da noel85 il sab ott 08, 2005 4:03 pm
Un bel dì presi a masturbarmi davanti allo specchio. Mi chinavo in avanti
sognando di essere penetrato da qualcuno. Era una cosa forte. Scopo spesso
davanti allo specchio con le donne. Mi piace guardare. Loro ma anche me.
Mi piace cogliermi in atteggiamenti e espressioni che non vedrei mai altrimenti.
Ma questa volta volevo essere penetrato da qualcuno. E più mi masturbavo
e più era forte il desiderio. E non venivo. Ma certo! Non potevo venire se
non soddisfacendo la mia voglia! Il corpo me lo vietava. Cominciai a pensare
che sarebbe stato molto improbabile che un candidato si fosse presentato
in quel momento alla porta. E non avevo nessuna voglia di interrompere un
bel niente per cercare qualcuno e soffocare la mia estasi. Così se proprio
non c'era qualcuno ci poteva forse essere qualcosa. Cominciai a guardarmi
in giro ansioso. Oggetti di tutte le fogge, per lo più impossibili, mi si
paravano dinnanzi C'erano pettini, pinzette, spazzolini, spazzole, rasoi,
tubetti di creme, ecc. Notai subito che una foggia interessante l'avevano
i tubetti dello sciampo e quelli dei balsami e delle lozioni. Anche fra questi,
però, bisognava scegliere con intelligenza. Alcuni di loro presentavano insidie
non del tutto intuibili ai profani. Certi si aprivano a clic, cert'altri
subivano un improvviso ed enorme allargamento subito dopo il tappo. Infine
i più micidiali erano confortevolmente stretti ma con i bordi del tappo rigati
o taglienti o quadrati. Bisognava scegliere bene ma bisognava scegliere in
fretta, perchè la voglia era ormai divenuta insopportabile e la libido poteva
farmi commettere qualsiasi scemenza. Finalmente la mia scelta cadde su un
tubetto di lozione per capelli. Era cilindrico e sufficientemente stretto
per un principiante cme me. Le pareti erano liscissime. Plastica - pensai,
- infrangibile. Cominciai a spalmarmi abbondantemente di crema intorno all'ano,
affondando di tanto in tanto con le dita, lentamente. Era una sensazione
splendida. Al bando i bacchettoni! Quanto è bello scoprire che non sappiamo
tutto di noi! Le dita riprendevano a scivolare, facile, sorprendentemente
facile. Prima una, poi due, poi tre... La voglia di avere qualcosa di più
grosso era devastante e cresceva prorporzionalmente ai miei tentativi. Pensai
che era molto femminile, questo desiderio di essere riempiti, di avere qualcosa
di grosso dentro, e mi rammaricai, ma solo per un attimo, delle miserande
dimensioni del mio pene.Quanto poco avrei potuto soddisfare lo stesso desiderio
in qualcun'altro. Finalmente tastando trovai il tubetto, e lo cosparsi di
crema con una mano mentre con l'altra continuavo a masturbarmi lentamente,
o a penetrarmi con le dita. Ero in preda all'estasi, in balìa della mia voglia.
I movimenti erano frenetici e sconnessi; cominciavo una cosa e passavo subito
ad un'altra! Finalmente decisi di infilarmelo. Incontrai qualche resistenza
prima, che mi chiarì subito la differenza fra un oggetto rigido e uno di
carne, ma poi, rilassando i muscoli e spingendo con l'ano verso l'esterno
il tubetto entrò. Meraviglioso! Era Meraviglioso! Quanto mi ero perso sino
a questo momento. Il mio uccello subì un inturgidimento improvviso che capivo
essere meccanico. Poi però notai che la concentrazione era sull'ano, dentro,
e il pene si rilassò leggermente. Il tubetto sarà stato largo tre-quattro
centimetri, un vero cazzetto. Lo muovevo lentamente, ma molto lentamente,
avanti e indietro, perchè ero sul confine fra l'incredibile piacere e il
dolore. Strinsi i muscoli dell'ano tutt'attorno. Anche questo era bello.
Poi li rilassai totalmente facendolo entrare ancora di più, sempre molto
lentamente. Mi accorsi solo allora che stavo gemendo di piacere. Ristrinsi
i muscoli dell'ano e di tutto il corpo, oggi così... Ripresi a masturbarmi
con insistenza, tutti i muscoli tesi a venire, tutto il mio corpo voleva
venire. E finalmente venni, e allora accadde il miracolo. Sentii l'orgasmo
partirmi da dentro, da un punto abbastanza preciso dentro, e contemporaneamente
sommarsi anche fuori con l'uccello. Tremavo terribilmente mentre venivo per
tutta la stanza, un orgasmo devastante. Mi ritrovai chino, appoggiato sul
lavandino, col fiato ancora grosso e una mano che reggeva il tubetto ancora
dentro. L'ano premeva per espellerlo, così lo tirai fuori piano e abbastanza
dolorosamente. Ero esterrefatto. Cercai di evitare di pensare a quanto male
mi ero fatto a non provare prima questa cosa. Non capivo più niente. Mi sdraiai
sul letto ancora ansimando. Bisognava cercare qualcosa di più morbido e di
più grosso. Il giorno dopo al supermercato la mia attenzione non fu rivolta
al padiglione delle economicissime insalate confezionate, ma a quello dei
costosissimi balsami in tubetto. Le signore passando notavano questo capellone
magro e spettinato fissare per lunghissimi, interminabili minuti tutti i
tubetti dello scaffale, prenderli, rigirarli, misurarli con la mano... Poi
trovai quel che cercavo. Era lì in mezzo allo scomparto, dove uno non si
aspetterebbe di trovare mai, così facilmente, quello che cerca. Naturalmente
era un balsamo economicissimo. Scoprii subito che i balsami più costosi non
hanno anima, con le loro forme contorte e pompose. Questo era lì, semplicemente
perfetto. Era largo alla sommità più o meno come il tubetto che avevo giÃ
usato, ma poi si allargava con la giusta proporzione e misura sino alla base.
Il tappo era perfettamente integrato e proporzionato con il resto del corpo
ed era eccezionalmente liscio e smussato. Decisamente studiato per come fosse
anatomico. Anche la lunghezza utile era apprezzabile, e lasciava margine
di manovra alla base. Ma il miracolo, l'incredibile caratteristica che rendeva
unico, assoluto questo tubetto, era la morbidezza. Plastica morbida e sottile
ripiena di balsamo. Dovevo correre a casa! Dovevo correre a casa a provarlo!
Subito! Pagai l'incredibile cifra di tremilalire sotto lo sguardo compatente
della commessa, che certo pensava che io non capissi niente di balsami. VOI
non capite niente! Stolti! Avete un prodigio, un solo esempio di comunione
di elementi unici e perfetti sullo scaffale, e lo disprezzate! Guai a voi!
Pensai. E me ne andai con la faccia scura lasciando pensare alla commessa
il motivo sbagliato per la mia arrabbiatura. A casa mi precipitai in bagno,
affrettando le operazioni a più non posso, e ripetendo il rituale dell'altra
volta. La crema, le dita. Ero nudo davanti allo specchio. Tutti i muscoli
tesi. La faccia persa, pazza, gli occhi semichiusi. Stavo già ansimando.
E venne il suo momento. Lo infilai piano sentendolo subito morbidissimo.
Spinsi. Era grosso, molto grosso. Mi dilatò, entrò, mi riempì totalmente.
Gemevo per l'enorme piacere di sentirlo tutto, dentro, morbido e grosso.
E venni. Senza masturbarmi. Una cosa ancora più devastante dell'altra. Pensai
- Nessuna donna mi ha mai fatto provare una cosa anche solo simile a questa,
una cosa così intensa -. Mi sdraiai sul letto ansimando, contento, felice,
entusiasta. Perchè è meraviglioso scoprire qualcosa di nuovo in noi stessi.
Qualcosa che ci stupisca e ci faccia rimanere senza fiato. Perchè quando
viene la sera, il putrido riassunto che ci faceva l'insegnante, fra i banchi,
con la faccia spaventata e gli occhi sbarrati, su come siamo morti, quando
siamo nati, e su come sarà oggi, e domani, e domani l'altro, così come è
stato per lui, non ci divori il cuore, e poi l'anima, e poi il sonno... Guardo
il soffitto...Sono nuovo come un bambino. E mi addormento.
Manuel Agnelli
"Siamo realisti, esigiamo l'impossibile." Ernesto Guevara de la Serna
Noel Gallagher: <<...Kurt Cobain è stato il John Lennon della nostra generazione...>>