Prima pagina dell'Ansa:
SERATA MOVIMENTATA PER PETE DOHERTY AL PIPER
ROMA - Questa volta Pete Doherty a Roma ha messo in scena tutto il suo repertorio di punk rocker tossico alcolico: prima ha tirato un' asta del microfono contro il pubblico, provocando il lancio di una bottiglia che ha colpito il batterista. Il cantante si e' poi scagliato contro il responsabile del lancio.
Dopo una pausa è rientrato e ha abbattuto gli amplificatori, sbattuto il microfono in terra fino a romperlo, lanciato di nuovo l' asta tra il pubblico, rovesciato le spie, quindi ha quasi demolito la batteria travolgendo il chitarrista. Una scena tipica dei concerti degli Who di 40 anni fa, ma ben altra era la musica.
Detto per inciso, prima di questo finale Doherty era apparso coperto di sangue, per non dire dell' inusitato consumo di vodka da parte sua come dei suoi tre compagni di band. Di Kate Moss, la supermodel, sua compagna nella vita, che pare aspetti un bambino da lui, non si è vista traccia.
Come sempre parlare di musica a proposito di Doherty è difficile: finora ha fatto sempre più notizia per i suoi arresti, per i ricoveri nei centri di disintossicazione, per gesti scellerati come schizzare il sangue da una siringa su una telecamera. Eppure per la tappa romana dei suoi Baby Shambles (nome ispirato a Oscar Wilde) al Piper c' era una folla ai limiti della impenetrabilità dei corpi, un pubblico adorante che d' altra parte non ha fatto molta fatica a imparare tutti i brani del gruppo che finora ha inciso un solo album.
Sorprende che a produrlo sia un grande come Mick Jones, leggendario fondatore dei Clash, un gruppo che ha fatto la storia del rock degli ultimi 20 anni suonando e senza bisogno della cronaca nera. Sono proprio i Clash il modello di ispirazione diretta della band che, come d' abitudine per le nuove "star" del rock inglese, maneggiano a fatica gli strumenti, non si curano affatto dell'intonazione e considerano, secondo i dettami del punk, la tecnica un inutile accessorio. L' alterazione alcolica ha fatto il resto, anche se poi va dato atto a Doherty di avere anche un certo talento compositivo e che comunque le sue canzoni parlano il linguaggio delle nuove generazioni pur non raccontando nulla di nuovo. Il problema è riuscire a concentrarsi sulla musica in mezzo a una simile baraonda.
L'ufficio stampa che ha organizzato il concerto dei Babyshambles, il gruppo di Pete Doherty, al Piper di Roma ha smentito la notizia che la band abbia interrotto il concerto . "Durante il concerto il cantante come suo solito ha interagito con il pubblico "a modo suo" ma senza che la cosa abbia arrecato problemi di risse o che altro - si legge nel comunicato -, solo l'artista ha spaccato una asta del microfono e ha lanciato il microfono per aria rompendolo".
"Durante i loro concerti - prosegue la nota della DNA Concerti - i Babyshambles hanno questo atteggiamento punk che li ha resi famosi, ed è un atteggiamento che piace al suo pubblico che infatti non ha smesso di acclamare la band a fine concerto". L'ufficio stampa conclude poi sostenendo che il concerto non sia stato interrotto per la rottura del microfono, ma "i Babyshambles hanno semplicemente finito il set per poi rientrare dopo 2 minuti per terminare il concerto" con il bis delle due canzoni più famose.
Ma lol!!! Ste cose le vedo a ogni concerto di Pete mi fa ridere se ne meraviglino!