da gius il mer ott 05, 2005 6:50 am
E' strana la storia di Marco "Matrix" Materazzi, leccese puro classe 1973, difensore dell’Inter e della Nazionale. Un esordio con il Messina, in B, la fama con il Perugia, la stagione all’Everton in Premiership e poi l’Inter.
Lui, ragazzone di 1m93 per 92 kg, è una persona timida, che ama passare il Natale in famiglia (il papà è un noto allenatore), adora ascoltare la musica soft e guardare la tv. Insomma più "Karate Kid" che "Matrix" seppure non sia così cattivo com'è descritto dai colleghi avversari.
L'entrataccia su Ibrahimovic, che è la replica di un intervento altrettanto duro in estate sempre ai danni del giocatore svedese, è stata oggetto di violente polemiche. Primo perché lo svedese non ha potuto proseguire il suo match, secondo perché impressiona la durezza del difensore già contestato più volte in passato e reduce di una squalifica di due mesi per una rissa con il difensore del Siena, Cirillo, all'inizio del 2004.
L’episodio del pugno in volto al giocatore del Siena, Cirillo, al termine di una inesauribile catena di "quanto sei scarso..." mugulati a bordo campo, era stato l'ultimo tassello di una carriera da "odiatissimo" del calcio.
Cirillo, dopo la rissa, esibì le ferite in tv, rendendo pubblica un'aggressione con lesioni che avrebbe potuto essere passibile di denuncia e, soprattutto, di provvedimento penale (leggasi una condanna per aggressione e lesioni).
"Matrix", come si diceva, è un recidivo, ovvero è già stato protagonista in passato di risse e parapiglia. Nel derby di ritorno del campionato 2002/2003, il 12 aprile 2003, Materazzi centrò il costato di Shevchenko con i tacchetti; nel secondo tempo, a gamba tesa, ne sfiorò il sopracciglio.
Nel derby di ritorno delle semifinali di Champions League, il 13 maggio 2003, rifilò un calcio allo sterno di Rui Costa mentre il rossonero era a terra; nel secondo tempo, i suoi tacchetti andarono a trovare le “parti basse†di Shevchenko, con il quale aveva già un conto aperto.
Due estati fa, nella sfida Inter-Milan del Trofeo Tim, colpì, in spaccata, il petto di Inzaghi il quale cadde a terra dolorante. "Cambiano i bersagli, ma non l'atteggiamento – recitò il sito ufficiale del Milan - Materazzi non chiede scusa. In tutta risposta, Materazzi dichiarò che "al Milan devono solo stare muti".
Il direttore generale rossonero Ariedo Braida commentò così: "L'episodio di Materazzi è inqualificabile. Se questo giocatore non prende coscienza della portata di questi gesti, non potrà più finire le partite. Si tratta di scorrettezze reiterate, continue e molto gravi. E' arrivato il momento di dire basta".
Ieri sera, i commenti sono stati più pacati ma non meno pungenti. "Le immagini del fallo sono chiare: Materazzi ha fatto quell'entrata elegante, non certo da amici. E poi ha anche mandato a quel paese l'arbitro. Le scuse dell'Inter? Ma quali..." ha detto Moggi. "Con Zlatan ci siamo chiariti - ha detto Materazzi - ci siamo abbracciati, ci siamo sorrisi. E' stato un fallo di gioco, lui mi ha saltato in velocità , io ho cercato di anticiparlo e l'ho colpito".
La filosofia di Matrix/Karate Kid è spiegata dallo stesso giocatore: "Non sono un picchiatore. In campo posso essere un duro, ma mai cattivo – poi aggiunge - quando uno si fa una fama, giusta o sbagliata che sia, se la porta dietro. E' vero, a volte ho esagerato, anche se non l'ho mai fatto in malafede. Giochiamo a calcio, non facciamo danza classica"...
diosanto non me la ricordavo quella su superpippo
maledetto macellaio!!!
parte il coro della sud:
MAAAATERAZZI FIGLIO DI PUTTANA
MAAAATERAZZI FIGLIO DI PUTTANA