Sul sito di Rockstar ho letto che hanno fatto 11 pezzi ad una festa.
Questo è il link per november rain semiacustica:
http://www.youtube.com/watch?v=gC-NtwKcWaM
p.s.: Axl è ridotto maluccio!
admin ha scritto:Sei stato permanentemente bannato da questa board.
iaia ha scritto:zio bubu.
liam4ever ha scritto:con Stankovic arretrato, quanto sei bella nella foto profilo. il Capitano larghissimo, Milito leggermente più indietro ed eto'o accentrato e avvicinato alla porta..
admin ha scritto:Sei stato permanentemente bannato da questa board.
iaia ha scritto:zio bubu.
liam4ever ha scritto:con Stankovic arretrato, quanto sei bella nella foto profilo. il Capitano larghissimo, Milito leggermente più indietro ed eto'o accentrato e avvicinato alla porta..
Cunny Funt ha scritto:Tornano i Guns n' Roses, ma è flop Due ore di ritardo: fischi e insulti dai fan all'imbolsito Axl
MADRID — Una band di cui da oltre un decennio si sente parlare più per quello che non fa che per quello che sta facendo, ha dei grossi problemi. Quelli dei Guns n' Roses sono venuti a galla giovedì notte, durante il primo concerto europeo del tour che li rimette in pista dopo 13 anni. In mezzo ci sono stati: l'abbandono degli altri fondatori, esasperati dalle bizze da divo isterico e viziato di Axl Rose; qualche tour annunciato e cancellato dopo poche date; un misterioso album, «Chinese Democracy», la cui uscita è stata annunciata più volte e poi rimandata.
Tutto questo alla fine si paga. I 10 mila che giovedì notte hanno riempito l'Auditorio Parque Juan Carlos I, un'arena all'aperto, erano imbufaliti. Axl è sempre stato una star eccessiva e capricciosa, ma questa volta ha esagerato: i Gunners, annunciati sul palco per le 22, hanno iniziato a suonare a mezzanotte. Dalla platea, esasperata, sono piovuti fischi, cori pieni di insulti, boccali di birra, seggiolini divelti dalle gradinate. Riassumono bene l'atmosfera Oskar e Yolanda, 36 e 34 anni, arrivati pieni di speranze: «Non ci è piaciuto. Non solo per il ritardo. Il suono era pessimo e Axl vive nel passato».
Eccolo Axl, 44 anni, treccine raccolte in una coda di cavallo, jeans, camicia nera e giubbotto di pelle, imbolsito dal peso degli anni e dagli eccessi di una vita fra alcol e cocaina. Ha messo su chissà quanti chili, che gli hanno appesantito anche la voce. Non stecca, ma quegli urletti selvaggi che erano la sua firma non gli riescono più. Nelle due ore e mezzo di concerto gioca di esperienza fermandosi qualche tono sotto, chiedendo ai fan di cantare, intervallando i brani con interminabili assoli dei musicisti che gli fanno riprendere fiato. E la nuova band fa rimpiangere Slash (molti cori per lui), Duff McKagan e gli altri che a fine anni '80 fecero grandi i Guns. E che c'erano quando il gruppo si esibì l'ultima volta in Italia nel '93. Se non correranno ai ripari, chissà quale sarà l'accoglienza quando Axl e soci arriveranno a Milano domenica 4, per chiudere i quattro giorni di maratona rock del Gods of Metal. Male che vada ci si potrà consolare con un altro grande ritorno, quello degli Alice in Chains, e con le esibizioni di Korn o Motorhead, perché lo show dei Guns è zoppo. Si regge sui classici, ma le nuove-vecchie canzoni di «Chinese Democracy» non reggono il confronto.
Axl entra sulle note di «Welcome to the Jungle» che apriva anche «Appetite for Destruction», esplosivo album di debutto del 1987. Il palco è a due piani, chiuso alle spalle da tre megaschermi. La band spara altre due cartucce: «It's So Easy» e «Mr. Brownstone». «Il mio nome è El Matador», grida Axl, quasi a farsi coraggio. Quindi si lancia nella cover di «Live and Let Die» di Paul Mc- Cartney. «Sweet Child of Mine» e «Knockin' on Heaven's Door» di Dylan risvegliano la platea più per l'effetto nostalgia che per l'energia. Si scivola verso la chiusura con una versione a cappella di «I Feel Good» e, mazzata finale prima dei bis, un altro assolo sulle note di «I Am Beautiful» di Christina Aguilera.
Andrea Laffranchi
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