E' morto Franco Scoglio!

Per il gioco più bello al mondo molto vicino ai fratelli Gallagher tifosi del Manchester City e per tutti gli altri Sport

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Messaggioda klelia il mar ott 04, 2005 1:35 pm

condoglianze....
succedono tutte a preziosi!ke sfigato...

Vorrei dare un nuovo nome
nuova linfa a tutto quel che c'è
ma ogni cosa è una ferita
che mi ricorda te.
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Messaggioda Promentory1985 il mer ott 05, 2005 12:38 pm

un personaggio storico del nostro calcio.

uno matto, con delle idee "tecnico-tattiche" che non condividevo spesso, però era un personaggio che faceva sempre piacere sentire, soprattuto per il suo linguaggio colorito e stravagante.

addio scoglio
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Messaggioda fedemadferit il mer ott 05, 2005 7:20 pm

"Morirò parlando del Genoa"
Franco Scoglio fece la curiosa profezia all'amico Nicola. Viaggio a Lipari, la terra del Professore dove in tanti ricordano il tecnico scomparso lunedì

LIPARI (Messina), 5 ottobre 2005 - Lo ricordano lì, di fronte alla spiaggia di Canneto dov’è nato: fissava l'orizzonte, il mare. Lui, Franco Scoglio, icona romantica e meridionale dei forti e dei solitari, sognava un mondo da conquistare. E ieri la sua gente di Lipari era lì, sotto la pioggia battente, ad aspettarlo idealmente al molo: il ritorno a casa, impossibile, di un coraggioso Ulisse. Davanti a quel mare severo e romantico nel guidare le sue passioni, quel mare in cui lui si cercava in silenzio, col fruscio delle onde e il vento a spettinargli i pensieri, Scoglio passava ore e ore. Per uno che ai ragazzi della Primavera del Genoa, nella sua reggia del «Pio XII», a Pegli, spiegava la «geografia del campo da gioco» quella spiaggia era la sua area di rigore. Lì è iniziata l'inimitabile filastrocca del «Professore».
Prova a dipanarla, rischiando di affogare nella commozione, il cugino Pierino Zaia, che gestisce col figlio di Scoglio, Marco, la pensione «Giallorosso» — camere con vista mare, in via Marina Garibaldi —, che prima era stata una trattoria di successo. Era il vanto di Franco il «visionario»: «Questo albergo lo crearono i genitori, che lui tanto amava. E' stato qui fino a sabato scorso. Mi raccontava che avrebbe indossato a "Controcampo", per una scommessa vinta, una cravatta di Altafini giallonera; a Josè, Franco, aveva dato la sua classica color bordeaux. Amava Canneto. Qui ha conosciuto negli anni ’60 la moglie tedesca, una turista in vacanza a Lipari: da lei ha avuto 4 figli, tra cui Marco. Qui venivano Schillaci, Signorini, qui lo festeggiammo dopo la promozione in A del Genoa. Andarono a trovarlo in Liguria anche i ragazzi della scuola Media di Canneto e lui regalò loro magliette e gagliardetti rossoblù».
Lungo il corso Vittorio Emanuele, sotto la pioggia, la gente si rifugia dentro bar e negozi. In un attimo si diffonde la notizia che a Scoglio intitoleranno via Risorgimento, dov’ è nato. Il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, che ha proclamato il lutto cittadino e che ha annunciato l'allestimento della camera ardente al Comune per sabato, era un grande amico di Scoglio: «Eravamo orgogliosi di vederlo in tv, aveva due grandi passioni: il Genoa e l'Africa. Ciao Franco, ti vogliamo bene...».
Lacrime, silenzio irreale. Un affezionato compagno di squadra di un Lipari stagione’52-53, Umberto Mirabito, 76 anni, indica Scoglio in una foto in bianco e nero, ingiallita dal tempo: il «Professore» è in piedi, terzo da sinistra, smilzo e pieno di capelli con la riga laterale. L’amico di una vita si commuove nel ricordare «la sua forte personalità». Davanti alla chiesa di San Cristoforo, Scoglio passava tutti i giorni, e lì verrà salutato per l’ultima volta: al parroco, Don Gennaro Divola, per i suoi 50 anni di sacerdozio, Franco regalò una preziosa tela comprata in Egitto.
Dalla folla sbuca poi, all'improvviso, Christian Riganò, centravanti dell'Empoli, in partenza per la Toscana. Vuole ricordare il suo illustre concittadino, con cui non ha mai potuto lavorare: «Se n’è andato un anticonformista del calcio». C’è l’ex vicesindaco di Lipari, Rossano Giorgi, che ha un bel dire: «Franco mi chiamava "genio e sregolatezza". Nel '92 avevo in gestione il "Chitarra Bar" e lì passavamo ore e ore, a cantare con Sandro Ciotti e a giocare a scopone scientifico. In quell’anno mi mandò, chiedendomi di farla lavorare, una bellissima ragazza di colore: era Sylvie Lubamba». La vita di Scoglio è iniziata e finita a colloquio con un presidente.
Il suo primo è stato Manuele Carnevale, compagno di scuola e avvocato, quando il «Professore» allenava in Eccellenza il Lipari, stagione ’69-70, prima di passare alla Gioiese: «E’ morto su un sedia davanti a una telecamera, avrei preferito che morisse su una panchina di A». E l’amico di mille trasferte, Nicola Merlo, rivela: «La settimana scorsa era venuto a Lipari per ottenere l'autorizzazione per costruire la cappella di famiglia al cimitero. Mi ha detto, salutandoci: "Morirò parlando del Genoa". Così è stato». La gente vorrebbe che i racconti continuassero all’infinito. E’ una folla quasi invisibile, illuminata fiocamente da un paio di lampioni, con gli occhi umidi. Lacrime o pioggia?

dal nostro inviato Alessio D'Urso
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