da noel85 il sab gen 08, 2005 9:35 am
"Sconfitti la Roma e Di Canio"
Paolo Di Canio fa il saluto romano: apologia di reato?
E' la sintesi del d.s. giallorosso Baldini che attacca il giocatore: "Pazienza per gli sfottò, ma lui è arrivato all'apologia di reato". Indagine della Federcalcio.
ROMA, 7 gennaio 2004 - Le parole, ma soprattutto i gesti di Paolo Di Canio, prima, durante e dopo il derby Lazio-Roma, hanno dato avvio a un diluvio di commenti, prese di posizione da parte di chiunque si sia sentito in dovere di dire la prova. Tra questi, il direttore sportivo giallorosso, Franco Baldini, riassume forse meglio di chiunque altro, la posizione di chi ha assunto un atteggiamento critico nei confronti dello show del giocatore laziale. "Il signor Paolo Di Canio - ha dichiarato Baldini -, sul finire della partita, con i suoi atteggiamenti è riuscito a privare la propria squadra della vittoria legittimamente conseguita sul campo".
Il ds della Roma precisa meglio il suo pensiero: "La vittoria è stata della Lazio tutta, di Papadopulo in particolare, ma soprattutto era stata dello stesso Di Canio perché, oltre ad aver preparato e gestito l'evento in maniera scientifica, aveva coronato il tutto con un gesto tecnico di squisita bellezza, regalando il gol dell' 1-0 alla propria squadra. Dal gol che ha sancito il 2-1 della Lazio in poi, ci ha invece regalato tutto un repertorio di gesti e atteggiamenti che hanno consegnato al mondo un'immagine di Roma che non è certo quella che forse tutti avremmo voluto, non io almeno".
Reazioni da giallorosso deluso? No, Baldini argomenta ancora: "Oltre alle provocazioni e agli sfottò, ma fin lì credetemi ancora ci sto, si è arrivati addirittura ad essere offensivi verso il pubblico avversario, e qui faccio molta più fatica, ma ancor peggio istigando alla violenza e compiendo gesti che a tutt'oggi possono configurarsi come apologia di reato". E qui è davvero difficile dargli torto.
Lo sdegno di Baldini è maturato nella giornata e non è dunque uno sfogo a caldo, tanto che il ds conclude: "Ci ho pensato molto, volevo star zitto temendo che parlare potesse venir scambiato per un cercare scuse da parte della Roma, che invece non ne ha, ma qualcosa urlava in me talmente forte da non poterlo placare. La Lazio ha vinto legittimamente, molti hanno perso. Ha perso la Roma e Roma, ha perso soprattutto Di Canio, ho perso io... la speranza. E non preoccupatevi, alle repliche numerose e velenose che certamente avrò, non darò risposta. Per quanto mi riguarda, finisce qui".
Fonte: La Gazzetta dello Sport[/b]
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