da klelia il mer lug 05, 2006 8:12 am
VIBO VALENTIA - Cinque milioni di euro già stanziati dal governo per far fronte all'emergenza causata dal nubifragio che si è abbattuto l'altra notte nel vibonese uccidendo quattro persone e ferendone una novantina. E' quanto annunciato dal presidente del consiglio Romano Prodi giunto stamane a Vibo Valentia: "Abbiamo già stanziato cinque milioni di euro per gli interventi da effettuare con la massima urgenza".
Prodi ha spiegato di voler dare "un messaggio di vicinanza alle popolazioni colpite da questa calamità naturale". Poi il premier ha dettato le priorità : prima affrontare l'emergenza, dopo "si dovrà partire con un piano organico di recupero e riqualificazione del territorio". Prodi ha anche incontrato Giuseppe De
Pascale, 17 anni, figlio di Nicola, una delle vittime del nubifragio di ieri che gli ha detto, ha raccontato Prodi, "che quanto accaduto è inconcepibile. Credo proprio che abbia ragione".
La giunta regionale calabra, da parte sua, ha stanziato un altro milione di euro e ha proclamato lo stato di calamità naturale. La Codiretti ha già effettuato un primo monitoraggio dei danni per decine di milioni di euro.
Intanto nel vibonese si continua a scavare nel fango: intere aree sono sommerse da due metri d'acqua e alcuni fiumi sono esondati. A Pizzo Calabro è stato proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali di tre delle quattro vittime.
Il prefetto di Vibo Valentia, Paola Basilone, assicura che "la macchina dei soccorsi è in pieno movimento ed è augurabile che entro 48 ore, se non ci saranno fatti nuovi, la situazione si potrà normalizzare". Il prefetto ha anche reso noto che sono circa trecento le persone che hanno trascorso la notte in albergo o in sistemazione di fortuna.
Delle 300 persone sfollate, oltre la metà erano turisti ospiti in una struttura di Vibo marina, dovrebbero fare rientro nelle loro città , mentre rimane il problema delle oltre cento persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni perché inagibili.
La procura della Repubblica ha avviato un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità per le conseguenze del nubifragio. A condurre l'inchiesta è il procuratore della Repubblica Alfredo Laudonio. Per il momento si procede contro ignoti. L'ipotesi di reato è quella di disastro colposo. I magistrati stanno acquisendo tutta la documentazione necessaria al caso.
Molte persone che hanno subito danni alle loro abitazioni sono state ospitate da familiari ed in strutture ricettive della zona. Stamane alcune famiglie hanno provveduto a prendere il materiale necessario dalle proprie case dove rientreranno dopo i lavori di rimozione del fango. I corpi delle quattro vittime decedute a causa del nubifragio si trovano attualmente nell'obitorio dell'ospedale di Vibo Valentia dove per tutta la notte si sono susseguite le visite di familiari ed amici.
Si tratta di un pastore folgorato da un fulmine, due guardie giurate travolte in auto da una piena d'acqua, e del piccolo Salvatore, 16 mesi, che la madre ha invano tentato di salvare mentre la furia dell'acqua lo scaraventava in un vigneto poco distante da Longobardi. Tutti e quattro si trovavano nella zona maggiormente interessata dal nubifragio.
Presso la Scuola di Polizia di Vibo Valentia è stato anche istituito il Centro coordinamento soccorsi, impegnato a garantire l'assistenza alla popolazione ed il coordinamento degli uomini e dei mezzi di tutti gli enti e le amministrazioni che stanno lavorando nella zona disastrata. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile, che ha anche attivato dei numeri telefonici per l'emergenza.
Vorrei dare un nuovo nome
nuova linfa a tutto quel che c'è
ma ogni cosa è una ferita
che mi ricorda te.