Raga, è passato un anno dalla legge del divieto del fumo nei locali pubblici.... Ormai non se ne parla più, e da buon fumatore, mi considero un nostalgico della buon vecchia sigaretta al Pub accompagnata con una birra o dopo il caffè al ristorante dopo un lauto pasto
Comunque per i sostenitori del no-sigarette ecco un'articolo che puo fare piacere:
A UN ANNO DALLA LEGGE, IL 5% DI FUMATORI IN MENO
ROMA - La legge che vieta il fumo in bar e ristoranti, che ha fatto sparire i portacenere da tutti gli uffici e i luoghi pubblici, che costringe gli irriducibili ad uscire fra una portata ed un' altra nonostante le temperature gelide o l'afa, compie un anno.
Chi la ha sostenuta, come la Lilt (lega italiana lotta ai tumori), è pronta ai festeggiamenti attorno ad un dato da record: il 5% in meno di fumatori, mai così tanti da sempre, circa 750 mila persone. Un successo, secondo il giudizio degli esperti, considerato che da diversi anni nonostante le politiche di prevenzione non si riusciva a ridurre il popolo delle sigarette, che anzi nei due ultimi anni dava segni di una lieve crescita.
Il prossimo 10 gennaio si spegnerà così la prima candelina e pronta in cantiere ci sarà una nuova iniziativa per introdurre aree vietate al fumo in un primo gruppo di stadi dove giocano sia le squadre si serie A che di serie B.
I primi mesi di nuove norme stati caratterizzati da centinaia di pagine di polemiche sui giornali sulle norme che gli esercenti giudicavano troppo rigide.
Ora i dati danno confermano che sulla salute la legge ha lasciato una traccia, anche se non è ancora riuscita a scalfiggere lo zoccolo duro dei fumatori più incalliti: i forti fumatori e le donne, soprattutto quelle giovani.
A contribuire alla riduzione delle vendite di tabacchi sono invece stati gli uomini adulti e i fumatori medi, quelli che accendevano circa 10 sigarette al giorno, soprattutto in compagnia, per una dipendenza 'indotta' dalle abitudini fra amici.
Ma fra i ragazzi la situazione è di fatto ferma tanto che il presidente della Lilt Francesco Schittulli auspica un maggiore impegno di prevenzione proprio in questa fascia, magari "direttamente nelle scuole - ha detto - i giovani infatti si rifugiano nei bagni e fumano soprattutto quando escono dalla classe per fare, ad esempio, ginnastica". La campagna potrebbe essere così mirata ai ragazzi per chiedere anche il loro aiuto in casa, in modo da convincere i genitori a non fumare. "Si sentirebbero così più motivati e responsabili".
I dati più recenti puntano i riflettori proprio sui fumatori giovani, giovanissimi: si abbassa sempre di più, fino a 12 anni, l'età in cui i giovani accendono la loro prima sigaretta complice anche il cattivo esempio che arriva dalla televisione. E secondo i dato dell'Oms, ogni anno nel mondo si registrano circa 4 milioni di morti per malattie derivanti da tabacco: un numero che secondo le stime è destinato a crescere per arrivare a 10 milioni annui nel periodo 2020-2030. Il 70% di queste morti riguarderanno i Paesi più sviluppati.
In Italia fumano attualmente il 22% degli adolescenti maschi e ben il 28% delle adolescenti femmine e circa 85 mila persone all' anno, peraltro, muoiono per cause collegate al fumo. Complessivamente, inoltre, in Italia fuma il 31,5% degli uomini e il 26,6% delle donne. Secondo l'indagine, quindi, un italiano su tre dopo i 15 anni è fumatore di oltre cinque sigarette al giorno; la massima prevalenza si ha fra i 30 e i 49 anni, con una media di 15 sigarette al giorno.