da MODs il mer ott 25, 2006 12:57 pm
Babyshambles: tanto fumo e tanto arrosto
Pete Doherty ha mantenuto la promessa e al Piper, accompagnato dai suoi Babyshambles, ha tenuto uno dei concerti più epici che la capitale abbia mai vissuto: risse con il pubblico, sangue sulle chitarre, tagli sul petto per concludere con il cliché più gettonato: la distruzione del palco.
Lo spettacolo portato in scena al redivivo Piper è stato memorabile e anche la ‘colonna sonora' ha avuto i suoi alti, perché il repertorio dei Babyshambles si basa esclusivamente su due punte di diamante come “Pipe Down†e “Fuck Foreverâ€; il resto è un collage di accordi e melodie che si trascinano fino alla fine rinforzate con estratti dai Libertines grazie ai quali, alla fine, il concerto regge.
Ma a Pete Doherty non interessa, la scaletta non è la protagonista del concerto.
In primo piano c'è l'incredibile dose eroica, una rivoluzione dell'odierno concetto (nostrano) di musica dove il protagonista potrebbe stramazzare al suolo da un momento all'altro e per questo si permette di fare tutto ciò che vuole.
Doherty si è costruito intorno un'immortalità artistica protetta dal pubblico, che subisce ma vuole ancora sangue, che lo ferisce ma lo ama.
Il gruppo entra sul palco e arriva la prima bordata di fischi e urletti, il livello aumenta, ma è solo un falso allarme perché il bassista è anche lui alto e con il borsalino in testa; quando entra Pete il Piper si satura di grida, lui impugna il microfono e va in faccia al pubblico già ai suoi piedi.
Sul palco si porta vodka e vino, tenta di prendere una delle bottiglie ma gli scivola e si distrugge sul palco; i cocci vengono raccolti con un panno che utilizza per asciugarsi il petto ferendosi, poi getta lo stesso nel pubblico con le varie schegge di vetro e qui inizia il conflitto.
Qualcuno dalla platea si lamenta, i buttafuori sono un po' imbarazzati e non sanno chi difendere da chi.
I primi oggetti arrivano sul palco, Pete li rilancia sul pubblico insieme all'asta del microfono, ma qualcuno prende bene la mira e colpisce in piena fronte il batterista che molla tutto e si ritira in camerino.
Pete rimane sul palco, non riesce a collegare, non capisce, è completamente fuori.
Il manager cerca di spiegargli l'accaduto e insieme si dirigono verso le transenne cercando di iniziare una rissa mitologica: due contro 1.000.
I buttafuori convincono il gruppo a ritornare sul palco ma Doherty non ci sta, prende un'altra asta del microfono e con tutta la sua forza la sbatte contro l'ipotetico lanciatore prendendo in pieno circa cinque persone che non desiderano altro.
Infatti l'amore aumenta, Pete lo capisce e invece di mollare tutto si mette alla batteria improvvisando una siparietto con il chitarrista che sembra non aver capito nulla di cosa è successo.
Passano minuti tremendi, Doherty si butta sul basso e suona, poi tutto ritorna alla normalità con il rientro del batterista e del bassista salutati da un applauso di scuse.
Oramai il concerto è inquinato e ai Babyshambles non frega più nulla: continuano i lanci di oggetti, vengono sequestrate bottiglie di vetro, il locale è saturo di fumo, i piccoli dohertini e le piccole katemossettine si danno da fare con le cannette e con l'alcool, si scivola su litri di sudore.
Intanto sul palco anche il chitarrista si scopre pieno di tagli e iniziano a cadere i primi amplificatori; Pete si ferma e rimugina sull'accaduto, pensa che è male che il pubblico ferisca il suo batterista, allora riprende l'asta del microfono e la lancia in un altro settore della platea, forse sperando di prendere un altro lanciatore.
“Fuck Forever†è la sigla di chiusura che prevede il crollo delle casse, la distruzione della batteria e del basso, ulteriori tagli sulla schiena del chitarrista e discrete sorsate di vodka.
Sembra che Pete sia davvero arrabbiato con il pubblico, ma a un certo punto si volta e fa l'inchino, uscendo lancia il suo borsalino e riceve attento i regalini dalle fan.
Cosa c'è di vero allora?
Quanto c'è di studiato e ragionato?
Alla platea in fondo non importa, anzi, sfinita e soddisfatta ringrazia per lo spettacolo.
rockstar.it
www.myspace.com/thecyclopsband