da IV il ven apr 09, 2010 4:20 pm
Visto che qua si è sempre pronti a linkare news di un certo tipo.. non vorrei che questa venisse omessa.
MILANO, 9 aprile 2010 - Da più parti in questi giorni si è detto che Massimo Moratti ha sempre sostenuto di non aver mai avuto contatti con i designatori arbitrali. Ieri è riemersa un’intervista al Magazine del Corriere della Sera del 31 agosto 2006 in cui il presidente dell’Inter affrontò il tema Calciopoli in un colloquio con Claudio Sabelli Fioretti. Questi i passi salienti.
L'apertura dell'intervista a Moratti sul Magazine del Corriere
Moggi dice che con Bergamo ci parlava anche Facchetti…
"Non c’è niente di male a parlare con Bergamo. La differenza sta nelle cose che si dicono".
Meno rapporti si hanno con i designatori e meglio è.
"Sono loro che chiamano per sapere se tutto va bene".
Lei ha mai telefonato a un designatore?
"No. Ma posso aver ricevuto da loro qualche telefonata in cui mi chiedono opinioni".
Quindi non è da escludere che un giorno vengano fuori delle telefonate in cui c’è anche lei…
"Solo telefonate 'normali' senza alcun interesse".
Moggi dice che se avessero intercettato anche gli altri si sarebbero scoperte le stesse cose.
"Ma mica intercettavano Moggi. Intercettavano Bergamo. Evidentemente la Juve c’entrava e l’Inter no".
Ai Mondiali erano quasi tutti juventini, nell’Italia e in altre squadre. Forse vincevano perché erano bravi.
"La Juve aveva un ottimo allenatore e un’ottima squadra. Potevano benissimo vincere senza bisogno di trucchi, ma volevano essere sicuri al 100%. Pensavano: non possiamo permetterci il minimo rischio di perdere. Il sistema Moggi era come un’assicurazione".
Ma lei lo aveva capito che esisteva un sistema Moggi?
"Se l’avessi capito non avrei mandato più la squadra in campo: perché giocare sapendo che non si può vincere? Avevo però capito che Moggi e Giraudo avevano dei vantaggi. E che gli arbitri avevano per loro un’attenzione speciale".
Tempo fa l’ex arbitro Nucini venne da voi e vi raccontò tutto il marcio che c’era.
"Lo mandammo dai giudici ma non confermò il suo racconto. Ebbe paura delle conseguenze".
Poteva denunciare la cosa lei.
"Temevo fosse una trappola per farci fare brutta figura. Però nacque la voglia di capire cosa ci fosse di vero".
Metteste sotto sorveglianza l’arbitro De Santis.
"Una persona si offrì di farlo. Ma non ne uscì nulla".
Chi butta giù dalla torre tra Moggi e Giraudo?
"Moggi ha sempre esposto il suo viso, coraggiosamente. Butto Giraudo".