STORIA OASIS

Questa sezione è dedicata alle discussioni su OASIS, Beady Eye e Noel Gallagher (che non siano news o che si parli di novità , nuovo album ecc..) e su tutta la musica

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STORIA OASIS

Messaggioda tolos 86 il dom giu 18, 2006 11:04 am

PER CHI NN AVESSE NIENTE DA FARE, ANCHE SE SECONDO ME QUALCHE CAZZATA è STATA SCRITTA :lol: :lol: :lol: :lol:

1967 TUTTO INIZIA QUI

Nella grigia periferia di Manchester, a Burnage, ormai pace e amore valevano ben poco. Per una giovane coppia di immigrati irlandesi la vita a Manchester non poteva offrire che duro lavoro e poche soddisfazioni. L’unica cosa sulla quale fece affidamento era l’attaccamento alle radici e alla propria famiglia. Peggy e Thomas avevano tre figli: Paul, il più vecchio, Noel, il secondo, e Liam, il più giovane. Il 29 maggio 1967 nacque un ragazzo che di lì a 25 anni avrebbe completamente rivitalizzato e sconvolto il mondo della musica inglese e mondiale. Il 21 settembre di 3 anni dopo nasceva invece il suo fratello di avventure. Nessuno lo poteva ancora immaginare, ma quel giorno gli Oasis erano già nati.

DUE "ANGIOLETTI" A SCUOLA

Dalla foto non si direbbe, ma Noel e Liam a scuola erano già come li conosciamo adesso: due tornadi. Gli aneddoti che si raccontano sono innumerevoli (una maestra di Liam doveva prendere un’aspirina ogni volta che aveva una lezione nella sua classe), ma l’episodio fondamentale e che già faceva capire come si sarebbero sviluppati, caratterialmente, i due ragazzi, è quando, durante l’ultimo giorno di scuola, Noel lanciò malamente un sacco di farina in testa al Preside, forse per qualche gioco. Fu espulso senza ottenere il diploma. Non che gliene fregasse qualcosa.
Liam entrò nella stessa scuola di Noel, e le malefatte del fratello maggiore si ritorcevano sul giovane, che poco tempo dopo, coinvolto in una rissa tra studenti, abbandonò definitivamente lo studio.

1988 UN CONCERTO PUO’ CAMBIARE UNA VITA

Mentre Noel aveva già imparato a suonare la chitarra del padre (era mancino, ed imparò ad usarla da destro), e ampliava sempre di più la sua raccolta di dischi, Liam era rimasto ancora estraneo alla musica di quel tempo.
Solo dopo il concerto degli Stone Roses la molla che era scattata molti anni prima dentro Noel contagiò anche Liam.
"Quel concerto cambiò la mia vita. Vedevo Ian Brown sul palco che cantava fuori tono e tutto il resto. Ma ne rimasi colpito, mi arrivò. Quando poi se ne andò, fu come se si portasse via qualcosa di me. E dopo quella sera diventai pazzo per la musica. Capii che quel che volevo era far parte di una band."

IL 1° TOUR DI NOEL

Noel era stato messo a lavorare in un magazzino, e la noia lo assaliva ogni giorno di più. Iniziò così a portarsi la chitarra. Fu in quel magazzino che uscirono dalla mente dell’ormai artista quattro delle canzoni che sarebbero poi state incise su Definitely Maybe, compresa Live Forever, una canzone dedicata a sua madre.
Dopo essersi reso conto delle sue capacita, Noel presentò una sua cassetta agli Inspiral Carpets, un gruppo di Clint Boon. Voleva entrare nella band come cantante, ma non lo presero, pensando che non avesse lo spirito giusto. Gli offrirono però un posto come "roadie". Noel girò il mondo con gli Inspiral, andò, oltre che in giro per gli Stati uniti, anche in Argentina, Russia e Giappone. E’ durante questo periodo che avviene il fatto della coca sul cornflakes. Per salire su un aereo, con un pacchetto di roba compromettente, Noel e Coyle sparsero il contenuto sopra i loro cereali, cercando un’azione a sorpresa. Capirono subito perché la cocaina non era proprio la miglior sostanza narcotica da ingerire. E non lo fecero mai più.

"PIOGGIA" PER COMINCIARE

I fratelli Gallagher passavano parecchio tempo nel parco di Errwood Road, assieme ad alcuni amici, Paul "Guigs" McGuigan, Tony McCarrol e Paul Arthurs "Bonehead", riempiendosi di funghi magici e rapinando furgoni del latte. Questi ultimi tre avevano messo su una piccola band, i "Rain", ma la situazione non era delle migliori. Così Guigs e gli altri decisero di buttare fuori dal gruppo il cantante, del quale oggi nessuno ricorda o vuole ricordare il nome, e proposero a Liam un’audizione. E Liam, naturalmente, se la cavava molto bene.

1991 UN NUOVO INIZIO: OASIS

Il nuovo gruppo che si era così formato aveva deciso per questo strano nome, le cui origini sono state oggetto di varie interpretazioni, anche perché ogni volta, nelle interviste, la band da un spiegazione diversa. Da un giorno all’altro il nome viene da un negozio di Manchester, da una sigla di un’agenzia, da un supermercato di cibi indiani vicino alla casa di Bonehead, da qualche connessione con i Beatles. In realtà dovrebbe provenire da un locale di Swindon, l’Oasis, una meta degli Inspiral Carpets quando Noel, nel ruolo di roadie, era con loro.
Il gruppo fresco di battesimo si riuniva tutti i fine settimana nel seminterrato di Boardwalk, provando le loro canzoni con più entusiasmo che qualità. Comunque il 18 agosto del 1991 la band esordì ufficialmente al piano di sopra, proprio al Boardwalk, come supporto ai Sweet Jesus. Noel era tra il pubblico e quando li ascoltò pensò che fossero "una merda totale". Ma suo fratello aveva un gran potenziale, soprattutto come presenza scenica.

4 + 1: GLI OASIS + NOEL

Il gruppo chiese subito a Noel di diventare il loro manager. Ma Noel aveva ben altro in mente. "Andai da loro" spiega "e dissi: Non mi va di farvi da manager, ma che ne direste se entrassi a far parte del gruppo?" I quattro ragazzi erano perplessi, ma dopo aver ascoltato Live Forever capirono che Noel non sbagliava, soprattutto quando diceva che con lui sarebbero diventati "la più grande band del mondo."
Il nuovo gruppo suonò di nuovo a Boardwalk il 19 ottobre dello stesso anno, suonando 4 canzoni. C’erano appena 20 persone ad ascoltarli, e alcuni loro amici si erano rifiutati di pagare il biglietto. Era comunque un inizio.
Un inizio però non veloce come quello che aveva pronosticato Noel. Gli Oasis avevano registrato un paio di demo alla meglio per cominciare a contattare le case discografiche. Ma dappertutto non venivano altro che snobbati e ignorati. Era ormai già passato un anno, ma il loro sogno non sembrava essersi avvicinato di molto.
Noel stava chiacchierando con un suo amico, un attore, Ian, intenzionato a dare una registrazione degli Oasis a suo fratello. "Perché cazzo a tuo fratello dovrebbe interessare il nostro demo?" chiede Noel. "Beh, mio fratello è Johnny Marr." "Dai, dagli il nastro, fallo assolutamente, vai e fallo ora!"
E a Johnny Marr il demo piacque tantissimo.

1993 "NON AVEVA IMPORTANZA SE NON C’ERA NESSUNO"

L’appoggio di Marr fu fondamentale per la band. Il manager del gruppo di Johnny, Marcus Russell, iniziò ad interessarsi agli Oasis, e questi ritrovarono un po’ di quella fiducia in se stessi che avevano cominciato a perdere. Il pubblico ai loro concerti diminuiva sempre di più, ma adesso avevano una visione più chiara del proprio futuro. Una visione che non prevedeva fallimenti. Arrivarono addirittura a suonare da soli, senza pubblico. Neanche una persona, ma gli Oasis eseguirono tutta la track list e fecero anche un bis. "Fummo splendidi" dice Noel.
All’inizio del 1993 una cosa per gli Oasis era certa: Il successo sarebbe arrivato.

IL CONCERTO DI GLASGOW

Gli Oasis si stavano rompendo. Rompendo di suonare davanti a quattro persone in croce. Così, quasi presi da un raptus di follia, entrando in un locale dove quella sera avrebbero dovuto suonare i 18 Wheeler, gruppo della Creation alla capo della quale era Alan McGee, dissero al padrone del locale che gli Oasis avrebbero aperto la serata. "Con il cazzo che lo farete!" disse quello. Bonehead, in tutta tranquillità, rispose: "O ci fai suonare, o ti sfasciamo il locale." "Puoi starne certo!" aggiunse Noel, mentre Liam faceva una smorfia. Il padrone accettò, spaventato da tanta violenza: "Quattro pezzi alla veloce, e via."
Noel non sapeva della presenza di Alan tra il pubblico, come Alan non aveva riconosciuto Noel sul palco. Ma quando vide quei ragazzi scatenarsi suonando "Cloudburst", capì subito che dovevano entrare nella Creation.
"Noi non sapevamo davvero che Alan McGee sarebbe stato lì" racconta Noel "L’unico motivo per cui noi ci trovavamo lì è perché ci rompevamo. Volevamo suonare davanti a qualche minchia di scozzese."
Due giorni dopo, ascoltati alcuni demo, Alan fece firmare il contratto agli Oasis. "…Il giorno dopo vennero loro di persona alla Creation e fu l’ultimo pezzo del mosaico."

22 OTTOBRE - LA FIRMA

Tutti erano riuniti alla Creation per firmare il contratto: gli Oasis, i responsabili della Sony, della Creation, tutti. Non c’erano problemi, eppure c’era un problema. Appesa al muro del luogo dove si doveva firmare, c’era una foto dei Farm, un gruppo di Liverpool che l’anno precedente aveva venduto molto. I Farm avevano spianato la strada alle band stile Oasis, ma Noel decise che erano un "sacco di merda" e si rifiutò di firmare fino a quando non fu aggiunta una voce al contratto che prevedeva che la foto fosse girata verso il muro. "Quando firmammo feci in modo che tutto fosse perfetto, non mi andava che le facce di quegli imbecilli ci guardassero." Racconta Noel "Voglio dire, c’era una foto di Bob Dylan appesa al muro e noi, lì in mezzo alla stanza. I Farm non appartenevano esattamente alla stessa risma, se capisci quel che intendo. Ci sono regole che vanno rispettate.

1993 GAVETTA D’AUTUNNO

Firmato il contratto, molte altre band avrebbero sicuramente iniziato a registrare il primo disco. Ma non gli Oasis. Ci tenevano a fare un debutto che sarebbe entrato nella storia. "Volavamo solo iniziare a registrare qualche canzone" dice Bonehead "Noel aveva scritto un sacco di pezzi. Avevamo materiale per un album intero. Per dieci album!"
Ma nonostante questo, gli Oasis decisero di non buttarsi a capofitto in questa nuova esperienza. Mentre tutti gli altri gruppi rimuginavano su come creare il primo album, la band continuava a suonare dal vivo, aprendo la serata ad una miriade di artisti. E in ogni concerto sembravano loro l’attrazione principale. "Anche se avevamo sei persone davanti e la metà se ne andava al bar, non ci siamo mai comportati tipo: beh, saliamo, facciamo qualche pezzo e torniamo nei camerini prima che arrivi il gruppo attrazione. Ogni singola volta che abbiamo suonato io ho pensato che eravamo il miglior gruppo in cartellone." Dice Noel. "Chi andava al bar si perdeva uno spettacolo assai migliore di quello principale. Anche se c’erano tre persone a vederci volevo dimostrare loro che avevano fatto bene a venire. Voglio dire, abbiamo fatto dei bellissimi concerti in quel periodo e se qualcuno se li è persi, beh, sono loro che ci hanno rimesso. Magari adesso dicono ai loro amici che è stata la più bella cosa che abbiano mai visto e invece hanno passato tutto il tempo al bar. Fanculo."

UN MILIARDO DI SINGOLI

Con tutti gli altri gruppi non era mai stato un problema, perché trovare la canzone più bella tra le tante era facile: era solo una! Ma gli Oasis scrivevano tante cose belle. "Ogni settimana avevamo vagonate di roba nuova da sentire, tipo dieci canzoni per volta. E tutte potevano benissimo essere singoli!" dice Hopkins della Creation.
"Ora so di poter scrivere canzoni veramente belle" spiega Noel "Scriviamo canzoni che sono realmente dirette. Non prendono per il culo. Se volete qualcosa di strano, roba arzigogolata o altro,tirate dritto, ascoltate qualcun altro."
Anche Liam parla così: "Ogni canzone degli Oasis è un classico. Metti che io muoia (speriamo di no n.d.r.), quelle canzoni rimarranno per sempre e con loro la mia voce. Il ragazzo scrive le cose che io canto e se non mi piacessero glielo direi. Mi è capitato di farlo a volte. Anche quando suonavamo da spalla ad un mucchio di imbecilli sapevo che eravamo migliori di loro. Ed è per via delle canzoni e di chi le canta. Li smerlavamo e lo faremo sempre." "Dunque si è sempre trattato di smisurata fiducia in voi stessi?" chiede Paul Mathur. "No, si è sempre trattato del fatto che siamo mille volte meglio degli altri."

A SORPRESA… COLUMBIA

Gli Oasis continuavano a girare per il paese, nel loro piccolo "tour". E la domanda che tutti continuavano a porsi era "Quale sarà il singolo?". Non tutti, però. La Creation decise di prendere Columbia, e ne stampò 510 copie. Nel giro di un mese la canzone girava già sui canali più ascoltati della radio. "Appena girò la voce, tutti si ammazzarono per procurarsene una copia" dice Abbot. Columbia serviva più che altro come spinta agli Oasis, per costringerli a darsi da fare. Al resto ci pensò la radio, che trasmise la canzone. Tante volte.
"Fu splendido sentirsi e sentire alla radio una canzone che io avevo scritto." Dice Noel "Pensai: bene, qualsiasi cosa succeda a questo ci sono arrivato."
Grazie a Columbia gli Oasis raccolsero qualche spettatore in più sotto il loro palco, sempre nelle serate di apertura ad altri artisti "terribili" come dice Noel. "La cosa mi faceva impazzire" rivela Liam, ricordando i viaggi in autostrada e i concerti "Se la gente veniva per sentire gli altri si perdeva noi. Chi ci sentiva si divertiva, buona fortuna a loro, avevano capito!"

BRING IT ON DOWN

Era questo il titolo della canzone che avrebbe aperto la strada agli Oasis. Dave Batchelor fu scelto come produttore, poiché aveva lavorato con altri gruppi molto importanti. Ma quello che usciva dalle sale di registrazione sembrava solo una brutta copia delle registrazioni un po’ grezze che la band faceva prima di firmare. Questo perché le registrazioni precedenti erano fatte in presa diretta, suonando tutti insieme e aggiungendo solo alla fine voce ed eventuale chitarra. Con Dave invece c’era a disposizione un multipiste gigantesco, ma gli Oasis non riuscivano più ad esprimersi.

IL SUONO OASIS

"Dave era troppo vecchio" dice Noel "Io andavo in studio, mi scazzavo e dicevo ‘Comprimi sto cazzo di suono da far esplodere i diffusori’ e lui mi faceva: ‘Oh no, no, non si può far così, noi non facciamo così, non l’abbiamo mai fatto.’
[…]A me interessava solo sto cazzo di folle rumore. Volevo che suonasse più forte di qualsiasi altro disco. E alla fine ho pensato: cazzo, è il mio gruppo, non il suo. Ed era chiaro che doveva andarsene."
Alan ascoltò tutte le registrazioni fatte: "Non è che ce ne sia una migliore dell’altra: fanno tutte schifo!"
Era andata perduta l’energia delle esibizioni dal vivo che il primo nastro conteneva. Si poteva fare meglio.
Solo una canzone si salvò da quei giorni di registrazione: Slide Away, la canzone più personale che Noel scrisse in quel periodo. Ed è proprio durante il missaggio di quella canzone, ad opera dell’esperto Owen Morris, che si creò il suono Oasis: "Quando missammo quel pezzo andarono tutti fuori di testa. Non feci altro che alzare tutti i livelli, e tutto andò in distorsione. Non fu una cosa programmata, non è che pensai che quello sarebbe diventato il suono degli Oasis."

IL TRAGHETTO PER AMSTERDAM

Dopo il loro primo vero e proprio concerto, tenutosi il 27 gennaio 1994 al Water Rats di King’s Cross, gli Oasis ebbero l’occasione immediata di farsi conoscere anche all’estero, con un concerto ad Amsterdam. Ma l’occasione sfumò, e Noel si ritrovò a passeggiare triste per le strade della città olandese, pensando a quello che avevano sciupato. C’era stata una rissa, a bordo del traghetto. Probabilmente i responsabili erano Liam e Guigs, così i due finirono sottochiave nella stiva. Nei pressi della cabina di Noel intanto un altro gruppo di ragazzi era entrato nella cabina di Bonehead, che dormiva, e gli avevano rubato i vestiti. Accortosi del fatto, questo si era messo a correre per il corridoio e a bussare alle stanze, mentre Tony stava a guardare. E hanno messo sotto chiave pure loro. Noel il mattino dopo si è svegliato chiedendosi: "Dov’è il mio gruppo?"
Come si è detto, Noel era molto amareggiato per quello che era successo, soprattutto per il fatto che Liam e gli altri erano fieri di ciò che avevano fatto. Era un vero atteggiamento rock. "E voi pensate che quello si rock’n’roll? No, non è rock’n’roll. Rock’n’roll è andare ad Amsterdam, fare un gran concerto e spazzare via tutti. Non farsi buttare fuori da un traghetto come degli hooligans."

BLUR VS OASIS

I ragazzi di Manchester cominciavano a godersi un po’ di quella fama che tanto avevano sognato da giovani. E sempre più spesso Liam e Noel si facevano beccare fatti o ubriachi in qualche pub. Per non parlare poi delle litigate che i due fratelli non risparmiavano ai giornalisti. Ogni volta era una buona occasione per iniziare a sfottersi su argomenti che non avevano nulla di inerente alle domande dei giornalisti. Era chiaro che o si intervistava Noel, o si intervistava Liam, ma mai tutti e due contemporaneamente nel raggio di 20 metri.
Gli Oasis si preparavano intanto alla serata "Undrugged", che la Creation aveva organizzato per i primi dieci anni di attività. Qualche giorno prima della serata che si rifaceva alla quella di MTV (Unplugged), e forse anche alla convalescenza di McGee (che doveva ristabilirsi dalla troppa baldoria con gli Oasis), il gruppo si recò al Good Mixer, un Pub di Camden. Quella sera iniziò l’eterna disputa tra gli Oasis e i Blur. "Ricordo che gli dissi: "Dai, paga da bere. Sei ricco."" Dice Liam, che si stava rivolgendo a Graham, il chitarrista dei Blur, "E lui subito si inalberò e cominciò a dire che eravamo delle merde, gente del nord che gli dava solo fastidio. Io pensai: bè, allora fanculo. Voglio dire, è sempre stato un imbecille!"

DELUSIONI

Prima dell’Undrugged gli Oasis avevano sul calendario ancora due concerti, che furono un vero disastro. Ma questa volta non era assolutamente colpa loro. Il primo concerto era stato disturbato da un gruppo di tuffatori da palco, bambinoni che, credendosi all’asilo si divertivano a tuffarsi. Liam era molto contrariato, quella sera. Ma ancora peggio successe qualche sera dopo, quando qualcuno rubò il tamburello a forma di stella che Liam aveva in mano. Il gruppo interruppe la canzone a metà e se ne andò. E’ per questo motivo che gli Oasis oggi sono uno dei pochi gruppi che esige la barriera tra il palco e la platea. "Se la gente vuole salire sul palco, perché non forma un gruppo o qualcosa del genere? Non venite a rompere il cazzo a noi!" afferma Noel.

LUGLIO 1994 - LA LITE AMERICANA

Era ormai giunta l’ora di lasciare la cara Inghilterra, e l’Europa, dove gli Oasis avevano avuto un successo fulmineo. L’America era il posto giusto perché la giovane band si potesse cimentare con qualcosa di molto più difficile. Erano anni infatti che in America non arrivavano gruppi stranieri che facessero fortuna. Toccava agli Oasis distruggere quella "mancanza di Inghilterra" negli Usa.
Poche ore prima del primo concerto, Liam era un po’ preoccupato, per una storia che aveva avuto con una barista del pub dove andava sempre, una più vecchia di lui. Ma il ragazzino di Manchester stava cambiando: "Voglio qualcosa di meglio di tutto quello. Tutta la vita ad andare al pub, farsi, vivere quella noiosa vita del cazzo. Voglio fare qualcosa di veramente grande, qualcosa che lo metta in culo a tutti. Per questo adoro far parte di questo gruppo.[…] Stiamo per diventare il più grande gruppo del mondo."
Non tutti però erano d’accordo con quello che Liam diceva, perché nella hall dell’hotel una coppia di ragazzi, in classica divisa grunge, iniziò ad insultare il gruppo. "Siete delle merde ragazzi" disse uno dei due.
La reazione di Liam fu abbastanza trattenuta (in un primo momento), e al cantante degli Oasis bastarono due frasi per far piangere la ragazza e impedire qualsiasi risposta del ragazzo, che si salvò da una scazzottata solo perché in quel momento arrivò il pullman che doveva portare il gruppo al primo concerto americano. Un concerto dove il gruppo, come qualche anno prima, doveva conquistare il pubblico. E non fu un grosso problema.

RAGAZZE PAZZE

Al concerto gli Oasis suonarono anche un pezzo dei Blondie, Hanging on the telephone, senza aver minimamente sentito la canzone originale. Gli accordi del pezzo furono dati a Noel su un foglietto che recitava più o meno così: "Caro Noel, questi sono gli accordi di Hanging on the telephone. Rubali e ti ritroveremo ovunque!" E Noel, con il suo solito fare tranquillo, disse: "Hanno solo paura che li usiamo meglio di loro!"
Liam invece era un po’ "incazzato" per quello che era successo la sera prima. Una ragazza era entrata nella sua stanza, e sembrava impazzita. "…poi è salita con un piede su un letto, uno sull’altro e le mutande all’altezza della mia faccia. Mi ha chiesto se scrivevo musica e io le ho detto di no. Se scrivevo parole e io le ho detto di no. E quella se ne va a fare un bocchino a Noel. Bastardi, d’ora in poi racconterò delle balle. Sì, scrivo io la musica e anche i testi. Tutto."

LIAM E NOEL: CANE E GATTO

Il tour in America aveva dato la possibilità al gruppo di registrare il video di Live Forever. Il gruppo veniva ripreso su un palco d’orchestra di Central Park, e tutti ne approfittarono per fare una visita alla lapide di John Lennon.
Ma le riprese ben presto cominciarono ad annoiare gli Oasis, che iniziarono a scatenarsi. Liam rubò una sedia a rotelle e iniziò a urlare e girare come un pazzo su una pista di pattinaggio.
Quando fu abbastanza buio, la riprese continuarono, e gli Oasis eseguirono alcune improvvisazioni, come la versione strumentale di Live Forever, o la nuova Listen Up. Liam però non riusciva ad esprimersi al meglio, mimando con la bocca le sue stesse parole che la base emetteva. Si capiva benissimo che il playback non era una cosa "Oasis". Il mitico Rude Boy desiderava cantare dal vivo, ma siccome non c’era l’impianto per le voci, anche Noel si schierò contro di lui. E Liam se la prese parecchio a male: "Quell’Elvis del cazzo non lo vuole fare. E’ per queste cose che lo odio, lo stronzo.Vaffanculo il video, ‘fanculo il Seminar e ‘fanculo New York. Facciamolo." Purtroppo non si fece e per svariati giorni i due ragazzi, ogni volta che si incrociavano, si scambiavano diversi insulti come se fossero due taxisti che si erano tamponati ad un semaforo.
Nonostante queste liti, sempre più frequenti, il successo cominciò ad arrivare, e a Natale il singolo Whatever raggiunse il quarto posto. Un buon regalo sotto l’albero, per i ragazzi di Manchester!

SCIMMIE AL CONCERTO

Il gruppo era ritornato in Inghilterra, dove già li aspettava un mondo che non viveva per nessun altro se non per gli Oasis. La prima tappa del tour europeo fu al "T in the Park", un successone, tanto che la band e alcuni amici festeggiarono fino al mezzogiorno dell’indomani. Un po’ meno bello fu il concerto di Newcastle, dove Noel si prese un pugno in faccia da uno del pubblico. Noel reagì colpendo l’aggressore con la chitarra che gli aveva regalato Johnny Marr. "Che senso ha suonare per delle scimmie?" fu lo sfogo di Liam, dopo che il gruppo era uscito dal Riverside, dove si teneva il concerto.
Noel telefonò a Marr, per scusarsi di come aveva trattato la sua chitarra, e per dirgli che necessitava di urgenti riparazioni. Poche ore dopo un’altra Les Paul (la chitarra di Noel) arrivò all’albergo di Leeds, dove risiedevano gli Oasis. C’erano anche un paio di righe: "Ti piacerà, questa è molto più robusta e riuscirai a spaccare la testa a chiunque con un colpo ben dato". Dopo quell’episodio gli Oasis assunsero un gruppo addetto alla sicurezza. Questo perché se bisognava sfasciare qualcosa dovevano essere loro cinque a farlo.
Infatti dopo qualche settimana gli Oasis si dettero alla pazza gioia, insieme ai Verve (i Primal Scream erano già andati via), in un albergo in Svezia (in occasione del Hulsfred Festival). "E’ stato splendido. La mattina ti affacciavi alla finestra e il parcheggio era pieno di stanze da letto. E’ stato un lavoro duro!" dice Liam.
Meno splendido fu invece quando Liam si fratturò un piede scendendo dal furgone.

SIGARETTE E ALCOOL

Tornati a Londra, e liberi da impegni per alcuni giorni, gli Oasis decisero che era ora di registrare il video del nuovo singolo, Cigarettes & Alcool, mentre Live Forever si era stabilmente piazzato al 10° posto in classifica. La sera della registrazione dal vivo un cameraman andò a fare un giro per i camerini, e trovò il gruppo che parlava tranquillamente con alcuni aspiranti groupies. Tenendo fede alle parole e al titolo della canzone, gli Oasis e i ragazzi chiacchieravano a suon di sigarette e alcool, oltre a qualche pista bianca, citata peraltro nel ritornello. Alcune di quelle scene sono finite nel video integrale, che raramente viene trasmesso.
Dopo la registrazione il gruppo si recò all’hotel, iniziando la solita festa notturna. L’unica spiegazione al fatto che nessuno si osava buttare fuori quel gruppo di teppisti fu spiegata da un dialogo tra il tipo della portineria e Paul Mathur: "Scusi signore?" "Sì?" "Fa parte degli Oasis?" "Ehm, in un certo senso sì." "Ha mica dei preservativi?"

30 AGOSTO 1994 - LA SCHIACCIANTE VITTORIA DI DEFINITELY MAYBE

Definitely era costato 75.000 sterline, un vero affarone, visto quanto le multinazionale dovevano spendere e quante ore di lavoro e quanti studi erano stati usati per registrarlo. Ma il risultato era comunque perfetto. Il suono Oasis era perfettamente riproposto sul disco, grazie a Mark Coyle (produzione) e Owen Morris (masterizzazione), ma soprattutto all’insistenza di Noel, che convinse tutti a registrare in presa diretta.
Sulla versione in vinile del disco c’è una canzone in più, una delle più belle mai scritte da Noel, Sad Song, dedicata a Alan McGee. "Stavo ascoltando la radio" dice lo stesso Alan "e sentii questa canzone. […] Mi vennero in mente tutte le notti che avevamo passato da me e pensai: parla di me. Non piansi, sono uno scozzese, diavolo. Ma mi commosse."
L’album uscì di martedì, e vendette 150.000 nel giro di qualche giorno, battendo in volata i Tre Tenori.
Liam era talmente convinto che questo sarebbe successo, che qualche giorno prima disse: "Per forza arriveremo primi, siamo mille volte meglio di tre ciccioni che urlano."

LA TV DI DANDO

Durante quel magico mese, nella "banda delle feste" degli Oasis si era aggiunto un altro sostenitore. Evan Dando suonava nei Lemonheads. Ma presto si stufò di quella musica, e iniziò a seguire gli Oasis come un apostolo, lasciate le reti e il padre, segue Gesù.
Il gruppo si trovava ad Heathrow, e il giorno dopo sarebbe dovuto volare in Irlanda. Noel stava rientrando in albergo, quando vide due poliziotti che stavano portando via Evan. Aveva fatto un po’ di casino e aveva distrutto il televisore della sua camera. Noel mise a posto la situazione: "Tutto a posto, è con noi, lasciatelo andare, paghiamo noi."
Il giorno dopo, mentre le valigie passavano sotto il metal detector, tutto si mise a suonare. Quel volo era sotto costante controllo, in quanto era facile imbattersi in terroristi. I raggi x delle forze dell’ordine segnalavano la presenza di una bomba nella valigia di Dando. Noel racconta l’accaduto divertito: "Aprono la valigia, ed è piena di fili, vetri e metallo. Ma non è una bomba, sono i resti del televisore che Dando aveva sfasciato la sera prima. Ci era rimasto talmente male per quel gesto che aveva raccolto tutti i pezzi e li aveva infilati nella valigia, come per nascondere il misfatto. Fa delle cose così, bisogna prenderlo con le molle, è completamente pazzo!"

GLI OASIS IRLANDESI

Fin dalle origini gli Oasis hanno affermato le loro radici irlandesi, anche se senza troppa convinzione. La conferma più importante di questo c’è nel Definitely Oasis, una rivista amatoriale dove Noel racconta al disc jockey Craig Cash di essere andato a trovare sua nonna, nella campagna irlandese. Noel racconta di averle portato delle foto del gruppo. E di averle fatto sentire qualche brano. "Sembrano un po’ i Beatles." Dice lei. "Lo pensi veramente nonna? Forte!" risponde Noel, ma la nonna aggiunge "Devo dirti un’altra cosa, le loro canzoni che adesso fanno in radio non sembrano come quelle vecchie di una volta." E Noel "Nonna, meglio che ti siedi perché ho una brutta notizia da darti, si sono sciolti nel 1970." Rimase veramente sconvolta. Resse alla notizia dell’uccisione di Lennon, e alla scomparsa di Kennedy e Elvis Presley. Il dramma fu la scoperta che il Manchester United aveva vinto campionato e coppa. "Crollò letteralmente sul pavimento." Nella campagna irlandese le notizie non corrono frenetiche come oggi…
Prima del concerto di Dublino i fratelli dovettero stringere centinaia di mani, una lunghissima coda di parenti Irlandesi, ognuno dei quali preceduto da una frase tipo: "Questa è la cugina di secondo grado di tua zia, questo è il suo cane, questo è uno che ti ha visto quando avevi tre anni…" "Continuavano ad arrivare… Penso che quella sera abbiamo conosciuto metà Irlanda!" scherza Noel.

DA MANCHESTER A TOKYO

Dopo aver convinto anche l’ultimo posto dell’Europa che aveva ancora qualche dubbio sugli Oasis, Manchester, il gruppo si diresse verso il Giappone. Noel non avrebbe mai pensato di vedere tanta gente. Il Giappone dava l’idea di un posto calmo e tranquillo, e tra le altre cose gli Oasis non avevano pubblicato neanche un disco lì, nel remoto est. Tutto fu spazzato via quando la band seppe che i biglietti per le sei date di quel tour erano andati esauriti in un solo giorno. Per Noel quella settimana fu la più strana di tutta la sua vita: "Ogni sera arrivavano ragazze cariche di regali per noi. Cose molto dispendiose, tipo rarità dei Beatles che non avevo mai visto prima. Ce n’era una che ci seguiva a ogni concerto. Ci seguì per tutto il Giapppne […] Dovemmo comprarci delle valigie apposta per farci star dentro tutto quello che ci avevano regalato."
L’ultima sera, come hanno detto gli stessi Oasis, fu l’esibizione migliore della loro carriera. E per la prima volta concedettero anche il bis. "Quel concerto in Giappone fu favoloso." Dice Noel "Nessuno di noi voleva smettere, così facemmo il bis. Fu il primo di sempre. Tony aveva lanciato tutte le bacchette al pubblico, così dovemmo chiederne indietro qualcuna perché potesse suonare. Facemmo Rock’n’Roll Star perché era quello che stava accadendo, era come mi sentivo."

LA PARTE PIU’ DIFFICILE

Ed ora si poneva un nuovo problema. Tornare in America, uscire dall’euforia di quel trionfo spettacolare, per farne un altro, per spazzare via tutti.
Il concerto di Seattle, il primo del tour "della verità", andò bene, grazie anche al fatto che il gruppo era su di giri per i concerti giapponesi. Ma l’America non è il Giappone; il fare presuntuoso del gruppo lì non attaccava.
"Quando sei nessuno, sono quelli della casa discografica che ti dicono quando arriva la macchina a prenderti. E’ quando sei tu a telefonare a loro per dirti che ti vengano a prendere che ce l’hai fatta veramente. Allora dovevamo ancora fare quello che decidevano loro, non ci piaceva molto ma era un passo che andava fatto."
Le cose cominciarono ad andare molto male, con tutti i giornalisti che trattavano il gruppo forse peggio di una merda. E gli Oasis, naturalmente, si infilarono gli elmetti e partirono per la loro guerra con l’unica arma a disposizione: droga!
L’esempio più esilarante di quel periodo di "sballo" fu l’intervento dei fratelli ad un programma su K-ROQ, dove i due per alcune interferenze furono costretti a dare consigli a innamorati abbandonati. Bonehead continuava a dire a tutti: "Fai causa, qui lo fanno tutti. Fai causa, fai causa."
Un tipo telefonò per chiedere informazioni sulle protesi per il pene. Noel rispose "Noi ne abbiamo una. E’ il nostro batterista."

"FANCULO, CI SCIOGLIAMO!"

Mentre Noel, tra droga e insulti dai giornalisti, era riuscito a riposare qualche ora, gli altri erano in piedi da 72 ore, tanto per vedere che effetto faceva.
Un effetto non bello, provato suonando al Whiskey A Go-Go, uno dei più famosi locali di Los Angeles. Venne anche Ringo Starr a vedere quello strazio. Gli Oasis non avevano voglia di intrattenere gli stranieri, e gli dissero di levarsi dai piedi. Sul palco era ancora peggio, le scalette erano tutte diverse, e nessuno sapeva che pezzo avrebbe fatto l’altro.
Noel cerco inutilmente di salvare la serata, ma dopo aver bisticciato con Liam su I Am The Walrus rinunciò a farlo. Nei camerini ci fu il tempo per una discussione.
"Non voglio continuare se tutti voi non date il massimo in quel che fate. Se avete voglia di cazzeggiare fatelo quando il gruppo non ci sarà più. tutti si guardarono in faccia, ma nessuno parlò. Sembravano quattro ragazzini sgridati dal padre per aver rotto il vetro della finestra del vicino. Così Noel pensò "Fanculo, ci sciogliamo."
Noel vagò per Los Angeles, e vide sul Melody Maker un annuncio che riportava le date dei concerti in Gran Bretagna. Tutto esaurito. "Pensai che se fossi stato uno di quei ragazzi che avevano acquistato il biglietto e i concerti fossero stati annullati, avrei pensato agli Oasis come a dei grandi stronzi."
Noel tornò, e decisero di concedersi un’altra possibilità, ma l’episodio lasciò comunque il segno, e per molto tempo anche.
La serata nel New Jersey sembrava la fotocopia di quella di Los Angeles. Ma se non altro avevano dormito qualche ora. Per la prima metà i cinque non si guardavano, e il suono era senza cuore. Poi, incoraggiati da un gruppo di inglesi, riuscirono a rimettersi in carreggiata. La sera dopo, a New York, la vecchia magia era di nuovo con loro.
Dopo il concerto furono invitati ad una festa delle Rock Chicks. Noel cantò Talk Tonight, forse la sua migliore canzone. E disse "Posso essere completamente fuori di me ma non smetterò mai di scrivere canzoni. Niente mi fermerà."

1995 – PARTENZA OTTIMA

Il 1994 era finito con due concerti che avevano ancora di più confermato la popolarità del gruppo in Europa. Il 95 doveva espandere questa popolarità anche in America. Mentre Definitely andava fortissimo, raggiungendo il disco di Platino, il gruppo aveva passato 4 mesi negli Usa per guadagnare il consenso del mondo intero. E durante questo periodo di cose ne sono accadute tante. Noel è andato a schiantarsi durante una gara di Go-Karts, rischiando di fracassarsi la testa, mentre un altro del gruppo era stato picchiato da una fan mentre facevano sesso. Ma la cosa più importante è l’arrivo di Patsy Kensit. Liam e Patsy erano seduti al bar dell’albergo, e lei gli chiese se si era mai innamorato. Lui rispose: "Solo tanto così." E allargò le baccia più che poteva.
Liam sapeva che se voleva avere una vera relazione doveva prepararsi ad aggirare grossi ostacoli.
Ma questo non è mai stato un problema per gli Oasis.

PREMI A GO-GO

Ritornati dall’America cominciarono ad arrivare anche i primi premi. Ai British Awards furono premiati come miglior nuovo gruppo. La band avrebbe voluto qualcosa di più, ma i Blur avevano già fatto piazza pulita. E anche se gli stessi Blur avevano affermato che il premio per il miglior gruppo doveva essere un pari merito tra di loro, gli Oasis non ricambiarono la cortesia, per rimanere fedeli alla filosofia "O sei il meglio o non sei nessuno."
Andò un po’ meglio ai Brats Awards sponsorizzato da NME. Qui gli Oasis vinsero tre premi, e Noel si lasciò letteralmente andare nel giudicare tutti gli altri gruppi una "merda".
Per festeggiare Johnny Marr aveva prestato a Noel un lussuosissimo appartamento, che fece capire ai cinque ragazzi cosa volesse dire veramente essere ricchi. Noel era eccitatissimo per un brano che aveva scritto e registrato al volo su un nastro.
Prima di ascoltarlo Paul Mathur gli chiese da chi avesse rubato questa volta. Ma Noel non si scompose: "Ooh La La l’ho presa dai Faces. E’ una canzone vincente!". La canzone era Some Might Say, quella che avrebbe dato finalmente agli Oasis il primo numero uno in classifica.

CELEBRITA’

Pochi giorni dopo la band si ritirò ai Locos Studio, nel sud del Galles, per registrare Some Might Say. Si trovavano ad oltre 35 miglia dalla città (con evidenti problemi quindi per procurarsi cartine e altri accessori), ma Liam non sembrava sentirne la mancanza: "Adoro la campagna, ne vado matto!" Il problema che i giornalisti si ponevano era come passasse il tempo: "Prendevo uno specchio, stavo in piedi davanti a lui e litigavo con me stesso. Le città mi danno alla testa."
Prima di registrare la voce, Liam si concesse un pomeriggio a Newport, per bere e fare spese. Tornò a casa la sera, con due maglioni, una copia di Unplugged dei Nirvana e i crampi ad una mano a forza di autografi. E neanche una rissa.
Noel sembrava un po’ geloso: "Lo riconoscono sempre, a me non succede mai. Se succede è qualche ragazzo che viene da me e mi chiede: Ehi, sei Noel degli Oasis? E se io dico che lo sono, loro mi rispondono: No, non lo sei. Proprio non li capisco, sembra che pensino che sia solo uno che mi assomiglia. Dovrei portare una maglietta con su scritto: Sì, è così. Vi giuro.Tutta questa storia della celebrità è veramente strana."

17 APRILE 1995 – SCARPE VOLANTI

Era ora di fare i vero botto. Gli Oasis avevano scelto il primo concerto completo dell’anno in Inghilterra. Erano tutti completamente ubriachi, e sugli spalti la gente si ingozzava di patatine e birra. I problemi che c’erano nella band non erano ancora stati completamente riassorbiti, e per tutta la sera continuarono a farsi scherzi uno con l’altro. Fino a che un bambino lanciò in testa a Liam una scarpa da ginnastica. Se fosse successo solo un anno prima la band sarebbe immediatamente scesa dal palco, mandando all’aria tutta la serata. Ma non in quel momento. "Ero troppo ubriaco […]" dice Liam "Poi mi arriva questa scarpa in testa, guardo il nostro bambino e vedo che è in un mondo tutto suo. Ho pensato: siamo il gruppo più bello del mondo, è ora di provarlo!"
Gli ultimi venti minuti del concerto furono avvolti da una passione e da un vigore impressionanti. Il gruppo riuscì (come al solito) a trovare la strada migliore. E la festicciola in camerino con piste e bottiglie fu la giusta ricompensa.
Un piccolo inconveniente. Andando via da Southend Liam litigò con Tony, il batterista. Un litigio che non sarebbe mai finito.

22 APRILE 1995 – "QUESTO E’ DAVVERO ROCK’N’ROLL"

Il concerto a Southend era una specie di addio che gli Oasis davano alle piccole sale da concerto per passare a locali più vasti. La Sheffield Arena era uno di questi. E servirono appena un paio di battute di Rock’n’Roll Star perché gli Oasis si abituassero al nuovo ambiente.
La gente sotto il palco premeva e si accalcava contro la transenna che distaccava il gruppo dalla bolgia di fan. Ma quella sera Liam non si preoccupò troppo della sicurezza, e decise di chiamare a sé la gente. "Vidi solo tutta quella gente che correva verso di noi" ricorda Noel. "Pensai che se non stavamo attenti qualcuno poteva anche ammazzarsi. Ero spaventato e al tempo stesso era la cosa più eccitante mai vista in vita mia. In quel momento ho capito che potevamo fare quello che volevamo, come sempre avevamo promesso."
Richard Ashcroft dei Verve, vedendo quella marea di gente scatenata, andò al mixer con Paul Mathur e urlò "Questo è davvero rock’n’roll!" E così anche Richard diventò un fedelissimo degli Oasis.
A metà concerto Noel si esibì per la prima volta in tre pezzi da solista, tra cui anche la nuovissima Don’t look back in anger, creata due notti prima in un albergo a Parigi.

L’ADDIO DI TONY

La festa successiva al concerto sembrava una fumeria d’oppio turca. C’erano persino degli arazzi appesi alle pareti, e la musica dei Chemical Brothers, nuovi amici degli Oasis, gli teneva compagnia. C’era anche una foto di Peggy. Erano tutti contenti, tranne uno. Tony probabilmente sentiva che quello era l’ultimo concerto che faceva con gli Oasis. "E’ stata la fine definitiva di qualcosa" disse Bonehead, che aveva già capito tutto "e l’inizio di qualcos’altro."
La notizia fu resa nota due settimane dopo, poco prima dell’uscita di Some Might Say, che avrebbe vinto per la prima volta la classifica. Urgeva trovare un batterista, velocemente. "Qualche settimana, eh?" disse Noel. Qualche settimana.

ARRIVA ALAN

Noel contattò subito il fratello del batterista di Paul Weller, Alan White. Voleva un batterista che fosse in grado di dare qualcosa in più alle nuove canzoni. "Non lo conoscevo ma mi avevano detto che era bravo" dice Noel. "Così pensai di incontrarlo e di provarlo. Eravamo d’accordo per incontrarci in un bar di Camden e mentre andavo là pensavo: se poi è un pancione bastardo? Lo vidi arrivare e ringraziai Dio del fatto che fosse normale. Così gli dissi: sei assunto."
Qualche settimana. La battuta che Noel aveva detto, con tono di sfida, non si era avverata. E nonostante l’assunzione lampo che aveva catapultato Alan nel nuovo mondo Oasis, questo non si era per niente trovato spaesato. "Nah. Voglio dire, il secondo concerto della mia vita è stato quello di Glastonbury. Dopo quello, tutto il resto è una stronzata."

IL PIU’ GRANDE ALBUM DI TUTTI I TEMPI

Cinque settimane. Era questo il tempo che il gruppo aveva deciso di dedicare al nuovo album. Il ritmo di lavoro fu impressionante: una canzone al giorno, diciotto ore ininterrotte di lavoro al giorno. Owen Morris era co-produttore, insieme a Noel.
In due settimane l’album era quasi pronto, incluso il singolo Roll With It, registrato dopo che Noel si era preso una sbornia disumana.
Ascoltando Champagne Supernova, Bonehaed si mise a piangere e fu chiaro che Morning Glory avrebbe potuto essere il più grande disco di tutti i tempi. Naturalmente i problemi c’erano, eccome.
Liam aveva organizzato un mega-party quando Noel era fuori dal Galles per qualche giorno. Ma come tutte le feste di nascosto, anche questa venne scoperta: "C’era mezza Monmouth là dentro." Noel si arrabbia ancora a ricordare questa storia "Tutti rovinati. Non ne conoscevo uno e correvano tutti per lo studio. Gente che suonava le mie chitarre, 30.000 sterline di roba rovinate. E Liam mi fa: Ci facciamo una bevuta. Vaffanculo tutti, penso. […] Stavamo registrando un gran disco e tutto se ne andava per aria."
Dopo una settimana di calma per far passare l’incazzatura di Noel, le cose tornarono a posto. A fine luglio l’album fu rimasterizzato, agli studi di Abbey Road. E gli Oasis si prepararono ad un grandioso tour britannico.

IL CASO WILLIAMS

Noel conobbe Robbie, a quel tempo ancora nei Take That, prima del concerto di Glastonbury. I due fecero subito amicizia, e Robbie fu fotografato mentre fumava una canna e beveva in grande allegria.
Il concerto doveva essere una gloriosa celebrazione del gruppo, ma l’allegria si dissolse presto dal volto di Noel, dimostrando anzi che gli Oasis parevano essere come tutti gli altri: "in grado di fare cazzate." Un paio di canzoni e Liam cominciò ad invitare la gente a fare a botte con lui. Le cose degenerarono, mentre tutto quanto veniva ripreso da Channel 4. Un minimo di senno tornò solo verso il finale, quando Robbie salì sul palco a ballare.
"Misero la foto sul giornale" dice Robbie "e quando incontrai gli altri del gruppo il giorno dopo, mi dissero che il mio comportamento era incompatibile con quello del gruppo." Risultato: licenziamento. Robbie disse inizialmente di essere contento di quello che era successo. Ma non sapeva che i fratelli Gallagher tramavano già a quei tempi contro di lui: "Era il nostro piano." Dice Noel.

BLUR VS OASIS, 2° TEMPO

Intanto i rapporti con i Blur non si erano aggiustati. Ogni volta che le due band si incrociavano partivano una serie di insulti tipo "Balordo!" "Segaiolo!", e immancabilmente erano gli Oasis ad iniziare. Una svolta ci fu a metà Agosto. Era in programma per gli Oasis l’uscita del singolo Roll With It, e Noel voleva che raggiungesse il numero 1, come Some Might Say. I Blur decisero di far uscire il loro singolo nella stessa settimana. Il testa a testa era iniziato.
Gli Oasis avevano molta fiducia nel fatto che il loro pubblico era più vasto di quello dei Blur, ma quando arrivò il risultato, Noel si inalberò tantissimo. Addirittura partirono alcune recriminazioni, come un possibile errore di stampa dei codici a barre. Ma nulla di tutto questo. Noel iniziò ad accusare la Creation, dicendo che erano una banda di incapaci. Ci pensò McGee a spiegare a Noel il trucchetto che aveva relegato gli Oasis "solo" al secondo posto. I Blur avevano creato due versioni dei singoli, con due bonus track diverse, spingendo quindi i fans a comprare due copie. "Come ti senti?" chiese Alan "E come vuoi che mi senta? Mi sento come il numero due!" rispose Noel.
I Blur continuarono a stuzzicare gli Oasis, e raggiunsero l’apice durante il concerto di Bournemouth. Gli Oasis facevano tappa lì, così i Blur decisero di piazzarsi dall’altra parte della piazza, e di suonare in contemporanea. "Sarebbe diventata un’ammucchiata di teppisti che venivano a fare la loro parte" dice Johnny Hopkins. "Ancora una volta i Blur si comportavano da veri stupidi." Anche Noel era d’accordo "Odio i Blur, ma so che abbiamo alcuni fan a cui piacciono e se avessero comprato i biglietti per il nostro spettacolo quella sera non avrebbero potuto vederli. I Blur cercavano solo di farci incazzare, fregandosene dei loro fan. Questo la dice lunga su di loro…"

LA PAUSA DI GUIGS

Era una serata come le altre. Il gruppo si trovava a Parigi, in un albergo. Liam e Guigs stavano di nuovo litigando, per qualche cazzata che solo l’alcool ti dà la forza di sostenere o negare. Liam continuava ad insultare Guigs, come sempre succedeva quando aveva in mano l’ennesimo bicchiere di Jack Daniel’s. Guigs rispondeva, come sempre, noncurante delle parole di Liam. Eppure, qualcosa era cambiato. Aveva capito che non poteva più tollerare quella situazione. Sentiva una stanchezza che non aveva mai provato prima. E non se la sentiva di portare avanti quella situazione per tutto il tour americano. Prenotò un biglietto e se ne tornò diretto a Londra. "All’inizio pensavo che sarebbe stato un vero sollievo" dice Guigs "ma poi sono andato a casa e non facevo che oziare. E’ stato il periodo più noioso della mia vita. Sapevo che sarei tornato indietro." Anche gli altri lo sapevano.
Ma per andare avanti bisognava trovare un sostituto, momentaneo. Scott McLeod fu il prescelto. Come arrivò in stazione a Euston con un paio di persone del gruppo, per iniziare le prove, si imbattè in un ammasso di reporter. "E’ sempre così?" chiese, stupito. "No, è peggio!"
"Gli faremo una foto" disse Noel "una prima e una dopo. Per vedere quanto invecchia e a che velocità."

4 NOVEMBRE - EARLS COURT – IL RITORNO DI GUIGS

Scott era davvero bravo. Ma per tutti era solo "il migliore sostituto di Guigs". E infatti dopo poco, Scott se ne andò, dicendo che non ce la faceva. A cosa alludesse però, questo non è chiaro. Le fonti sono molto scarne, ed è meglio così, perché col ritorno di Guigs tutto tornò quasi a posto. Tornò per i concerti più grandi della carriera. Dopo una settimana per riprendere il ritmo forsennato della band, e il gruppo era pronto per Earls Court. Un’area vastissima tutta per loro: una delle aree dietro il palco poteva contenere 20.000 persone. Il giocatore di bigliardo Alex Higgins (che seguiva spesso gli Oasis) stava seduto dicendo a tutti che il fascino del gruppo era paragonabile solo a quello dei Rolling Stones. Sid Cox preparava per tutti piste con un portachiavi. "Quel Bono" disse Liam "stavamo parlando e lui mi fa: mi piacciono veramente le cose che stai facendo figliolo. E io pensavo: beh, anch’io credo che tu abbia fatto qualche bel disco, ma non sono tuo figlio!"

IL REGALINO

Mentre Morning Glory raggiungeva un milione di copie (lasciando peraltro la Sony, non preparata a tutte queste vendite, senza dischi), e gli Oasis viaggiavano felicemente per l’America a suon di concerti e successi, arrivò una gradita sorpresa per tutti. La Creation organizzò una festa natalizia. Bonehead entrò nella hall con quattro cartoline natalizie da dare ai suoi compagni. Un pensiero gentile, anche se anomalo. "Lo faccio ogni anno. Sono i miei compagni, no?" Noel rispose in tutta fretta "Beh, non ne avrai uno da me!"
E infine, arrivarono i regali. Alan ricevette una Mini Cooper radiocomandata, e le chiavi per una vera, Bonehead un Rolex, Liam una chitarra e Guigs l’iscrizione ad una palestra. Per Noel non pareva esserci nulla.
"Vieni fuori" disse McGee "Ecco il tuo regalo." Una Rolls-Royce Corniche color cioccolata.
Noel rimase senza parole, una delle poche volte nella sua vita.
"Ma non so nemmeno guidare" riuscì a dire. Ma la macchina era provvista anche di autista e di un parcheggio sotterraneo prepagato proprio sotto casa di Noel. Agli inizi della sua carriera aveva detto che desiderava una Rolls-Royce. Considerando il giro d’affari che gli Oasis avevano portato alla Creation, era proprio il minimo.
Liam non si risparmiò una scenata di gelosia: "Tutto quello che ho avuto è una chitarra e una cazzo di maglietta River Island e lui ha avuto una macchina, il bastardo!"
Noel intanto, come un bambino, si era seduto e aveva cominciato a schiacciare tutti i tasti, per vedere cosa accadeva. "E’ fantastica. E’ più grande del mio appartamento!"

PAUSA PER TUTTI

Maine Road furono le due serate migliori degli Oasis. Per due sere consecutive 80.000 persone erano nel palmo della loro mano. Entrambe le notti furono filmate, per poi essere usate come lancio in un futuro prossimo. Dopo il trionfo, dopo tre anni di lavoro ininterrotto, il gruppo ebbe l’occasione di riposarsi un po’. Alcuni ritornarono dalle proprie fidanzate, Noel e Meg traslocarono, Liam si trasferì da Patsy, e iniziò ad interessarsi ad una casa. Aveva ricevuto diverse proposte, e scelse la prima a portata di mano "E’ di fronte ad una scuola femminile."
Noel riuscì anche a realizzare un altro vecchio sogno, esibirsi con il suo eroe Burt Bacharach.
Ma per il gruppo migliore del mondo fermarsi un attimo significava attirare solo carogne in cerca di soldi facili. E così accadde. Gli Oasis fecero finta di cascarci, si godettero il tentativo e risposero di no.


...
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Messaggioda abraxas86 il dom giu 18, 2006 11:16 am

già letto ;)
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Song Preferita Oasis: Don't Look Back In Anger
Album Oasis: (What's the story?) morning glory
Tifo per: Milan

Messaggioda tolos 86 il dom giu 18, 2006 11:23 am

abraxas86 ha scritto:già letto ;)



AZZ IN COSI POCO TEMPO?? :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda tolos 86 il lun giu 19, 2006 2:44 pm

VEDO CHE TUTTI HANNO DA FARE EH :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda liam4ever il lun giu 19, 2006 4:17 pm

ank'io l'avevo letta..

cmq una storia così nn ce l'ha ness1 band del globo!! :)
IVAN CORDOBA, PIPPA CON GLI ULTRAS.. IVAN CORDOBA, C'HA LA BAMBA BUONA!!

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