Sheva-Figo e quel derby rovesciato che non c'è stato
Galliani: «Il portoghese ci disse no, arrivò Ba». Facchetti: «Segnalai Andriy, ma avevamo preso Ronaldo».
Ieri la comitiva milanista e quella interista hanno viaggiato insieme verso il gala del Pallone d’oro e ne hanno approfittato per discutere delle cose di casa. «Il campo di San Siro è durissimo, c’è da farsi male», dice Shevchenko. E Figo: «Ogni volta finisco col mal di schiena». «Bisognerà rifarlo prima possibile», insiste Facchetti. Detto, quasi fatto: Galliani telefona e, d’accordo con l’interista, ordina un tappeto nuovo per il derby. Poi si apprende che Figo avrebbe potuto giocare nel Milan e Shevchenko nell’Inter. Comincia Galliani: «Avevo già pronto tutto, poi lui cambiò idea e presi Ibrahim Ba. Era la seconda scelta di Capello per il ruolo di esterno destro. Pensa, Andriy, avresti potuto giocare con Figo».
Ma qui interviene Facchetti: «Vuoi che ti dica qualcosa di Shevchenko? L’ho visto in una amichevole di tanto tempo fa, ero lì per la Fifa. Me lo raccomandano: questo ragazzo della Dinamo è bravissimo. Chiamo Moratti, gli dico, Massimo, prendiamolo. Però avevamo appena chiuso per Ronaldo, capisci». Capisce anche Shevchenko, che però scherza: «Guardi che costavo poco, avreste potuto comprare anche me». Il presidente della Dinamo Surkis, negli anni bui della squalifica Uefa, lo avrebbe venduto al Cska di Mosca per un piatto di lenticchie, ovvero tre milioni e mezzo di dollari; mancarono cinquecentomila dollari per accordarsi e così di lì a qualche anno potè cominciare la storia dello Shevchenko milanista e Pallone d’oro. «Andai a vederlo una sera che faceva un freddo pazzesco - riprende Galliani - e lui giocò malissimo. Dissi a Braida, cosa mi hai portato a fare?». Lo aveva portato a vedere uno che ha segnato più di Van Basten.
Sheva all'Inter e Figo al Milan