Spaccarotella non è in aula
"Avrà guai in autostrada..."
Al processo sulla morte di Gabriele Sandri l'agente imputato non è presente e il fratello avvocato di Gabbo si concede una battuta che farà discutere. Intanto la difesa del poliziotto chiede il rito abbreviato condizionato. In aula pochi tifosi
AREZZO, 16 gennaio 2009 - I difensori del poliziotto Luigi Spaccarotella, accusato dell'omicidio volontario della morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, stamani all'udienza preliminare del processo chiederanno al giudice il rito abbreviato condizionato all'audizione di alcuni periti e a un sopralluogo nell'area di servizio Badia Alpino (Arezzo), dove l'11 novembre 2007 avvenne l'omicidio.
ASSENTE - Lo hanno spiegato i difensori dell'agente, Francesco Molino e Federico Bagattini, prima dell'udienza prevista per stamani. L'agente non si presenterà in aula. "Spaccarotella - ha spiegato Bagattini - non è un fantasma ma una persona che sta soffrendo. Sa perfettamente che ha causato la morte di un giovane e questo gli procura un'enorme sofferenza. E poi ci sono anche problemi di carattere familiare. Verrà quando sarà necessario, sicuramente non si sottrarrà al confronto su questa vicenda". L'avvocato Molino ha poi aggiunto che non è presente anche per evitare l'assalto mediatico. Bagattini ha poi spiegato che il tema della deviazione che avrebbe subito il proiettile impattando con rete autostradale "è un elemento decisivo. Da alcuni video con cui la procura ha ricostruito le fasi dell'omicidio, si nota in maniera evidente come la traiettoria originaria fosse lontanissima dalla macchina. Se così era, è evidente che non c'era alcuna volontà di uccidere". Sull'assenza dell'agente in aula Cristiano Sandri, il fratello avvocato di Gabriele, si è concesso una battuta: "Avrà avuto qualche problema lungo la strada...".
POCHI TIFOSI - In aula siono presenti una decina di tifosi della Lazio e l'atmosfera per il momento è abbastanza tranquilla, mentre fuori dall'aula è stato esposto lo striscione "è ora che sia fatta giustizia per Gabriele", portato ad Arezzo da un gruppo di madri e padri di famiglia, che hanno fatto nascere la fondazione Gabriele Sandri per combattere la violenza negli stadi e fuori. In favore dell'iniziativa ha firmato anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno.