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Luca Mori non è archeologo, ma visionando foto satellitari disponibili a chiunque sul web ha trovato resti romani STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
La foto satellitare «rivelatrice» (fonte: Google Earth)
SORBOLO (PARMA) - Nemmeno Heinrich Schliemann, lo scopritore di Troia, era un archeologo di professione; era diventato ricco commerciando ma la smodata passione per i poemi omerici l'aveva portato a realizzare grandissime scoperte in Grecia e Anatolia. E anche se la buona sorte gli ha dato una grossa mano, c'è da dire che i suoi ritrovamenti erano frutto della sua caparbia volontà , e non del caso. Non così si può dire dell'improvvisato archeologo Luca Mori, che grazie a Internet, a «buon occhio» e a una geniale intuizione ha scovato una villa romana sepolta sotto i campi coltivati del Parmense.
L'ANOMALIA SATELLITARE - Luca Mori usa i computer per lavoro e per svago, e come molti internauti ha scoperto Google Earth, programma che offre foto satellitari spesso dettagliatissime di tutto il mondo (e crea dipendenza...). E come tutti coloro che Google Earth l'hanno usato, ha pensato bene di vedere dall'alto casa sua. Così, poco più a ovest del suo paese, Sorbolo, e precisamente nei pressi di Frassinara (Parma), si è accorto che il colore dei terreni agricoli presentava delle anomalie: una macchia a forma di occhio e altre più rettilinee. Essendo un esperto di computer grafica, ha provato a scoprire se si trattava di difetti della foto in sé: risposta negativa.
LA FORTUITA SCOPERTA - Sapendo che oggigiorno molti ritrovamenti archeologici partono proprio da rilevamenti satellitari che evidenziano anomalie nel terreno, Mori si è informato dell'eventuale presenza umana nel territorio in epoche passate, scoprendo che la zona ha già regalato reperti dell'Età del Bronzo e del Ferro. E così ha mobilitato i professionisti. Esperti del Gruppo Culturale Quingento di San Prospero (Parma) e del museo archeologico della città ducale hanno stabilito che l'«occhio» è la traccia lasciata nel passato dal meandro di un corso d'acqua, mentre le linee regolari sono tracce di antiche strade ed edifici. In un primo tempo si pensava a un sito preistorico, ma il ritrovamento di una serie di ceramiche ha portato a capire che si tratta di un insediamento romano, forse una villa o una colonia agricola.
PER PRIMO - Mori ha sicuramente creato un precedente. Chissà se la sua vicenda stimolerà altri internauti creando la figura del «cyber-archeologo». Non solo in Italia, si badi, visto che la celebre rivista americana «Nature» sta dando risalto alla sua intuizione anche oltreoceano.
Simone Bertelegni
19 settembre 2005