiche di Pietro Vallini, il 25enne milanese agli arresti domiciliari per cessione di cocaina, il quale, secondo le dichiarazioni della letterina Francesca Lodo, metteva gratuitamente a disposizione la droga nei bagni di una discoteca.
Silvio Sircana
La moglie di Sircana scrive a Repubblica - Non ho nulla da perdonare a mio marito" e "quando ondate di fango ti travolgono a tua insaputa, bisogna stare dritti perché se ti pieghi hanno vinto loro, le calunnie". Così Livia Aymonino, moglie del portavoce del governo Silvio Sircana, scrive in una lettera al quotidiano La Repubblica.
"Ecco cosa è stato mio marito e cosa siamo stati tutti noi in questi lunghi giorni: degli inermi in una favola rovesciata, dove la parte lesa si trasforma in colpevole senza appello". Livia Aymonino spiega di aver paura solo delle cose "serie e vere, delle incognite cattive della vita, delle malattie, del male" che possono ricevere i figli e le persone che meritano il suo amore e non "del niente, del vuoto, del più bieco pettegolezzo, perché non ho paura di quello che non esiste".
"Silvio ed io siamo persone normali con una vita che da quindici anni scorre normale nei nostri binari", come "le centinaia di persone che in questi giorni complicati ci sono state accanto con silenzio, rispetto e affetto".