Alle 13,30 nessuno si è presentato, né ha telefonato per disdire il tavolo, quasi l'intero piccolo locale. Come si dice a Roma, una buca clamorosa. Accompagnata finora da molta arroganza e nessuna scusa. Ma com'è andata la storia? "Una settimana fa - racconta Romeo Carraccio ancora pieno di rabbia - passa al ristorante un certo signor Civico chiedendomi di organizzare una cena il venerdì successivo per Clinton in visita a Roma in occasione di "Italia Africa 2005" - gli chiedo chi lo manda e mi risponde che eravamo stati raccomandati dal corrispondente del "Gambero Rosso" a New York, Parasecoli, che conosco. Mi sono quindi fidato, ma essendo noi il 20 sera al completo concordiamo per l'ora del pranzo. Mercoledì mi telefona preannunciandomi una visita della sicurezza".
I preparativi non si risparmiano: i patron scelgono i "pezzi" migliori, creano pani speciali, preparano centrotavola superbi, predispongono etichette pregiate. Ma alle 14,30 di quel venerdì "nero" (c'era anche lo sciopero del trasporto pubblico) nessuno compare: "Chiamo il signor Civico e dopo molti tentativi mi risponde dicendomi che per motivi di sicurezza Clinton era stato dirottato in altra direzione. Indispettito gli chiedo spiegazioni e lui: "La sicurezza non dà mai spiegazioni. E attacca". Ora i Carraccio stanno solo aspettando un simbolico rimborso a mo' di scuse (i 1000 euro della spesa) che a sentire l'ultima telefonata di Civico dovrebbe arrivare da mister Parasecoli in persona.
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