da fedemadferit il mer feb 07, 2007 3:36 pm
Ore contate per il killer, ripreso da una telecamera. Si cerca nell'estrema destra
Ricostruita l'aggressione di venerdì sera: gli ultrà erano armati di spranghe e bastoni
Poliziotto ucciso, la svolta da un filmato
Gli inquirenti: "Il cerchio si è ristretto"
dal nostro inviato FRANCESCO VIVIANO
CATANIA - C'è un fotogramma dove un ultrà catanese si scontra con l'ispettore Filippo Raciti ucciso venerdì scorso allo stadio. È una traccia importante che potrebbe portare all'identificazione dell'ultrà che ha aggredito con una mazza o una spranga di ferro l'ispettore Raciti. Si tratterebbe di un minorenne, il suo volto è parzialmente coperto ed è "compatibile" con uno degli ultimi nove fermati dalla squadra mobile ieri notte in un quartiere alla periferia di Catania, un ultrà già noto alle forze dell'ordine con precedenti specifici.
"Ma quello non sono io", ha risposto il fermato agli investigatori che, davanti a quella "prova" speravano in una confessione che avrebbe potuto risolvere il caso. Ma così, fino a tarda notte, non è stato anche se gli investigatori sono convinti che proprio tra gli ultimi quattro fermati ci sarebbe il ragazzo che avrebbe colpito a morte il loro collega. Saranno comunque le prossime ore a stabilire se quel filmato potrebbe rappresentare la svolta delle indagini.
Dunque "il cerchio si è ristretto" conferma un investigatore e l'assassino del poliziotto potrebbe avere le ore contate. Fino a tarda notte le luci degli uffici della squadra mobile dove i quattro minorenni sono stati portati erano ancora accese, segno questo che conferma l'ottimismo degli inquirenti che cercano teppisti anche negli ambienti di destra di Forza Nuova. "Ma allo stato attuale non c'è nessun fermo per omicidio", afferma il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catania, Ignazio Fonzo.
Intanto gli inquirenti hanno ricostruito nei dettagli, grazie al rapporto di un poliziotto che era accanto a Raciti nel momento degli scontri, quel che è accaduto quella sera: "Filippo stava scortando con altri colleghi la colonna di tifosi del Palermo, circa 800 a bordo di una decina di pullman, e quando i tifosi rosanero sono stati fatti entrare allo stadio è cominciata la prima sassaiola.
C'erano anche dei carabinieri che hanno lanciato dei lacrimogeni, nel frattempo dallo stadio erano usciti altri tifosi catanesi armati di spranghe e bastoni, col volto mascherato, e nel tentativo di farli rientrare Raciti ed altri colleghi si sono trovati tra due fuochi con i tifosi catanesi che attaccavano dallo stadio e dalla strada". Durante questa fase, quando Raciti è entrato all'interno dello stadio, da dietro una porta sono sbucati alcuni tifosi che lo hanno aggredito violentemente. "L'ispettore - racconta il poliziotto - si è accasciato e mentre lo stavamo soccorrendo hanno continuato a lanciarci bombe carta esplose vicinissime".
(7 febbraio 2007)