da porzel il lun giu 22, 2009 9:20 am
«Silvio, non chiedere scusa a nessuno»
Cossiga scrive al premier: «Non credo che tu sia vittima di un comÂplotto, ma delle tue imprudenze e ingenuità »
Caro Silvio, ti scrivo da amico e da politico, non da «amico politico», benché legato a te da un’amiÂcizia personale che data dal 1974 e che non è mai venuta meno. Non sono mai entrato nella tua vita privata pur, come tu ben sai, non conÂdividendo alcune manifestazioni di essa. RiÂtengo che i giudizi sulla vita privata di una perÂsona che non attengano alla funzione pubblica esercitata - e in particolare la vita eufemistiÂcamente chiamata «sentimentale» ma più esattamente «sessuale» - debbano essere diÂstinti dai giudizi politici.
Non mi sembra che il giudizio politico di alÂlora e il giudizio storico di oggi abbiano bollato con il marchio dell’infamia John Fitzgerald e Robert Kennedy, le cui attività galanti superaÂrono di gran lunga le tue, e ebbero anche aspetÂti inquietanti sui quali la giustizia americana non volle inquisire fino in fondo. E che dire del primo ministro britannico Wilson, che fece noÂminare dalla Regina, che non batté un ciglio, alla carica di Pari a vita con il titolo di baronesÂsa una sua collaboratrice, collaboratrice per così dire, in senso piuttosto lato? E qui mi ferÂmo… Ora tu ti trovi, a torto o a ragione, in un brutto impiccio: per motivi «sentimentali» e anche per motivi, diciamo così, mercantili. Vi è chi, movimenti politici e potentati economiÂci, con o senza giornali di loro proprietà , sono terrorizzati che tu possa governare il Paese per altri quattro anni; e sperano che titolari di alte cariche istituzionali, al primo, al secondo o al terzo posto nelle precedenze, riescano a farti uno sgambetto.
Vorrei darti qualche consiglio, anche se so che tu ritieni che pochi consigli possano darti quelli che furono attori o, come me, solo comÂparse in quello che tu chiami il «teatrino» delÂla politica della Prima Repubblica. È vero che una coincidenza è solo una coinÂcidenza, che due coincidenze sono un indizio e che tre coincidenze possono essere una prova. Ma io non credo che tu sia vittima di un comÂplotto. E poi, complotto di chi? Dei nostri serviÂzi di sicurezza? Ma al loro apice, da Gianni Di Gennaro a Bruno Branciforte e Giorgio PiccirilÂlo, ci sono dei fedeli e capaci servitori dello StaÂto, sui quali non può gravare alcun sospetto e che sono impegnati, oltre che a svolgere le loro mansioni, ancora a capire, per colpa della legÂge e del Governo, quali esse siano e quali siano i confini tra le loro competenze e quelle del serÂvizio di informazione e sicurezza militare dello Stato Maggiore della Difesa…
Complotto di un servizio estero? Di Cia o Dia americane? Certo, i mezzi e le competenze li hanno, eccome! E perché mai Barack Obama dovrebbe aver ordinato una tale campagna di «intossicazione»? Perché sei amico di Putin e della Federazione Russa? Ma immaginati. AlÂla fine Putin preferirà Obama a te e viceversa. Noi siamo un grande Paese, ma non una granÂde potenza: smettiamolo di crederlo. Io penso che tu sia vittima dell’odio dei tuoi avversari ma anche delle tue imprudenze e ingenuità . L’odio dei tuoi avversari è evidenÂte: e non penso al mite e sprovveduto Dario Franceschini, né al freddo, politico e onesto e corretto Massimo D’Alema, anche se si è laÂsciato scappare una battuta che più che te e lui sta mettendo nei pasticci il «lotta-» o «lobÂby- continuista» magistrato di Bari. Questo odio io l’ho patito sulla mia pelle. Perché a te il noto gruppo editoriale svizzero dà dello sciupaÂfemmine, ma a me per quasi sette anni ha daÂto del golpista e del pazzo, nel senso tecnico del termine…
Lascia stare i complotti, e respingi anche l’odio che è un cattivo consigliere anche per chi ne è oggetto. Vendi Villa La Certosa, o meglio regalala allo Stato o alla Regione Sarda: è indiÂfendibile e «penetrabilissima». Lascia anche Palazzo Grazioli, che ha ormai una fama equiÂvoca e trasferisciti per il lavoro e per abitarvi a Palazzo Chigi. Non chiedere scusa a nessuÂno, salvo che ai tuoi figli, quelli almeno che hai in comune con Veronica. Non mi consta che gli altri due grandi sciupafemmine come Kennedy e Clinton abbiano mai chiesto scusa al loro poÂpolo… Fai la pace con Murdoch: tra ricchi ci si mette sempre d’accordo. Cerca un armistizio con l’Anm: porta alle lunghe la legge sulle interÂcettazioni e quella sulle modifiche del Codice di Procedura Penale e dai ai magistrati un conÂsistente aumento di stipendio.
Vuoi, invece, fare la guerra? Allora vai in Parlamento: ma al Senato per carità ! E non alla Camera, per non correre il rischio di veÂderti togliere la parola o espulso dall’aula. TieÂni un duro discorso sfidando l’opposizione, fa presentare una mozione di approvazione delle tue dichiarazioni, poni la fiducia su di essa e, come ai gloriosi tempi della Dc con il Governo Fanfani, fatti votare contro dai tuoi, impedenÂdo con i voti la formazione di un altro goverÂno, porta così il Paese a inevitabili nuove eleÂzioni… Perché la guerra è sempre meglio per te, per l'opposizione e per il Paese, di questo rotolarsi nella melma.
Con affetto ed amicizia
Francesco Cossiga
presidente emerito della Repubblica
da corriere.it