Previste 250.000 persone
Per quattro giorni il parco di San Giuliano sarà chiuso per diventare il tempio del rock per circa 250 mila appassionati . La città sarà messa a dura prova, ma navette, il potenziamento dei collegamenti ferroviari, i percorsi pedonali e i 25 mila posti auto individuati dal Comune (più mille per i bus turistici) dovrebbero garantire che il caos sarà evitato.
Nulla è lasciato al caso, è lo slogan che muove l’organizzazione messa in piedi da Comune e Milano Concerti che muove un giro d’affari di 10 milioni di euro . Viale San Marco, tra via Sansovino, via Forte Marghera e via Vespucci sarà chiusa al traffico.
Massimo Venturini è arrivato a Milano con il segreto custodito per settimane. La mappa della logistica e dei servizi, studiata da Milano Concerti e Comune, per evitare che la grande occasione dell’Heineken Jammin’ Festival si trasformi in uno stress insopportabile per la città . Il piano, ancora in via di perfezionamento con la Prefettura, è tracciato. Partiamo da S. Giuliano. Il parco durante il festival sarà chiuso con due chilometri e mezzo di barriera alta tre metri. Si entrerà solo col biglietto o l’abbonamento in mano.
Il parco diventa festival . Tre palchi, otto mega schermi, 18 torri di diffusione del suono . Un’area campeggio da 50 mila metri quadri per 4 mila tende vicino al canile. Dei 730 mila metri quadri che compongono il parco ben 130mila saranno destinati ai concerti. Nei 500 mila restanti, troverà spazio il villaggio del festival: per la sicurezza mobilitate 2500 persone a cui si aggiungono le forze dell’ordine.
Dodici i punti di Pronto Soccorso, una tenda ospedale, una farmacia, 2 bancomat, un parco giochi, 400 bagni e cento docce, 16 punti ristoro, 14 spazi merchandising, 2 ristoranti, una libreria, campetti da basket, pallavolo e calcetto, una spiaggia con solarium e una zona relax .
Due i ponti di collegamento all’area del festival . Uno dal retro dell’hotel Ramada, dove sarà ricavato un parcheggio; l’altro da via Torino a via Forte Marghera.
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Il piano anti-caos. Il Comune di Venezia ha tracciato il piano di gestione dei flussi diretti a San Giuliano, per fronteggiare l’invasione dei 250 mila appassionati attesi per l’Hjf. « Potenzieremo gli arrivi via treno, ne stiamo discutendo con le Ferrovie dello Stato, e sarà attivata anche la fermata di Marghera per convogliare il pubblico, a piedi, verso il parco di San Giuliano - spiega Massimo Venturini - Dovremo attivarci con le province vicine e l’hinterland per assicurare i posti letto. Venezia e Mestre assieme ne assicurano 18 mila ma spesso a prezzi che non sono alla portata dei giovani. I posti per i bus turistici individuati sono mille, il che vuol dire una capacità di 50 mila persone. Per i parcheggi delle auto, abbiamo individuato aree per 25 mila posti pari ad un milione di metri quadri di spazi. 450 mila saranno controllati direttamente da Milano Concerti ed Asm. Ma bisognerà razionalizzarli: in base alle prevendite dei biglietti sapremo nei giorni precedenti l’evento quanta gente arriverà e sapremo muoverci di conseguenza».
Eventi nazionali come la Venice Marathon sono serviti da banco di prova per l’organizzazione del raduno rock.
Due i parcheggi per le moto, uno alla Porta Gialla e l’altro all’ex centrale Enel di viale San Marco (capacità 10 mila posti per 15 mila persone).
Passiamo alle auto : i parcheggi previsti sono quello di via Torino dal venerdì pomeriggio alla domenica (libero); quello del mercato ortofrutticolo (dal sabato pomeriggio alla domenica, a pagamento); un’area messa a disposizione dalla Provincia in via Pertini (pagamento e sorvegliato); l’area nel retro del centro Vesta e del Taliercio (a pagamento, con strada chiusa al traffico) e un terreno dietro all’ex hotel Ramada. Altri parcheggi previsti nel piano sono lo scambiatore vicino ad Auchan, l’area fronte Interporto e quella di Panorama a Marghera, sempre servite da navette.
Strade chiuse . Per favorire l’afflusso pedonale a San Giuliano si prevede di limitare il traffico in viale San Marco nel perimetro delimitato da via Sansovino, via Forte Marghera e via Vespucci con il transito concesso solo a residenti e mezzi pubblici.
Mitia Chiarin da La Nuova Venezia