"Io, disabile e picchiato a San Siro"
"Sono un disabile, non mi posso difendere, ma qualche vile a San Siro mi ha picchiato". La sua storia ha fatto parlare tanto nei giorni scorsi, ma soprattutto arrabbiare. E' la storia di Alessio, il ragazzo disabile malmenato da alcuni interisti durante la finale di ritorno di Coppa Italia giocata a S.Siro tra Inter e Roma. Lui da un anno, per una caduta in settimana bianca, è costretto alla carrozzina. E' stata una vigliaccata, ma poteva andare molto peggio. Per fortuna che ora Alex (così lo chiamano gli amici) può raccontare l'accaduto: "Ho assistito tranquillamente al match - spiega a Rete Sport ospite in studio della trasmissione "1927" - per tutta la durata dell'incontro, con vicino signore e signori interisti, un clima davvero idialliaco che si è spezzato durante la premiazione. Stavo intonando con i miei amici i cori che lanciavano i fratelli giallorossi presenti nel settore ospiti quando improvvisamente ho sentito urla e strani rumori. In quel momento - ha aggiunto - una decina di tifosi avversari ci sono piombati addosso, mi sono ritorvato su un seggiolino, lontano dalla mia carrozzella, ho avvertito un colpo in faccia e mi hanno sottratto la bandierina che sventolavo da inizio partita". La voce di Alessio è tranquilla, nonostante le parole pesino più di un macigno. Un po' di amarezza si avverte quando sottolinea che non c'erano forze dell'ordine a presidiare il settore: "Non c'era nessuno che ci difendesse, nel settore c'erano donne, bambini, anziani ed altri ragazzi come me, diversamente abili. Gli steward presenti non hanno mosso un dito, solo 15 minuti dopo l'accaduto sono entrati i finanzieri, che ci hanno spiegato che secondo le vigenti norme non possono intervenire immediatamente ma soltanto dopo l'operato degli steward". Per fortuna che delle scuse sono arrivate immediatamente: "Molti interisti ed un inserviente della società mi hanno manifestato solidarietà e vergogna per ciò che è accaduto, ma non mi sarei mai aspettato un atto del genere, sono anni che mi reco a Milano per le trasferte della Roma, e mi hanno sempre riservato un'ottima accoglienza, però quello di giovedì è stato un atto vile, un ragazzo nelle mie condizioni non ha alcun modo per difendersi". Non c'è stato modo per impedire tutto questo, anche perché non ci ha provato nessuno: "Qualcuno ha permesso - denuncia Alessio - a quei delinquenti di entrare nel settore, in tutta Italia purtroppo ci sono carenze di strutture e soprattutto di sicurezza per gli handicappati, l'Inghilterra anche in questo campo ci è nettamente superiore, a Manchester ad esempio ho potuto assistere in maniera assolutamente perfetta alla gara, con posti riservati anche ai nostri accompagnatori". T.R.