da fuckin'inthebushes il ven ago 26, 2005 10:04 pm
Supercoppa, Liverpool sul trono
Sotto di un gol nel primo tempo (Carvalho al 28') e senza Gerrard, i Reds battono il Cska Mosca 3-1 ai supplementari grazie alla doppietta di Cissé e al sigillo di Luis GarcÃa
Djibril Cissé, 24 anni, punta del Liverpool. AfpMONTECARLO (Monaco), 26 agosto 2005 - Le mille anime di Liverpool si risvegliano a otto minuti dalla fine e regalano ai Reds la Supercoppa europea strappandola ad un ingenuo Cska Mosca. Il simbolo dell'incredibile rimonta stavolta non è Steven Gerrard, costretto alla tribuna da un infotunio, ma Djibril Cissé, attaccante francese che Rafa Benitez tiene in panchina per far giocare gli spagnoli Morientes e Luis GarcÃa, salvo gettarlo nella mischia al 34' della ripresa. Due minuti e la magia Liverpool si rimaterializza dopo la notte di Istanbul che gli regalò la Champions League ai danni del Milan: lancio di Reina, torre di Luis GarcÃa, Ignashevich interviene in tackle e la palla sbatte sulla mano di Cissé che, scavalcato Akinfeev in uscita, tocca la sfera oltre la linea bianca. E' l'1-1 che porta ai supplementari.
Il sorpasso al 13': lancio di Hamann, buco di Ignashevich, botta di Cissé a colpo sicuro, respinge Akinfeev che nulla può sul secondo tocco dell'avversario: 2-1. Poi arriva anche il sigillo di Luisi GarcÃa, su assist di Cissé ovviamente. Terza Supercoppa al Liverpool che conquista l'undicesimo trofeo internazionale, come l'Ajax, uno in più della Juve. Roman Abramovich aveva a lungo assaporato la vendetta sui Reds: lo sponsor del Cska sperava che i suoi connazionali lo avrebbero risarcito del k.o. del Chelsea nella semifinale di Champions della scorsa stagione, ma così non è stato.
Chi cercava lo spettacolo nel Principato di Monaco non viene comunque accontentato anche per il modesto livello tecnico delle due formazioni, vere e proprie rivelazioni a maggio: privo del leader Steven Gerrard, fresco di nomina a miglior giocatore dell'ultima stagione europea, Benitez si affida al tandem d'attacco spagnolo Morientes-Luis GarcÃa con le coppie di laterali Riise-Zenden a sinistra e Josemi-Finnan a destra. Ma in realtà l'unica cosa che funziona è la diga di centrocampo Hamann-Xabi Alonso, almeno nel primo tempo, che manda in confusione i dirimpettai Aldonin e Rahimic.
Al Cska basta un guizzo: al 28' il brasiliano Vagner Love (in dubbio alla vigilia) lancia in profondità Daniel Carvalho che aggira Reina (poco propenso ad ipnotizzare l'avversario a differenza di Dudek, anche lui assente) e spara in rete a porta vuota. Inutile parlare di beffa. Ma evidentemente i Reds danno al tiro maligno di Carvalho quest'etichetta perché al rientro in campo, quasi svuotati psicologicamente da una sorta di senso di impotenza, fanno addirittura peggio del primo tempo, quando almeno avevano tenuto a lungo il possesso palla schiacciando spesso a ridosso dell'area i russi.
Il Cska non fa nulla di eccezionale, anzi forse fa addirittura arrabbiare Gazzaev per una serie piuttosto folta di contropiede gettati al vento. Ignashevich, insormontabile baluardo al centro dell'area moscovita per 45', quasi sparisce dalla partita, ma quando vi rientra fa la frittata spazzando proprio sulla mano del neo entrato Cissé con una carambola che regala l'1-1 ai Reds. E nei supplementari si ripete con un errore ancora più netto. Cissé e Luis GarcÃa segnano i gol del trionfo. Senza forzare, senza la forza dirompente di Istanbul, ma ancora una volta approfittando degli errori degli avversari, il Liverpool fa festa. E con lui i 12.000 tifosi sugli spalti.
Chi è nato a Roma, è romanista.
I laziali so' quelli de fori le mura, che ce porteno l'ova fresche e le ricotte,
e quando arriveno in città, alzano la testa e dicono: "Guarda 'nmbò che cielo limbido."