INTERVISTA DI MTV AI FRANZ FERDINAND
Innanzitutto, raccontateci qualcosa del vostro Tour De Franz…
Alex: Dai ragazzi, si parla del Tour De Franz...
Robert: Si tratta di una competition che facciamo in collaborazione con MTV. Cinquantadue persone da tutto il mondo, da tutti i paesi in cui si vede MTV, verranno in tour con noi. In Francia.
A: Esatto. Faremo qualche data in Francia e i fortunati vincitori saliranno con noi sul tour bus per tutta la durata della tranche francese del tour.
R: Verranno proprio in giro con noi.
A: Sarà divertente!
A chi dobbiamo questo ingegnoso nome?
A: Questa competition si chiama Tour De Franz, è un gioco di parole costruito sul Tour De France, dato che France e Franz si somigliano a livello di suoni.
Nicholas: Già .
R: Praticamente sono la stessa parola.
N: E non è così?
A: Un altro elemento furbo di questo gioco di parole, è che noi saremo lì nello stesso periodo.
R: Non ci avevo fatto cosa…
N: Sì, in Francia.
R: Ah già , ho capito.
A: Riesce a mettere insieme diverse cose, è perfetto.
R: Sì, lavora a diversi livelli.
Per chi non è mai stato su un tour bus, cosa consigliereste di mettere in valigia?
R: Abbiamo due semplici regole per il tour bus.
A: E quali sarebbero?
R: La prima è: dormi in modo da tenere i piedi in avanti, altrimenti se il bus frena improvvisamente, ti fai male al collo.
Paul: E qual è la seconda?
R: Non ho mai imparato la seconda perché stavo dormendo.
A: Credo che la seconda abbia a che fare con il numero due…
P: Potrebbe essere, non lasciare resti solidi nella toilette. (Tutti ridono - NDR)
R: Giusto per essere sinceri.
Specificate meglio…
A: È tutto vero.
P: È successo quando abbiamo avuto degli ospiti sul tour bus, e l’autista ha dovuto pulire…
N: Nemmeno il vomito è una gran cosa.
P: Non era molto contento.
Voi invece dovete tenerlo dalla vostra parte, giusto?
A e N: Assolutamente sì!
A: Bisogna sempre essere educati e amichevoli con l’autista del proprio tour bus.
N: Se tu sei gentile con lui, lui lo sarà con te.
A: Esatto… Poi consiglierei ai vincitori di portarsi poche cose in valigia, solo il necessario.
N: È buona norma portarsi lo spazzolino e il dentifrico.
A: Ma non bisogna portare cose in più … Magari giusto un paio di bottiglie di vodka.
Diciamo, è necessario portare le altre cose essenziali?
P: Sì.
A: Comunque sul tour bus ci si può divertire molto, è possibile che ci sia anche un piccolo televisore in cui ci si può guardare in diretta su MTV. Sono sicuro che ci sarà .
N: Si può anche ascoltare della musica.
A: È come andare in vacanza in roulotte. Se siete mai stati in vacanza in roulotte da piccoli, sapete già come vivere sul tour bus.
N: È divertente star seduti davanti, nel posto di fianco all’autista…
A: Già .
N: È l’unico posto in cui è ammesso fumare. (Ridono - NDR)
A: Io non fumo.
N: Io nemmeno, ma mi hanno detto che è così…
R: Tony voce profonda…
P: Se vi piacciono gli scherzi, non riempite il bollitore di vodka, non è una bella idea.
A: E chi l’ha combinata questa?
P: Qualche burlone…(Ride - NDR)
A: E tu l’hai bevuto?
P: Io no, l’ha bevuto l’autista quando si è fatto una tazza di té al mattino. “Questo tè ha un sapore strano…â€
N: Umm, è davvero gustoso!
Perché per voi è importante creare questo tipo di interazione con i vostri fan?
A: Come gruppo siamo stati abbastanza fortunati con i fan. Sono un buon gruppo. Spesso dopo il concerto scendiamo dal palco e andiamo a salutarli, magari facciamo anche due chiacchiere. È bella anche l’idea di portarli in tour con noi, è un modo per abolire le frontiere tra band e pubblico.
Ci potete anticipare qualcosa sulle scenografie del tour?
R: Sì.
N: Sarà uno dei più maestosi show sulla faccia della terra.
A: Cosa?
N: Il nostro tour.
A: Ok.
R: Ci saranno luci spettacolari…
N: Ma non possiamo parlarne troppo ad essere sincere, dobbiamo mantenere il segreto…
R: Dovrete aspettare per saperlo…
A: Nicholas, quando farai il tuo numero dell’uomo cannone sarà stupefacente, no?
N: Ssssshhhh!
A: Scusate! Comunque credo che la testa di Paul che esplode sia il numero migliore.
Indosserete gli stessi abiti in stile divisa come nel video di “Do You Want To�
A: Potremmo anche farlo, occasionalmente.
R: Nelle occasioni speciali.
P: Se dovesse succedere, sappiate che sarà per caso.
A: Anche per il video è stato così, nessuno di noi in realtà voleva vestirsi come gli altri, è stato un colpo di fortuna.
R: Succede.
A: Guarda lui…
R: Non mi sono più cambiato da allora.
A fine agosto avete suonato i nuovi pezzi durante il V Festival, in Inghilterra. Come ha risposto il pubblico?
A: È andata bene perché alcune canzoni sono totalmente nuove, la gente non le aveva mai sentite: in questi casi è molto eccitante salire sul palco… È un po’ come una sfida, sai di avere in mano una buona canzone e vuoi conquistare il pubblico. È stata la prima volta che abbiamo suonato “Do You Want To?†in Inghilterra e siamo rimasti molto sorpresi del fatto che la gente cantasse il pezzo, anche se il singolo era uscito solo un paio di giorni prima. Certo, non è che il testo sia composto di molte parole, ma è sempre positivo!
N: Do do do de do de do ah. (Canticchia la canzone - NDR)
A: E non è un’approssimazione!
N: Io non sarei riuscito a farla…
Il vostro album “You Could Have It So Much Better… With Franz Ferdinand†è stato al centro dell’incertezza, soprattutto per il titolo: l’avrà , non l’avrà … Volete chiarire un po’ la questione?
A: Il disco ha un titolo, giusto? Siamo approdati al titolo “You Could Have It So Much Better…†mentre compilavamo la tracklist dell’album, un po’ di settimane fa a Ginevra…
N: Esatto.
A: Ce ne stavamo seduti a scegliere quali canzoni sarebbero finite sul disco e quali no, quale sarebbe stato l’ordine dei pezzi e ho pensato che “Outsiders†sarebbe stato un buon titolo per il disco, se avessi scelto di dargliene uno. Poi Paul, questo ragazzo qui, ha detto “No, ‘You Can Have It So Much Better’ sarebbe un gran titolo!†e ci siamo seduti tutti un po’ abbacchiati al pensiero del titolo. Alla fine abbiamo realizzato che non avevamo pubblicato nessun disco, quindi eravamo ancora in tempo per cambiare idea. È sempre eccitante l’idea di cambiare, e a volte è un’ottima mossa quella di cambiare idea: sembra di avere il controllo della propria vita.
La stampa aveva pubblicato anche delle illazioni su un vostro possibile scioglimento, dovuto a divergenze di prospettiva sulla direzione che avrebbe intrapreso la band…
A: È strano, credo che sia un cliché tipico del giornalismo il fatto di credere che i membri di una band si odino dopo aver fatto il primo disco, ma…
R: Noi ci odiavamo anche prima! (Tutti ridono, Alex tira un pugno sulla gamba a Robert - NDR)
A: Oh scusa!
R: È tutto a posto!
A: Comunque, mi spiace deludere tutti, ma ci siamo divertiti molto a fare il disco, è stato un vero spasso, abbiamo convissuto in una casa in Scozia e non posso pensare a un modo migliore per realizzare un album!
Avete mai discusso su un pezzo o su come era stato registrato? Qualche divergenza in fase di making of?
A: In realtà noi non ci mettiamo mai a tavolino per decidere il sound che vogliamo ne esca. Non decidiamo mai a priori che vogliamo produrre un pezzo rock, o una canzone/disco in un certo modo. Suoniamo quello che ci viene spontaneo. Volevamo fare una cosa sola, non ripeterci. Non c’è motivo di riproporre una copia del secondo album, o qualcosa che abbia lo stesso sound. Credo che sia addirittura meglio del primo album, il suono ci somiglia di più ed è anche più vario.
N: Molto dipende anche da quello che si ascolta. Abbiamo ascoltato molti album diverse, e credo che questo abbia un po’ influenzato la scelta della direzione che poi abbiamo deciso di seguire.
A: Sicuramente ascoltare buona musica fa bene!
Che genere di musica avete ascoltato durante la realizzazione di “You Could Have It So Much Better… With Franz Ferdinand�
A: Che cosa ti piace ascoltare, Paul?
P: Neil Young e cose dello stesso tipo.
A: Anche qualcosa di Joe McCool, un produttore inglese dei primi anni ’60 che ha creato canzoni come “Johnny Remember Meâ€â€¦tutti i suoi dischi hanno un intenso sound pop, sono assolutamente fantastici. Credo che questo abbia influenzato abbastanza il nostro suono. Che altro ascoltiamo? Public Enemy, Pink Floyd…i Beatles certamente…
N: Beatles e Rolling Stones.
A: Dizzie Rascal, anche lui ha una grossa influenza su questo disco. Chi altro?
R: Toilet.
A: Sì un po’. Il primo album…
R: Molto sottovalutato.
A: Con quale etichetta sono usciti i Toilet?
P: Oscarr.
A: Ecco. È una piccola etichetta di Glasgow che sta facendo molto cose interessanti. Che altri gruppi ha prodotto? Park Attack, una stupefacente band di Glasgow…Anche loro hanno avuto una certa influenze, quei due o tre accordi di chitarra che mi hanno colpito.
Per quel che riguarda il primo singolo, vi ricordate com’è nata “Do You Want To�
A: Alla fine dell’anno scorso, verso il 19 di dicembre, avevamo concluso il nostro tour all’SCCC di Glasgow con un concerto bellissimo, in cui avevamo suonato con i Kaiser Chiefs e i Beat Trap, due gruppi meravigliosi. Alla fine siamo andati tutti a una festa molto esaltante, con musica dal vivo a volume altissimo. La gente si sentiva molto unita, si divertiva e mi urlava cose alle orecchie. Tornando a casa abbiamo ballato ripetendo le cose che ci avevano detto, e canticchiandole ne è venuta fuori una canzone, l’abbiamo intitolata “Do You Want Toâ€.