tra storia, mistero e religiosità

Qui si può chattare e quindi parlare di qualsiasi cosa possibile ...quindi non solo musica ..VIETATO LO SPAM INUTILE, TOLLERANZA 0

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Messaggioda Nemo il lun lug 18, 2005 11:43 pm

Gallagh3r ha scritto:Ciao Nemo , poi ho visto Guerre Stellari., l'ho trovato gransioso,unico ,inimitabile!!!
Guerre Stellari comandano!!!!

Scusa che c'entra? Ho detto qualcosa per caso?
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Messaggioda ArcherV il mar lug 19, 2005 12:19 am

penso che in chat gli avrai detto di vederlo
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Messaggioda Sweet il mar lug 19, 2005 10:48 am

p3nnylan3 ha scritto:.......ma vaaaaafffffffffaaaaaanculo va
uahauhauhauhauhaa
con 10 testoni......
:fancu: :lol:
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http://www.myspace.com/sweet_lory
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Messaggioda Nemo il mar lug 19, 2005 11:44 am

ArcherV ha scritto:penso che in chat gli avrai detto di vederlo

Non ricordo di averlo fatto. Però, boh, può essere...
E cmq è uno dei tanti film che mi piacciono, e con questo non intendo dire che sono i miei film preferiti in assoulto. e non vado certo dicendo che George Lucas è il campione del mondo dei registi/sceneggiatori :lol:
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Messaggioda p3nnylan3 il mar lug 19, 2005 11:46 am

cammmpoione del mondo
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Messaggioda fuckin'inthebushes il mar lug 19, 2005 11:47 am

p3nnylan3 ha scritto:cammmpoione del mondo

we are the champions
Chi è nato a Roma, è romanista.
I laziali so' quelli de fori le mura, che ce porteno l'ova fresche e le ricotte,
e quando arriveno in città, alzano la testa e dicono: "Guarda 'nmbò che cielo limbido."
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Messaggioda p3nnylan3 il mar lug 19, 2005 11:48 am

si si
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Messaggioda Promentory1985 il mer set 21, 2005 12:35 pm

up!

date un occhiata a questo sito:

http://www.pandorasgraal.com

c'è esposta una teoria abbastanza affascinante su che cosa poteva essere in realtà il Graal. inoltre presenta picasso come un artista che lasciava messaggi subliminali nelle sue opere, ad esempio la guernica.

interessante.

promemoria: è riniziato voyager, martedi scorso prima puntata dove si è parlato dei "crop circles" (che sinceramente mi stanno rompendo un po le palle). prossimo appuntamento martedi prossimo.
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Messaggioda Promentory1985 il lun nov 21, 2005 5:59 pm

martedi sera è finalmente ricominciato Voyager con una nuova serie che ha una novità: per 7 settimane ogni puntata approfondirà un tema legato al romanzo Il Codice da Vinci di Dan Brown.

non credo sia la solita pappa riscaldata che abbiamo sentito 30000 volte negli ultimi 2 anni, ma ci sarà qualche ulteriore spunto di interesse.

martedi hanno parlato dei cosiddetti "rotoli del mar morto", degli scritti antichissimi in aramaico, pervenuti mezzo secolo fa, che tutt'ora sono in via di decifrazione.

di seguito è riportato il testo della trasmissione, direttamente dal sito ufficiale di Voyager

IL MISTERO DEI ROTOLI DEL MAR MORTO

Pochi decenni fa la valle delle Cave di Qmran era visitata quasi esclusivamente da pastori e beduini. Un giorno alcuni di loro, dei ragazzi, si misero per scherzo a lanciare delle pietre dentro alcune cavità nella roccia. Ma uno dei sassi colpì qualcosa che non si aspettavano. Non lo sapevano ma stavano per compiere una delle più grandi scoperte archeologiche dell'ultimo secolo... Una scoperta che ha a che fare con l'origine della nostra religione.

Sacra per tre religioni ma da sempre al centro di scontri e conflitti, Gerusalemme è la capitale dell'antico regno di Israele. Sulla spianata delle moschee sorgeva una volta il Tempio di Salomone, mentre sotto la cupola dorata è venerata la Roccia da cui Maometto ascese al cielo. E qui, secondo il Nuovo Testamento, Gesù Cristo morì e risorse. Eventi che portarono alla nascita di una religione e di un modo di pensare che avranno importanza decisiva nei successivi duemila anni di storia. Ma cosa sappiamo storicamente del periodo in cui Gesù visse e sui testi che ci hanno tramandato questi avvenimenti così fondamentali?

Alla V fermata della Via Crucis, Simone il Cireneo aiutò Gesù a portare la croce. Ma cosa sappiamo realmente della storia di quegli anni? Nel 1947, a pochi chilometri da qui, una possibile risposta a questo interrogativo sembrò capitare per puro caso nelle mani di un semplice pastore: parliamo dei Rotoli di Qumran.

I rotoli di Qumran sono pergamene scritte in aramaico, greco ed ebraico. La loro datazione le colloca tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C. Con ogni probabilità questi scritti di ambiente giudaico sono la migliore fonte che abbiamo per conoscere la Palestina ai tempi di Gesù.

Mohammed el-Hamed detto “il Lupo”, fu l'autore della sensazionale scoperta che avvenne in una vallata rocciosa e inospitale nei pressi del Mar Morto, in una Terra che allora apparteneva alla Palestina sotto mandato britannico. Il giovane beduino, insieme ad altri amici, giocava a lanciare delle pietre all'interno di alcune grotte. Improvvisamente udì un rumore sordo, come di un vaso rotto. Il giorno dopo Mohammed il Lupo trovò il coraggio di inoltrarsi nella grotta e lì trovò decine di giare, alcune intere, altre spezzate. Contenevano rotoli scritti in lingue antiche, parole che lui non poteva comprendere….

Nel 1948 fu annunciato al mondo l'eccezionale ritrovamento che suscitò immediata curiosità. Nello stesso anno però scoppiò la prima guerra arabo-israeliana. Ma tutto ciò non impedì ai ricercatori di accorrere a Qmran. In tutto furono scoperte 11 grotte, l'ultima nel 1956. I frammenti rinvenuti furono circa 15mila appartenenti a 800-850 manoscritti. Le autorità giordane che avevano appena guadagnato il controllo del territorio, costituirono un team di studiosi di varia nazionalità che monopolizzò lo studio dei Rotoli. Durante tutti gli anni '50 le migliaia di frammenti vennero ricongiunti, identificati e infine tradotti. Ma fino agli inizi degli anni novanta solo il 20% dei testi di Qmran era stato reso pubblico. Poi, nel 1967, Qmran e le terre circostanti cambiarono nuovamente di mano. Il controllo della Cisgiordania passò ad Israele e con esso anche l'intera collezione dei rotoli. Scoppiarono diverse incomprensioni tra le autorità israeliane e alcuni membri del comitato di ricerca, la cui direzione venne interamente sostituita. I pur numerosi conflitti di queste terre non potevano bastare però a spiegare decenni di ritardo. Il primo a muoversi fu lo studioso americano Robert Eisenman che nel 1992 pubblicò un'analisi degli ancora inediti scritti di Qmran che suscitò aspre polemiche. I giornalisti Baigent e Leight accusarono invece apertamente il Vaticano di voler insabbiare scottanti verità.

Nel Codice da Vinci di Dan Brown, Sir Leigh Teabing, uno dei protagonisti del romanzo, esperto di Graal e miti antichi, espone la sua personale e singolare interpretazione sui rotoli di Qmran: fortunatamente per gli storici, alcuni dei Vangeli che la chiesa cercò di cancellare riuscirono a sopravvivere come i rotoli del Mar Morto che furono trovati in una caverna nei pressi di Qmran.

Teabing accenna dunque a connessioni tra gli autori dei rotoli e i primi cristiani. Addirittura interi Vangeli apocrifi con diverse interpretazioni della figura di Cristo.

Ma cosa c'è di vero in tutto ciò?Oggi, finalmente, la quasi totalità dei frammenti sono stati pubblicati o sono comunque visitabili dagli studiosi. Cosa dicono dunque i manoscritti dei rotoli?

Secondo la catalogazione ufficiale i rotoli si possono suddividere in tre grandi categorie. Prima Categoria, testi biblici: a Qmran erano presenti almeno 100 copie della Bibbia. Sono stati rinvenuti quasi tutti i libri del Vecchio Testamento, manca solo quello di Esther. Seconda Categoria, testi apocrifi: versioni del Vecchio Testamento non incluse nella Bibbia attuale. Terza Categoria, testi comunitari: le regole e i riti di una comunità, commenti alla bibbia ma anche inquietanti Testi Apocalittici. Testi che annuncerebbero la Fine del Mondo.

Gli uomini che abitavano quelle valli erano uomini colti, che amavano scrivere di molti argomenti e che consideravano i loro testi così preziosi da conservarli e nasconderli. Ma chi erano questi uomini? Un aiuto ci può venire dalla terza categoria. Si tratta indubbiamente di testi ispirati alla cosiddetta apocalittica ebraica.

L'attenzione degli archeologi si concentrò tra le rovine di Qumran. Fino al 1948 erano sempre state identificate con una fortezza romana. Ma la scoperta dei rotoli cambiò tutto. Per il francese Roland de Vaux, un padre dominicano e primo direttore del comitato scientifico per lo studio dei manoscritti, le strutture di questo villaggio erano indubbiamente di tipo comunitario: una conferma quindi della pista essena. De Vaux riconosceva infatti nella planimetria di queste mura le vasche per le abluzioni purificatrici a cui gli esseni si sottoponevano e le stanze per le riunioni di gruppo. Infine lo storico romano Plinio, nei suoi scritti, parlò proprio di una piccola città di Esseni che avrebbero abitato proprio il deserto vicino al Mar Morto.

Ma perché nascondere i rotoli? Nell'anno 66 d.C., gli ebrei zeloti si ribellarono a Roma. Forse i profeti Esseni videro in questa insurrezione il presagio dell'imminente apocalisse, l'avvento del Messia che avrebbe punito i malvagi Romani e salvato i giusti. Ma le cose non andarono così: Roma mobilitò addirittura cinque legioni contro i ribelli e veramente solo un miracolo avrebbe potuti salvare i ribelli. L'intervento divino non si manifestò e nel 70 d.C. i romani riconquistarono Gerusalemme e rasero definitivamente al suolo il sacro tempio di Erode. E' probabile quindi che gli esseni abbiano voluto nascondere i loro testi per salvarli dall'arrivo delle legioni romane.

Il tempio di Salomone avrebbe custodito leggendarie ricchezze. E uno dei ritrovamenti più curiosi è proprio una sorta di mappa del tesoro che indicherebbe il luogo dove sono nascoste le reliquie. Il documento 3Q15, dei rotoli, a differenza degli altri, è scritto su rame. Un accorgimento particolare, forse pensato per conservare informazioni vitali? Nelle grotte di Qumran giunse 40 anni più tardi rispetto agli altri e su di esso sono indicati i nomi di 64 siti in cui sarebbero nascosti altrettanti tesori. Il punto è che molti dei nomi indicati sulla mappa si sono persi nel tempo e ora nessuno è più in grado di orientarsi sulla mappa. Esiste però un'eccezione: il rotolo di rame nomina il mausoleo di Av Solom che si trova qui alle pendici del monte degli ulivi: “otto talenti di argento possono essere trovati scavando sotto il lato occidentale del Mausoleo di Av Solom. Diciasette talenti sono nascosti sotto il bacino d'acqua alla base dei bagni. Oro e cesti di offerte sono in questa vasca ai suoi quattro angoli”. Proprio nel lato occidentale del mausoleo hanno scavato in molti, senza trovare nulla. Le cose sono due: o uno scherzo vecchio migliaia di anni oppure non si è scavato abbastanza.

I testi di Qmran rivelano o no un legame con le origini del cristianesimo? Per rispondere a questa domando siamo giunti al Museo israeliano di Gerusalemme. Qui sono esposti i rotoli. Il primi due sono in ebraico e sono stati scritti poco prima dell'anno zero. Ecco cosa dice il primo: "Egli sarà chiamato il figlio di Dio; essi lo chiameranno figlio dell'altissimo. ... Il suo regno sarà un regno eterno ed egli sarà giusto in tutte le sue vie. ...". Queste parole fanno certamente un certo effetto se le si confronta con l'annunciazione dell'angelo a Maria nel Vangelo di Luca: "Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine. Frasi come questa fanno pensare ad uno stretto legame tra gli autori dei rotoli e i primi cristiani. E' possibile che i primi abbiano anticipato alcuni concetti del cristianesimo?

Veniamo ora al cuore di questo museo: il libro di Isaia: il profeta Isaia [testo mancante] un rampollo uscirà dal tronco di Jesse [testo mancante] il rampollo di Davide. Essi entreranno in giudizio con il [testo mancante] ed il Principe della Comunità lo metterà a morte. In questo frammento si parla evidentemente dell'avvento di un messia - il principe della Comunità - che mette a morte i suoi nemici, cioè i malvagi. Concetto perfettamente in linea con la tradizione apocalittica ebraica. Ma Eisenman ne fornì una traduzione diversa. E' tutto uguale tranne l'ultima frase: Ed essi metteranno il Principe della Comunità a morte. In questa versione sono i malvagi a mettere a morte il messia. Se la traduzione fosse corretta, si tratterebbe di una clamorosa anticipazione del martirio di Gesù. Se Einsenman avesse ragione ciò potrebbe quindi significare che quanto scritto nel Nuovo Testamento è una copia di quanto già si tramandava da tempo nei circoli esseni.

Bisogna rivedere la Storia del Cristianesimo? Quale delle due interpretazioni è più esatta?

Da un punto di vista linguistico entrambe le traduzioni sono possibili. Ma c'é da aggiungere una cosa. Il frammento in questione sembra proprio il passo del libro di Isaia in cui si parla del Messia che metterà a morte i malvagi. E' più facile pensare a una riproposizione del Vecchio Testamento che ad un'anticipazione profetica del Nuovo Testamento.

Infine l'ultimo frammento: quest'ultimo sembra sia stato scritto nei primi anni dell'era cristiana. Sicuramente non dopo il 70 d.C. Vi ricordate le tesi proposta dal Codice da Vinci riguardo alla presenza di vangeli apocrifi tra i rotoli? Per ora abbiamo visto che i testi di Qmran erano tutti di ambiente ebraico. Di testi cristiani neanche l'ombra. Ma c'è una possibile eccezione... Nel 1972 il papirologo gesuita Jose O' Callaghan annunciò di aver trovato tra i frammenti la citazione di un passo del Vangelo. Non un testo apocrifo ma un brano ufficiale del vangelo di Marco. Questo frammento è il numero 7Q5: “…non avevano capito riguardo ai pani, ma era il loro cuore accecato. Ed avendo attraversato, giunsero a Genezaret ed approdarono”. In realtà la condizione estremamente frammentaria di questo pezzo di papiro rende impossibile darne una traduzione univoca e sicura. Il frammento contiene circa 20 lettere di cui solo 11 sono sicure. Se anche fosse veramente il Vangelo di Marco il frammento è stato trovato nella settima grotta di Qmran: una grotta particolare che conteneva solo 19 frammenti, scritti in greco, e che secondo diversi studiosi potrebbero essere gli unici rotoli nascosti in epoche successive alla distruzione del Tempio, nel 70 d.C.

Quasi tutti i frammenti sono oggi stati pubblicati. Proviamo a fare il punto della situazione. I rotoli furono nascosti dalle persone che abitavano a Qmran.
E’ molto probabile che gli abitanti di Qmran fossero i cosiddetti esseni.
I rotoli non contengono quasi sicuramente materiale cristiano, tanto meno fantomatici vangeli apocrifi. Rimane un'ultima domanda: Gesù era un esseno?

Proprio sul Mar Morto, forse, Giovanni Battista praticava i suoi primi battesimi. Alcuni riti – come appunto le abluzioni - venivano praticati dagli esseni e sono stati ripresi dai primi Cristiani ma tutto ciò non basta di certo a sostenere che l'avvento di Gesù potesse essere stato profetizzato da questa setta antica e misteriosa. In questa storia, scritta su pergamene vecchie di duemila anni, l'unica cosa importante sono le parole. Parole che raccontano le radici della nostra civiltà e della nostra religione. Tutto il resto – le fantasie dei romanzieri, le illazioni di chi vuole vedere misteri ovunque - sono solo polvere. Polvere portata via dal Vento della Storia….

buona lettura ;)

martedi prossimo (domani) si parlerà della cappella di Rosslyn.
se già la conoscete, proabilmente non sarà una puntata molta interessante, anche perchè è difficile che ci siano nuove teorie a riguardo (si sono dette talmente molte cose...), sennò dateci un'occhiata perchè puo attirare veramente la vostra attenzione.
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Messaggioda Promentory1985 il lun nov 21, 2005 6:12 pm

approfondimenti:

articolo da libero del 22 febbraio 2002

Qumran e Maria Vergine
Rivelazioni bomba dai papiri del Mar Morto?


I rotoli di Qumran continuano a far discutere. Tra il 1947 e il 1956 nelle grotte di questa località nei pressi del Mar Morto, a circa 20 chilometri da Gerico, furono rinvenuti 15mila papiri contenenti testi apocrifi dell'Antico Testamento, relativi alla Bibbia ebraica, liturgie e testi astrologici, testi degli Esseni del monastero di Qumran, commenti biblici.

Da sempre intorno ai rotoli è aleggiata un'aura di mistero: non a tutti gli studiosi è stato possibile consultarli e non tutti sono stati decifrati. Un veto senza apparente motivo posto da chi conserva i preziosi documenti, che ha dato adito a supposizioni; chi pensa che nei rotoli ci siano prove della storicità dei Vangeli, chi ritiene che dalla loro interpretazione possano derivare terremoti per l'esegesi biblica e la storia sacra.

Proprio su quest'ultima linea si collocano le indiscrezioni che stanno accompagnando la pubblicazione integrale dei testi dei rotoli da parte della Oxford University Press. In particolar modo Geza Vermes, professore di fama mondiale specialista in aramaico e greco, che ha passato gran parte della sua vita a studiare i testi di Qumran, anticipa un particolare sconvolgente: un testo dei papiri, opera dei monaci esseni, richiama da vicino quello delle vicende evangeliche e parla della nascita di Cristo come avvenuta "da una giovane donna", senza accennare alla sua verginità.

Secondo Vermes perciò, la versione greca del Nuovo Testamento (perduta) che parla di "vergine", riporta un errore di trascrizione. Un'affermazione che non nega la verginità di Maria, ma che comunque mette più di una pulce nell'orecchio. Senza contare che dallo studio dei papiri, in diversi passi sono emerse parecchie contraddizioni con numerosi libri dell'Antico Testamento.

Cardinali e biblisti cattolici ed ebrei sono in fibrillazione; Emmanuel Tov, direttore del progetto editoriale oxfordiano, professore di ebraico all'Università di Gerusalemme e tra i massimi esperti dei rotoli di Qumran è avvisato: vietato riscrivere la storia sacra.


links:

http://www.nostreradici.it/Qumran_esseni.htm

http://www.nostreradici.it/un_papiro_rivoluzionario.htm
(piu tecnico)

Chi erano gli Esseni?

I rotoli di Qumran sono stati scritti dagli Esseni, comunità di monaci vissuta sulla sponda nord-occidentale del Mar Morto. Di loro non si sa molto, se non che la loro esistenza si sviluppò tra il III secolo a. C. e il I secolo d. C. In particolare si sa che la comunità essenica, formatasi sotto la guida del "Maestro di giustizia" e rifugiatasi nel deserto per sfuggire ai fasti di Gerusalemme, terminò bruscamente nel 68 d. C., con la conquista della regione da parte delle legioni di Vespasiano.
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