da columbia83 il mar lug 25, 2006 11:09 pm
Cobolli Gigli:"Vogliamo la A a -10" (BATTUTA DEL SECOLO!!!)
Anche Fiorentina,Lazio,Milan scontente
Sebbene la Corte Federale abbia scontato le sanzioni di primo grado, i quattro club coinvolti non sono soddisfatti. "Andremo avanti - ha tuonato Cobolli Gigli, presidente della Juventus - Vogliamo la A a -10". "Rivogliamo la Champions" ha detto Diego Della Valle (Fiorentina). Anche il Milan non è soddisfatto. Cantamessa: "Galliani ricorrerà , il Milan non so". Chiude Lotito (Lazio): "Non sono soddisfatto".
Il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli: "Trovo grave e totalmente ingiustificata questa diversità di metro di giudizio che separa la Juventus dalle altre squadre. Il conto per la Juventus è pesantissimo. E' stato revocato lo scudetto 2004-2005 e, nonostante non sia stato oggetto delle inchieste, anche quello 2005-2006. Ci viene impedito - ha aggiunto - di partecipare alle competizioni internazionali, soprattutto ci viene inflitta una penalizzazione che pregiudica seriamente la prossima stagione. Da quando sono uscite le prime intercettazioni la società ha perseguito un solo obiettivo: fare chiarezza e lo ha fatto senza esitazioni. Posso assicurare che non ci fermeremo fino a quando giustizia non sarà fatta nell'interesse dei nostri straordinari tifosi, dei nostri azionisti, della società e naturalmente del campionato di calcio".
Moggi e Giraudo hanno fatto pervenire tutto il loro disappunto per i cinque anni di inibizione a testa subiti: "E' una sentenza inaccettabile - avrebbe detto l'ex direttore generale della Juventus ad alcune persone a lui vicine. "Avanti sino alla fine" ha spiegato ad alcuni suoi collaboratori l'ex amministratore delegato bianconero. Per la Juventus la sentenza d' appello "ha il fumo inquinante della vendetta": è quanto afferma Andrea Galasso, avvocato penalista e uno dei consulenti della società bianconera. "Si tratta - spiega - di una sentenza profondamente ingiusta, fondata sulle sabbie mobili della anticostituzionalità e della antigiuridicità . "Una sentenza che ci lascia interdetti e insoddisfatti, pur, ovviamente, rispettandola". E' questo uno dei primi il commento di uno dei legali della Juventus, Luigi Chiappero. "Non si capisce perchè tanto accanimento nei confronti di una società - ha affermato l' avvocato.
ll vicepresidente del Milan Adriano Galliani: "Non dovete preoccuparvi, recupereremo all'Inter gli otto punti di penalizzazione prima di dicembre". E' stata questa la sua assicurazione fatta ai tifosi rossoneri che hanno atteso la sentenza d'appello e che sono stati gli unici con il quale ha parlato. L'hanno riferito gli stessi tifosi ai giornalisti. "Stiamo già richiamando i giocatori dalle ferie per iniziare la preparazione per i preliminari di Champions e stiamo già contattando Ancelotti a Milanello per decidere il programma. Da tifoso vi dico di stare tranquilli".
L'avvocato del Milan Leandro Cantamessa: "Per una società che aveva chiesto il proscioglimento - dice il legale del club rossonero - non può certo essere considerata una vittoria. Tenuto conto però della decisione di primo grado che assomigliava a una fucilata, certo questa è nettamente migliore". Resta l'inibizione inflitta ad Adriano Galliani. Secondo Cantamessa si tratta "di una somma ingiustizia" nei confronti della quale ci sarà sicuramente un ricorso. "E' evidente che dal punto di vista emotivo in questo momento non posso dire di essere infelice. Poi, sono certo, che mi tornerà su ogni tanto, un pò come fanno le cipolle, la domanda sul perchè non siamo stati prosciolti". Ma anche il Milan potrebbe tentare la strada del ricorso? "Non lo so, vedremo, valuteremo", risponde il legale confermando a chi ancora aveva dei dubbi, "certo che siamo in Champions, se no non sarei mica cosi' moderatamente felice".
Il capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Maroni: "Ho telefonato a Berlusconi per avere conferma che eravamo in Champions League - afferma - e lui mi ha detto che a suo giudizio resta un'ingiustizia perchè il Milan non ha fatto nulla. Io da tifoso sono moderatamente soddisfatto perchè potremo fare i preliminari di Champions, insomma una mezza vittoria".
Il patron della Fiorentina, Diego Della Valle: "Non ci riconosciamo in questa sentenza. La rispetto, perchè chi doveva prendere una decisione l' ha presa sotto un fardello di piombo che gli era stato volutamente lasciato per cercare di non farli allontanare da quello che altri avevano deciso. In modo civile e rispettoso, come faremo noi e i nostri tifosi andremo avanti per le vie che la legge ci permette di andare avanti. E' un primo passo - prosegue - ma la Fiorentina è innocente e andremo nelle sedi opportune per farci togliere qualunque ombra e per dimostrare che alla Fiorentina non è stato fatto nulla di scorretto. Noi andremo avanti fino a quando non ci ridaranno la Champions che abbiamo conquistato sul campo".
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito: "Non sono assolutamente soddisfatto - spiega - confidiamo di far venire alla luce la verità . La Lazio non ha violato alcuna norma. Il fatto di non disputare la Uefa conseguita sul campo non è in linea con la verità . Credo sia giusto per una società quotata in borsa difendersi in tutte le sedi opportune. E aggiungo che qualora i tempi non consentissero verdetti in tempi adeguati, c'è sempre la possibilità di richiedere risarcimenti".
"Oggi abbiamo vinto i campionati del mondo del ridicolo". A dirlo è uno dei legali delle squadre cointeressate al processo, ossia l' avvocato Catalanotti, che assiste il Brescia Calcio. "Verdetto scandaloso? Quando dico campioni del mondo del ridicolo faccio capire tutto - ha detto l' avvocato -, ma come si fa a dare 80mila euro con diffida a Carraro? Io ho bene in mente la seconda telefonata tra Carraro e Bergamo, comunque, non mi sento di aggiungere aggettivi o altro a questa sentenza...".
"Lascio il calcio". E' esterrefatto dalla sentenza della Corte Federale il presidente del Treviso, Ettore Setten, che con il ritorno di Fiorentina e Lazio nella massima serie vede sfumare la possibilità che la sua squadra (retrocessa in B) venga ripescata in A. "Provo grande delusione e amarezza" ha commentato Setten. "Non voglio più saperne del calcio - ha concluso - e non farò più il presidente del Treviso".