da gius il sab apr 09, 2005 7:28 am
leggete questo articolo di Franco Rossi è molto bello:
Svegliarsi è stato peggio dell’incubo, ma non per tutti.
Quello che numerosi tifosi dell’Inter e diversi dirigenti sognavano (tracollo dei nerazzurri) si è puntualmente avverato: adesso avranno veramente di che piangersi addosso, maledire il Fato avverso e la Fortuna altrui…
Al Milan, per raggiungere le semifinali di Champions (penso sia impossibile o quasi la qualificazione dell’Inter), non è servito nemmeno giocare un gran derby: sono bastate due punizioni calciate nell’area piccola.
Sostenere, a ragione, che bisognerebbe spiegare a Toldo che l’area del portiere si chiama così perché il portiere può ANCHE intervenire con le mani, è tempo perso.
Sostenere, a ragione, che senza una coppia di attaccanti integri fisicamente è impossibile vincere non il derby di Champions, ma qualsiasi tipo di partita di un certo livello, è tempo perso.
Sostenere, a ragione, che all’Inter sono mancati i due centrocampisti che dovevano dare qualità alla manovra (Veron e Stankovic), è tempo perso.
Cercare di capire perché l’Inter all’improvviso ha mostrato tutti suoi limiti (mascherati sinora abbastanza bene) non è tempo perso.
Il Milan da diversi anni porta avanti un progetto ben preciso: fare una squadra che faccia del gioco il suo marchio di fabbrica.
E nel corso degli anni ha investito su giocatori giovani o affermati, ma comunque di qualità cercando sempre di fare delle scelte selezionate.
Se acquista Sheva a 22 anni, Nesta a 24 anni, Pirlo a 23, se prende Seedorf nel pieno della maturità , se acquista Kakà a 22 e se tra gli svincolati sa scegliere uno come Cafù, allora anche certi investimenti sbagliati (caso limite Rivaldo) passano in secondo piano senza che il famoso “progetto†subisca stop imprevisti.
Il Milan da diversi anni costruisce e progetta squadre che cercano il risultato attraverso il gioco privilegiando il tasso tecnico dei suoi giocatori e alla fine di una stagione non conta quanto si è vinto, ma quanto si è stati competitivi.
E da questo punto di vista il Milan offre le massime garanzie.
In teoria potrebbe non passare il turno in Champions e non vincere lo scudetto, ma non per questo motivo la dirigenza cancellerebbe tutto quel che di buono è stato fatto negli ultimi tempi per cercare dannose rivoluzioni.
L’Inter ha perso il derby perché ha mostrato limiti di classe proprio in quei giocatori che la classe dovevano metterla al servizio della squadra.
L’illusione che Veron potesse diventare il giocatore che cambia una squadra è durata poche settimane: basta vedere il Chelsea per capire i come e i perché si sono liberati di lui.
Stankovic soffre di ernia inguinale da mesi e mesi e rimandano l’operazione a giugno quando sarebbe stato meglio anticiparla a Natale per averlo sano nella fase decisiva della stagione.
Ho sempre sostenuto che il valore di una squadra non si determina sommando il valore dei singoli perché ci può essere qualcuno cha sballa qualsiasi addizione: esempio nell’Inter poteva esserlo Veron.
Ma se nel Milan gioca male Kakà , ci sono altri che sanno sostituirlo e non ne fanno rimpiangere la partita non brillante disputando novanta minuti superlativi.
Nell’Inter sono franati Veron e Stankovic e nessuno tra quelli che erano in campo è stato in grado di giocare in maniera tale da permettere alla squadra di svolgere un gioco all’altezza
Se poi c’è la disattenzione cosmica e genetica sui calci piazzati e su ogni pallone che attraversa l’area, se hai due palle gol nitide e non sai sfruttarle, se batti benissimo due punizioni e il portiere avversario te le para, tutto questo non può essere sempre e comunque una scusante.
A inizio stagione il progetto dell’Inter era quello di studiare da grande, era quello di cominciare un progetto pensando di costruire una squadra che potesse ottenere dei risultati attraverso il gioco sul modello del Milan e non su quello della Juve che il risultato vuole ottenerlo attraverso la forza e l’agonismo.
Il modello da copiare era quello del Milan e lo è diventa di più adesso.
Il Milan per diventare quello che è ci ha messo alcuni anni riuscendo a selezionare gli acquisti in base alle necessità e non ai capricci di un allenatore o di un dirigente e quando ha sbagliato ha saputo subito correggersi.
Se l’Inter pensa di risolvere tutto con l’ennesima rivoluzione tecnica significa che non ha capito il perché di certi sbagli commessi in passato.
Non voglio difendere Mancini ad ogni costo, ma se l’Inter pensa che mandandolo via risolve tutti i problemi commette un errore che ne ritarderà la crescita di anni.
Semplice osservazione: Milan e Juventus per il campionato italiano sono meglio attrezzate dell’Inter.
Una prenderà Gilardino e l’altra Cassano.
E magari l’Inter prenderà Prandelli o Zeman o Wenger o Ranieri…
E fra le tre società quale sarà l’unica a sbagliare?