Spalletti: "Cassano, tocca a te"
Il tecnico incita l'attaccante: "Lui va in campo e sono i suoi comportamenti che determinano l'idea che tutti possono farsi di lui, me compreso". "Curci ha talento, ma non basta"
Spalletti con Cassano. ApROMA, 25 agosto 2005 - La gente lo fischia, lui un po' dribbla i momenti ufficiali, un po' risponde con un applauso alla scomoda colonna sonora dell'Olimpico. Insomma, i rapporti fra Cassano e la Roma calcistica sono sempre più freddi e tesi. Ma l'allenatore Luciano Spalletti non molla, vuole dare un'altra chance al suo (non si sa per quanto) giocatore, e prosegue la terapia dell'incoraggiamento. Sferzandolo ma al tempo stesso spronandolo a dare il meglio di sè, anche e soprattutto in questo difficile frangente: "Molto dipende da lui perchè è lui che va in campo e può determinare il pensiero di tutti. Sono i suoi comportamenti che determinano l'idea che tutti possono farsi di lui, me compreso", ha detto intervenendo sia a Radio Radio che a Rete Sport.
"Non ho parlato ieri sera con Cassano dopo la gara. Era amareggiato, però sono cose a cui lui deve reagire soprattutto attraverso i suoi comportamenti per far cambiare idea, se fosse un'idea, agli sportivi. Dal punto di vista della completezza del campione, in campo ha già evidenziato negli anni precedenti di aver raggiunto una certa maturità e questa va abbinata ai comportamenti, al modo di pensare e di stare all'interno di un gruppo. Sono convinto che migliorerà ulteriormente anche se lo vedo già molto ben avviato. Si sta allenando e se riuscirà a dare continuità a questo modo di allenarsi ritroverà facilmente questi comportamenti che conoscono tutti e che sono un po' dimenticati ma sono lì e basta rispolverarli". Dopo aver ribadito il suo dispiacere per i fischi della curva Sud ha spiegato perchè non ha voluto schierare Cassano dall'inizio: "È stata per me una situazione nuova - ha detto in riferimento ai fischi -. Se loro avranno l'atteggiamento che hanno sempre avuto daranno una spinta basilare alla squadra e miglioreranno anche le doti individuali di qualcuno. La formazione - ha concluso - l'avevo già data il pomeriggio e modificarla non comporta solo il messaggio che si vuol dare al giocatore ma anche il togliere la maglia da titolare a chi avevi messo prima".
Capitolo portiere - "Curci è un portiere di grande talento. Adesso però noi abbiamo bisogno di un altro portiere, e non di una chioccia. Poi chi è più bravo giocherà . Io ho piena fiducia in Curci - spiega Spalletti -. È giovane, ha grandi capacità e non può che crescere. Poi spetta a me valutare di volta in volta".
Capitolo campionato - Parlando più in generale della Roma, che domenica sarà impegnata in trasferta contro la Reggina per la prima di campionato, Spalletti ritiene che la squadra sia "pronta", ma "può ancora migliorare": "Credo che si possano fare ancora dei passi avanti. Il tempo, comunque, ci aiuterà a diventare sempre più squadra, e ad avere un atteggiamento di assieme. Io ho trovato grande disponibilità e serietà da parte di tutti i giocatori. C'è voglia di riscatto dopo le delusioni della passata stagione. E poi c'è Totti, un campione in campo e fuori". Per la lotta-scudetto, Spalletti è sempre più convinto che il discorso sia limitato alle tre grandì, Inter, Juve e Milan: "Hanno qualcosa in più", afferma l'allenatore giallorosso, che si aspetta, invece, una lotta più serrata per la zona-Champions: "Ci sono diverse squadre che possono fare molto bene, come la Fiorentina, l'Udinese e il Palermo. Ma non va dimenticata la Sampdoria, che ha sfiorato la Champions l'anno scorso e che quest'anno si è rafforzata".