da gius il mer ago 17, 2005 9:59 am
Julio Cesar: telefonate a rischio
Intercettate chiamate con un malavitoso.
Una brutta faccenda: il nome di Julio Cesar, portiere dell’Inter e del Brasile, accostato a quello di un boss della Rocinha, la « favela » più dura di Rio de Janeiro, non distante da Barra da Tijuca, quartiere vip della città .
Gli investigatori di Rio hanno intercettato due telefonate tra Julio Cesar e il narcotrafficante Erismar Rodrigues Moreira, detto Bem-Te-Vi, che alla lettera significa « Ben ti ho visto » e che in Brasile è il nomignolo di un uccellino. In una conversazione Julio riferisce a Moreira di una rapina alla Rocinha. Non è chiaro, per il momento, se sia stato Julio a essere derubato o se Julio sia un semplice testimone del crimine. Quel che si conosce, però, è la risposta di Bem-Te-Vi via cellulare: « Quando succedono cose così, vieni su da me, in cima alla "favela", tranquillo, così mando subito a prendere chi è stato e lo facciamo fuori senza perdere tempo ».
Julio Cesar, in queste ore a Spalato per Croazia-Brasile, si è difeso in un’intervista al quotidiano "O Globo": « Io non ho chiesto di discorrere con questa persona, ma ho incontrato uno che me l’ha passata al telefono e ho avuto paura di non rispondergli ( Julio ha ammesso di aver conosciuto il malavitoso durante una partita per beneficenza alla Rocinha, ndr ). Gli ho raccontato ciò che avevo visto ( la rapina, ndr ) e gli ho detto che era una vergogna. A volte si finisce dentro i fatti senza volerlo, io non sono amico di Bem-Te-Vi ». Julio ha aggiunto di non aver fiducia nelle forze dell’ordine di Rio. Alvaro Lins, capo della polizia, ha replicato: « Julio Cesar ha tenuto una condotta riprovevole, è stato di pessimo esempio per i giovani ». Julio dovrebbe essere interrogato al più presto, forse in Italia attraverso rogatoria. Qualcuno sostiene che se i rapinatori fossero stati uccisi, Julio potrebbe essere incolpato per complicità , ma l’ipotesi sembra spropositata.
