da fedemadferit il sab feb 17, 2007 10:27 am
Io sento molto vicino il problema pur non essendo un magnagati ma avendo la Ederle molto vicina lo sento anche come una questione mia.
La mia idea è di ripudio della guerra e penso che la guerra in Iraq, come quella in Afghanistan, sia stata orchestrata ad hoc dagli Usa grazie alle grandi riserve di petrolio e agli oleodotti grazie ad un presidente petroliere come double-u.
Tuttavia nel caso specifico di Vicenza, io vedo l'allargamento come un fatto non più negoziabile. Specifico per punti:
- Ormai l'accordo è fatto. Non si può tornare indietro, non si tratta di una questione negoziabile ma di un fatto importante e approvato, ormai abbiamo dato la parola e bisogna rispettarla. Per me qui la politica non centra, esistono solo due stati, uno subordinato ad un altro, con cui ha stipulato un accordo che deve rispettare.
- La guerra l'abbiamo persa, thanks to dux mea lux. Purtroppo è così, gli americani hanno aiutato a ricostruire l'economia italiana dopo il ventennio di miseria e autarchia e gli stenti provocati dall'occupazione degli amici tedeschi. Ed è il prezzo da pagare ancora. Io ora non so a Roma e in Umbria, i fascisti saranno stati amici vedendo tutti i "fans" che ci sono anche ora. Ma qui in Veneto hanno fatto soprusi e crimini, e gli americani sono stati visti come angeli quando sono arrivati, i nonni non si scordano mai di ricordarmelo.
- La caserma Ederle, checchè se ne dica, porta lavoro a Vicenza. La ristrutturazione del Da Molin porterà manodopera e soldi in Veneto, la maggior parte dei servizi correlati ad una grande presenza dei soldati saranno affidati ad imprese venete, anche se ho sentito che qualcuo dice che loro sono autosufficienti, ma non lo credo del tutto.