DOMUS AUREA: SI RIAPRE A GENNAIO
Ancora una volta il pubblico sarà ammesso nella fastosa dimora dell'imperatore: dal 30 gennaio si riaprono le porte della Domus Aurea, chiusa d'urgenza per rischio crolli, il 12 dicembre dello scorso anno dall'allora ministro dei beni culturali Rocco Buttiglione.
La reggia riapre, anche se limitatamente ad alcune sale, in cui è stato attrezzato un percorso protetto che utilizza i ponteggi montati per il restauro e anche se appare poco "aurea", con le alghe che, per carenza di manutenzione, ancora attaccano gli affreschi e con le infiltrazioni d'acqua piovana, che hanno danneggiato le volte.
Il percorso passa per il Ninfeo di Ulisse e Polifemo (che trae il nome dal mosaico al centro della volta) e approda nella Sala della volta dorata. Quando sarà completato il consolidamento, (per il quale sono stati stanziati 3 milioni 800 mila euro), arriverà fino alla Sala a pianta ottagonale, dove gli studiosi hanno voluto riconoscere il salone che ruotava come la terra, e si concluderà in una galleria scavata di recente. Una volta superati i complessi problemi della sua salvaguardia, la reggia di Nerone sembra comunque destinata a rubare la scena agli altri monumenti e diventare la "perla" dell'area archeologica centrale.
Dalla fine di gennaio in ogni modo, romani e turisti potranno tornare in quei luoghi così ricchi di fascino. E sarà un po' come era avvenuto nel 1999, quando erano state finalmente riaperte, dopo 20 anni di chiusura, 32 delle 150 sale del Colle Oppio. Oggi "a ruoli ribaltati" c'erano ancora Rutelli (che allora era sindaco di Roma) e Veltroni (grande promotore della riapertura, anche se poi il ministro dei Beni Culturali che tenne a battesimo l'inaugurazione vera e propria, il 24 giugno del '99 fu Giovanna Melandri).
Con loro, i soprintendenti Angelo Bottini ed Eugenio La Rocca e il commissario delegato Luciano Marchetti, ad annunciare l'apertura del nuovo percorso al pubblico, ad illustrare, con i tecnici dell'Istituto centrale del restauro i lavori di impermeabilizzazione del quartiere orientale e il nuovo sistema di illuminazione e soprattutto ad annunciare che sarà una commissione mista stato-comune di Roma, che si insedierà a gennaio, a decidere d'ora in poi l'assetto dell'area archeologica centrale della capitale "e dare coerenza ed efficacia a tutti gli interventi", come ha detto il ministro Rutelli. Il ministro dei Beni Culturali ha anche ha chiarito che l'intervento sulla Domus Aurea è strettamente connesso con le Terme di Traiano e il Parco archeologico di Colle Oppio, dove è stato scoperto, quando lui era sindaco il famoso affresco della città dipinta e poi altri due mosaici.
La Domus Aurea resta sempre di grande suggestione, anche se é difficile riconoscervi, dopo le numerose vicissitudine storiche, la reggia in cui troneggiava la statua di Nerone raffigurato come dio Sole . Non ci sono più il lago, i grandi edifici, i marmi e le opere d'arte, ma molte sale sono ancora colme della terra gettata per sfruttarla come fondazione delle Terme di Traiano e sulle pareti conserva le firme che lasciarono maestri come Raffaello e Pinturicchio che per primi alla fine del '400 subirono il suo fascino.
che bella!