da pita1982 il ven apr 14, 2006 7:11 pm
Toni e l'affare firmato Pantaleo Corvino: la veritÃ
L'affare dell'anno, non c'è dubbio. Luca Toni in viola: una telenovela durata più di due settimane, e conclusasi per fortuna nel migliore dei modi. Un braccio di ferro vero e proprio, condito da continui colpi di scena. Una vittoria targata Corvino, una vittoria che oggi è possibile festeggiare a tutti gli effetti. Perché? Semplice. E' leggendo il bilancio del Palermo Calcio che, finalmente in maniera inequivocabile, si può far luce sul termine economico della trattativa portata a segno nello scorso Luglio. Ma andiamo per gradi. E' fine giugno quando si comincia a parlare dell'interessamento dei gigliati per il bomber rosanero: i viola offrono 10 milioni di euro, al direttore sportivo Foschi, per acqistare il giocatore. Il Palermo risponde picche, e ne chiede 15. Ecco le parole di Zamparini: "Toni per 14.999.999 non va via, Zamparini non ha bisogno di soldi". Messaggio chiaro.
Altrettanto chiara la risposta di Corvino: "Zamparini dovrebbe sapere che quando si offrono 10 milioni di euro non si tratta di fumo ma di buon arrosto, sono soldi che la famiglia Della Valle mette con tanto sacrificio... Non è uno scherzo". Ma il braccio di ferro è solamente all'inizio. Tutti i giorni non si parla d'altro. E il tenore delle dichiarazioni non cambia. La Fiorentina, rischiando anche di far saltare tutto, rimane sulla propria posizione: "10 milioni, io mi incontro con il Palermo e chiudo la trattativa solo e soltanto se i rosanero accettano la nostra offerta, non intendiamo spendere più di questa cifra per Toni", esclama il Ds gigliato il 9 Luglio. Tocca ancora al numero uno del Palermo replicare: "Corvino fermo sull'offerta di dieci milioni di euro? Benissimo, chiamo subito il mio direttore sportivo e gli dico di non andare nemmeno all'appuntamento, per 10 milioni di euro Toni non parte assolutamente".
Passano tre giorni, il Palermo abbassa un po' le pretese e fa capire di essere disposto a chiudere a quota 12 milioni. Sono giorni nei quali le due parti continuano a parlarsi, giorni che portano al clamoroso colpo di scena annunciato dallo stesso dirigente viola: "Ho avuto un colloquio telefonico con Foschi per Toni. Le parti restano distanti, noi abbiamo offerto il massimo che potevamo, dunque ritengo per il momento la trattativa conclusa". E' il 12 luglio. Caos generale. La Fiorentina è in ritiro a Folgaria, la campagna acquisti per qualcuno sembra non decollare, tanto che il giorno successivo Corvino convoca una conferenza stampa per chiarire un po' di cose: "Sarebbe stato più facile, forse, spendere tre miliardi in più e portarsi a casa Toni, ma non è cosi' che si fa calcio. Non siamo in difficoltà , credetemi". Ci credono in pochi, a dire la verità : Firenze è fatta anche così.
Passano poche ore, meno di un giorno. Altro colpo di scena, questa volta incredibilmente bello: "Toni è della Fiorentina", annuncia sorridendo il ds gigliato. Spumante stappato, anche se una domanda rimane nell'aria: ma quanto è stato davvero pagato? Chi ha vinto il braccio di ferro? 10 milioni di euro, giurano e spergiurano i dirigenti gigliati; da Palermo arrivano invece voci più contrastanti. Non si saprà mai, dicono altri.
Notizia vecchia, che magari oggi non interessa a molti, ma che invece è giusto far conoscere. Torniamo al punto di partenza. Pochi giorni fa abbiamo il piacere di sbirciare nel bilancio del Palermo Calcio, ci dirigiamo verso il capitolo "cessioni", ci fermiamo alla voce Luca Toni... e leggiamo: "10 milioni di euro con pagamento triennale", poi andiamo al capitolo "acquisti" e leggiamo che Andrea Caracciolo è stato preso dai rosanero per 9 milioni di euro, un solo milione in meno di Luca Toni. Ci passano davanti, come in un film, tutte e 27 le reti segnate dal bomber viola. Poco da aggiungere, poco da dire: è stato un grande affare, in tutti i sensi. Una mano di poker autentica, sofferta, perfetta, travolgente. Applausi.