altra recensione da http://www.virtualmilano.com con intervista annessa:
'CIELO MIO, CIELO TUO'
Artista: Daniele Nova
Etichetta: Jungle Sound Dischi / Universal
Durata: 35'37''
Daniele Nova è ormai una vecchia conoscenza della nostra rubrica di musica: abbiamo infatti avuto già modo di parlare dei suoi primi singoli (’Ali di carta’ e ’Paura di me’) e attendevamo con ansia di poterci occupare del suo album di debutto. Finalmente questo momento è arrivato ed eccoci qui a presentare ’Cielo mio, cielo tuo’, lavoro anticipato dall’omonimo singolo attualmente in rotazione sia radiofonica che televisiva, con relativo video.
Se già ci eravamo persi in elogi per questo giovane cantautore, ora non possiamo che ripeterci data l’ottima qualità di questo album. Daniele avrà anche 22 anni, ma la sua maturità artistica (e non solo) gli permette di essere al pari di colleghi più ‘navigati’ di lui. Certamente il suo debutto non si può definire ‘tiepido’: le dieci canzoni che ci propone sono piene di passionalità , sia a livello testuale che strettamente musicale. Brani energici si alternano a belle ballate intense e le liriche meritano particolare attenzione per via della loro poeticità .
Per fare qualche esempio: in ’Paura di me’ Daniele dice ’Ho paura che un volo mi farei / ma resisterò, io rifletto quando ci sei tu. / Mente sana, mi raddrizzi dalle cadute / e ho paura di me…/ della libertà , la libertà di rinunciare a vivere più in là .’; mentre in ’Salverò una stella’ troviamo frasi come ’Già piovono rumori e cristalli che / ti assordano. / Giorni di sole, dove, dove siete andati ormai?’ o ’Sono il primo a splendere in cieli di vaniglia e lacrime. / Niente brilla quando è consumato già .’. Beh, come potete constatare anche voi, Daniele ha un felice rapporto con le parole e certamente con le note non è da meno. Le sue principali influenze? Il brit pop e band come Oasis, Travis, Radiohead e Coldplay hanno giocato un ruolo importante nella sua formazione e lo stesso l’indie rock di Nirvana, Smashing Pumpkins e Placebo. Tutto questo è stato da lui elaborato e adattato alla sua personalità artistica.
La voce di Daniele è a momenti dolce e in altri ‘striata’, mentre il suo cantato risulta sempre piuttosto viscerale.
’Cielo mio, cielo tuo’ è stato prodotto da Fabrizio Barbacci (già al lavoro con Ligabue, Negrita, Gianna Nannini e Francesco Renga) in collaborazione con la Jungle Sound Dischi.
Tra i brani da segnalare: la già citata ’Salverò una stella’, ’Veleno’, ’Prossima cometa’, ’Stai per me’ e i singoli ’Cielo mio, cielo tuo’, ’Ali di carta’, ’Paura di me’.
Vivamente consigliato.
INTERVISTA:
1) Iniziamo parlando di ‘Cielo mio, cielo tuo’: come mai hai scelto questa canzone come title track del tuo album?
Perché penso sia la più rappresentativa di questo disco fatto di viaggi introspettivi. Questo singolo è frutto di un maggiore scavo e musicalmente è quello che mi piace di più.
2) Ho notato che nelle tue canzoni ricorrono spesso riferimenti al cielo, alle stelle e via dicendo: come mai?
Guarda, di questo me ne sono reso conto solo a posteriori. Nelle mie descrizioni di situazioni che possono sembrare un po’ cupe e malinconiche, le stelle, i pianeti e le comete sono le luci all’orizzonte, che rappresentano una positiva via d’uscita in un immenso cielo nero. Emblematica da questo punto di vista è la canzone ‘Prossima cometa’.
Nell’album vi sono però dei momenti più viscerali, come ‘Veleno’ e ‘Dentro al fango’. Se vogliamo anche ‘Cielo mio, cielo tuo’ non è molto positiva, in quanto ti lascia in sospeso.
Altro tema portante del disco è quello dell’ambiguità : momenti melodici si alternano ad altri più grezzi e tutto è incentrato su giochi di nero e rosa, di maschili e femminili.
3) I tuoi primi singoli hanno subito convinto la critica specializzata. Avevi paura delle aspettative che potevano esserci intorno al tuo album di debutto?
No, devo dire che l’ho vissuta bene. Ero cosciente del fatto che si era un album sincero, senza filtri, istintivo, emozionale e con degli spaccati di adolescenza, sia autobiografici che frutto di osservazione di esperienze altrui. Penso comunque che la carta migliore da giocare sia sempre l’essere se stessi.
4) Come ti sei trovato a lavorare con lo staff del Jungle Sound e con il produttore Fabrizio Barbacci?
Direi molto bene, anche perché con loro sono riuscito a far emergere quello che volevo.
Le registrazioni si sono divise tra Milano ed Arezzo, nello studio dei Negrita, i quali hanno anche suonato nell’album. Ho instaurato un bel rapporto con loro e devo dire che oggi come oggi sono le persone del mondo della musica che sento più vicini, soprattutto a livello umano.
5) Ultimamente ti sei accorto di essere cresciuto come artista?
Ho iniziato a scrivere a 11 anni e probabilmente ho sviluppato prima la scrittura. Ho avuto un’adolescenza un po’ sofferta, con momenti di introspezione e autoanalisi, che mi hanno fatto vivere il mio amore per la musica a 360°.
6) Qual è il tuo rapporto con la dimensione live?
Recentemente sono stato supporter dei Servant nel loro tour italiano e spero di poter fare qualche altra data nei primi mesi del 2005, sia in supporto che da solo.
Essendo queste le mie prime esibizioni live devo dire che prima di salire sul palco sono sempre molto emozionato, ma mi sblocco subito dopo. Mi carica il fatto che il nostro concerto è molto più rock del disco e questa carica noi la trasmettiamo al pubblico. Nel caso invece del set acustico (in tour con i Servant abbiamo infatti alternato l’elettrico all’acustico) cerchiamo di trasmettere introspettività .
7) Mi parli del videoclip di ‘Cielo mio, cielo tuo’, attualmente in rotazione su MTV e altre televisioni musicali?
Il video è stato girato a Torino da Vittorio Badini Confalonieri per Movida. Io stesso ho scritto lo storyboard. Il tutto si svolge sul tetto di un palazzo, diviso in due parti da una parete di velo. Da una parte del tetto ci sono io che mi esibisco, mentre dall’altra una ragazza che sta tirando fuori alcune cose da un baule. Noi cerchiamo in continuazione un contatto, finché io ad un certo punto lancio stelle e pianeti. Una volta che questi si ripongono, io e la ragazza ci avviciniamo fino ad essere assorbiti dalla parete.
Sono molto felice che il video sia riuscito ad entrare in rotazione. Tra l’altro il singolo sta decollando nelle radio, tanto da essere stato inserito nella programmazione di Radio Deejay e 101.