AS ROMA CAPITOLINA

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Messaggioda fuckin'inthebushes il mer giu 01, 2005 1:18 pm

Totti: ho avuto garanzie dalla Roma
Mer 01 Giu, 2:02 PM


(ANSA)-ROMA,1 GIU- "La mia firma e'la migliore risposta ai dubbi che ci sono sul progetto societario": Totti indirizza un messaggio rassicurante ai tifosi romanisti.

"Per mettere nero su bianco ho avuto garanzie sulla squadra, sulla societa' e sull'allenatore. Non so ancora chi sara', ma sono due o tre i nomi su cui si sta puntando. Cassano? Mi dispiacerebbe se dovesse andare via". Dal canto suo l'a.d. Rossella Sensi e' estremamente riservata: "stiamo lavorando, parliamo con molte persone. Parleremo a cose fatte".




http://WWW.ASROMA:IT
1 giu La Conferenza Stampa


Oggi importante Conferenza Stampa a Trigoria per annunciare il rinnovo del contratto con l'As Roma di Francesco Totti. Il Capitano, è stato accompagnato in Sala Stampa dall'Amministratore Delegato , Dottoressa Rosella Sensi, dal Dirigente Daniele Pradè e da Mister Bruno Conti.

Rosella Sensi
Siamo molto felici di annunciare il rinnovo di contratto di Francesco Totti, che rappresenta non solo un calciatore importantissimo, ma anche un simbolo per il calcio romano, nazionale e mondiale. Ho detto in più occasioni di voler parlare con i fatti, senza rilasciare promesse e dichiarazioni. Mi sembra che oggi abbiamo concluso un 'fatto' importante, la firma di un giocatore fondamentale come Francesco Totti.

Bruno Conti
Io sono nato e cresciuto calcisticamente nel vivaio della Roma, e penso che nel calcio di oggi ci sia bisogno di persone che, come Francesco, giurino fedeltà alla stessa maglia, diventando una bandiera per la Società di appartenenza. Sono contento per lui e sono contento per il futuro della Roma con lui.

Daniele Pradè
Oggi è una giornata importante, non solo perchè la firma di un giocatore così importante dimostra che la Roma vuole lavorare ancora al 'top', ma perchè dimostra anche che Francesco Totti crede che la roma può garantirgli il grande futuro che un campione come lui merita.


Francesco Totti
Ho voluto sposare questo progetto perchè è un progetto importante. Abbiamo voglia di ritornare una grande Roma, una Roma importnate, una Roma vincente.Questo per me è un momento felicissimo, sia in campo che fuori, posso dire che questo è il mese più felice della mia vita. Per mettere nero su bianco ho avuto delle garanzie tecniche, che ho ritenuto valide ed in cui credo. In verità preferisco vincere uno scudetto a Roma che dieci da un'altra parte, non saprei vedermi con nessun altra maglia. La mancata convocazione di Lippi? E' stata una scelta tecnica che mi aveva già comunicato giovedì e in quanto tale va rispettata, anche se posso dire di essere dispiaciuto; mi consolo con il fatto che rimanendo qui ho avuto opportunità di firmare il nuovo contratto. Credo in questa squadra e che saremo competitivi al massimo.
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Messaggioda manchestercityking il mer giu 01, 2005 2:34 pm

FONTE:http://www.faustoeiaio.org/html/corsi.htm

SPERO NON SIA VERO:

Mario Corsi

Mario Corsi detto Marione,è uno degli indiziati per l'omicidio di Fausto e Jaio. Il giudice delle indagini preliminari Clementina Forleo ha archiviato la sua posizione per insufficienza di prove. Nel '77, faceva parte del gruppo "Prati" aderente ai Nuclei Armati Rivoluzionari. Nel'79 riceve il primo avviso di garanzia per l'omicidio di Fausto e Jaio. Viene arrestato nel 1981 nell'ambito dell'inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna, poi rilasciato insieme ad altri neofascisti romani. L'indagine parte dalle scoperte del giudice Mario Amato, assassinato dai Nar nel 1980. Amato aveva ereditato un dossier realizzato dal giovane esponente dell'autonomia operaia anche lui ucciso nella sua abitazione, davanti ai genitori. Il 20 aprile 1982 il Tribunale di Roma lo condanna insieme a Massimo Morsello, Emanuele Appio e Maurizio Catena per l'assalto alla scuola romana "Fratelli Bandiera" avvenuto nel '79. Il 28 maggio 1982 è rinviato a giudizio insieme ad altri 55 neofascisti dei Nar.Al gruppo il giudice istruttore contesta 220 capi di imputazione che vanno dalla strage alla rapina, omicidio, violazione della legge sulle armi, danneggiamento doloso. Il 17 maggio 1984 arriva per Corsi un'altra condanna. Il Tribunale lo ritiene responsabile degli incendi nei cinema "Induno" e "Gardena", avvenuti a Roma tra il '79 e l'80. E' condannato a cinque anni. Nel dicembre dell'84 viene accusato dell'omicidio del giovane simpatizzante del Pci, Ivo Zini. Il 2 maggio 1985 c'è la sentenza denominata "Nar 1" . Corsi riceve una condanna a 9 anni ma per il delitto Zini viene prosciolto per non aver commesso il fatto. Il 19 aprile c'è il secondo grado. In appello Corsi viene condannato per l'omicidio di Ivo Zini. 23 anni di carcere. Per lui la Corte d'Assise di Appello di Roma emette un mandato di cattura. Il 9 aprile dell'87, la Cassazione dispone un nuovo processo per Corsi relativo sempre a Zini. Intanto le inchieste su Fausto e Jaio a Milano proseguono con nuovi accertamenti. Il processo Zini torna nuovamente in appello e Corsi viene assolto. Nell'89, la Cassazione ratifica e Corsi viene prosciolto in via definitiva. Nel 1991, il giudice Guido Salvini gli invia un nuovo avviso di garanzia per Fausto e Jaio. Siamo nel '96. Corsi si mette a capo della tifoseria romanista. Il 27 settembre viene arrestato. Con lui finiscono in manette Fabio Mazzei, di 33 anni; Giuseppe De Vivo, di 36 anni; Daniele De Santis, di 30 anni; Guglielmo Crisera', di 35 anni; Giuliano Castellino, di 19 anni, e Fabrizio Carroccia, di 22 anni. I sette sono accusati di aver organizzato estorsioni a funzionari della societa' giallorossa, pretendendo trattamenti di favore e facilitazioni per entrare allo stadio in occasione delle partite della Roma. In caso contrario, minacciavano i funzionari avvertendoli che sugli spalti ci sarebbero stati problemi di ordine pubblico. Quattro di loro fanno parte del gruppo dei ''Boys''; gli altri tre di ''Frangia ostile, cuore di Curva''. Arrivano altre accuse. Irruzioni in radio private per imporre la loro partecipazione alla trasmissione e far leggere i loro comunicati; minacce a giornalisti sportivi, tra cui due cronisti di altrettanti quotidiani romani; striscioni esposti allo stadio con intimidazioni mirate. Il Gip del Tribunale di Roma emette per questi tifosi altri provvedimenti per violenza privata, dopo ulteriori indagini svolte dalla Digos della questura di Roma, diretta da Domenico Vulpiani. In particolare, per Mario Corsi, e Fabrizio Carroccia, 32, ''er mortadella'' il Gip disposto gli arresti domiciliari. Il 24 settembre 1999,il Pm di Milano Stefano Dambruoso chiede l'archiviazione per Fausto e Jaio. Oltre all' estremista di destra Massimo Carminati, riguarda anche i neofascisti Claudio Bracci e Mario Corsi, accusati di quel omicidio. Chiedendo l' archiviazione, il Pm Stefano D'Ambruoso sostiene che non sono state trovate sufficienti prove a carico degli indagati. Quando Mario Corsi fu arrestato nel '78 a Roma per l'aggressione ad alcuni militanti della nuova sinistra, nella sua casa vennero trovate le fotografie di Fausto e Iaio e dei loro funerali, che Corsi dice di aver preso dall'archivio di uno zio giornalista a Cremona. La presenza di quelle foto, per il Pm, e' del tutto ingiustificata. Altre ipotesi del coinvolgimento di Corsi e del suo gruppo vengono da alcuni pentiti dell'estrema destra, tra cui Angelo Izzo, uno dei quali parlo' anche di una sorta di confessione ricevuta da Corsi al telefono. Il 18 marzo 2000, il consigliere di Rifondazione Comunista Umberto Gay, denuncia pubblicamente Corsi. ''Io accuso Mario Corsi di essere nella migliore delle ipotesi la 'spalla' e nella peggiore il killer di Fausto e Iaio. Mi assumo le mie responsabilità - spiega Gay, che per rendere pubblica la sua denuncia ha incontrato i giornalisti nel palazzo di giustizia di Milano - e per la prima volta siete di fronte ad un soggetto privato che sceglie di accusare una persona con nome e cognome per quel delitto. Tu, Mario Corsi, sei l'assassino di Fausto e Iaio. Il mio obiettivo e' che ci sia una risposta da parte dell' interessato e soprattutto che il giudice Clementina Forleo, che deve decidere se archiviare l' inchiesta, valuti invece l'opportunità di disporre nuove indagini. Anche perché la Procura di Milano, tranne le prime indagini compiute dal pm Armando Spataro, se n'é sempre fregata di questo omicidio''. Poche ore dopo la denuncia di Gay arriva la risposta di Corsi. ''E' assurdo che si facciano affermazioni del genere - ha detto Corsi - quando ci sono stati tantissimi giudici che non mi hanno ritenuto responsabile del duplice omicidio. A quest'ora non sarei libero. Oltretutto non sono protetto da nessuno, ne' da gruppi politici, Fini e gli altri non mi stanno per niente simpatici, ne' da clan mafiosi, ne' da lobby. Non vedo perche' un giudice onesto come Salvini avrebbe dovuto aver timori ad arrestare una persona come me. Non sono certo Sofri, che tra l'altro ritengo innocente, che viene difeso dall'intera sinistra''. Corsi annuncia una querela nei confronti di Gay ma al consigliere di Rifondazione Comunista non è ancora giunto nulla. Poi c'è la definitiva archiviazione per insufficienza di prove del giudice Clementina Forleo del 14 dicembre 2000.
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Messaggioda manchestercityking il mer giu 01, 2005 4:24 pm

back TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI MILANO
Ufficio Istruzione sez. 20^


N.271/80F
Milano, 14 luglio 1997

Oggetto: Procedimento penale concernente l’omicidio di Fausto TINELLI e Lorenzo "Iaio" IANNUCCI.-

Trasmetto gli atti del procedimento indicato (che constano di 7 faldoni e alcuni reperti allegati) segnalando che, ad avviso di questo Ufficio, le indagini devono essere proseguite, anche a seguito delle numerose sollecitazioni delle parti civili, con il nuovo rito non essendo ancora concluse, ma non potendo proseguire con il rito abrogato essendo scaduta il 30.6.1997 la proroga dei termini dell’istruzione formale.

I soggetti indiziati (tralasciando le persone raggiunte nelle prime fasi delle indagini da comunicazioni giudiziarie che non hanno avuto significativi sviluppi) sono i seguenti:
Massimo CARMINATI, Claudio BRACCI E Mario CORSI, indiziati del duplice omicidio (cfr. rispettivamente per i primi due il mandato di comparizione emesso in data 15.10.1991 e per il terzo il mandato di comparizione emesso in data 5.12.1990).

Massimo CARMINATI e Claudio BRACCI, indiziati dell’attentato, forse collegato, avvenuto in data 18.05.1978 in danno dell’Armeria Centofanti di Roma (contestazioni avvenute in sede d’interrogatorio);

Valerio FIORAVANTI, Mario CORSI e Guido ZAPPAVIGNA, indiziati dei reati connessi al progetto di attentato in danno di Andrea BELLINI avvenuto a Milano nel 1979 e ZAPPAVIGNA indiziato del reato di cui all’art. 306 c.p. (contestazioni avvenute in sede di interrogatorio).
Sintetizzando, per comodità del Vostro Ufficio gli elementi raccolti durante la lunga istruzione formale (che ha visto il succedersi di diversi giudici istruttori) vi è da premettere che non hanno avuto significativi risultati i filoni d’indagine, già presenti nell’istruzione sommaria, che avevano indiziato il possibile movente dell’azione ritorsiva contro i giovani del Leocavallo da parte di soggetti legati al traffico di droga o comunque in avvenimenti strettamente interni alla vita del quartiere ove i due giovani abitavano.
Invece, negli ultimi anni sono stati raccolti alcuni elementi, di carattere comunque prettamente indiziario che individuerebbero gli autori del duplice omicidio in elementi dell’estrema destra romana in "trasferta" a Milano, mossi dall’intento, di vendicare alcuni loro camerati, caduti, colpendo due giovani non personalmente conosciuti ma comunque sicuramente appartenenti all’area dell’estrema sinistra.

Nocciolo di tale possibile ricostruzione è il volantino rivendicante l’azione fatto trovare a Roma, in zona Prati, che riporta un elenco di camerati assassinati ed è firmato con la sigla "ESERCITO NAZIONALE RIVOLUZIONARIO - BRIGATA COMBATTENTE FRANCO ANSELMI".

Un volantino e una sigla analoga comparvero solamente poche settimane dopo ( nel maggio del 1978 ) in occasione dell’attentato alla sede del P.C.I. di via Pompeo Trogo, nel quartiere Balduina, per poi scomparire dalla scena dei reati politici.

Il logo che appare sui volantini, come sottolineato da alcuni testimoni d’ambiente, è del tutto particolare e si riporterebbe all’aggregazione temporanea di alcune persone senza formare un vero e proprio gruppo e finalizzata alla commissione di singole azioni di ritorsione.

Franco ANSELMI, era un elemento di spicco dell’area F.U.A.N.-N.A.R. di Roma, ucciso nel marzo del 1978 durante la rapina all’Armeria Centofanti di Roma, commessa insieme ai fratelli Fioravanti e ad altri e divenuta un "mito" per i camerati dei vari quartieri fra cui quelli del quartiere Monteverde ( elementi di spicco i fratelli Fioravanti), del quartiere Eur (elementi di spicco Massimo CARMINATI e i fratelli Bracci), del quartiere Prati (elementi di spicco: Corsi, Pedretti e Aronica).

Gli elementi indiziari , che si basano purtroppo quasi sempre su voci d’ambiente o confidenze occasionali, hanno toccato da un lato il gruppo di Mario CORSI e dall’altro il gruppo di Massimo CARMINATI, e cioè due contesti abbastanza contigui e che possono comunque non escludersi.

Gli elementi a carico di Mario CORSI possono così sintetizzarsi:

sequestro nella sua abitazione, nel 1978 a seguito di un arresto avvenuto a Roma per un’altra aggressione, di fotografie di Fausto e Iaio e dei funerali degli stessi acquisite presso l’archivio di uno zio giornalista a Cremona.
La disponibilità di tali fotografie appare assolutamente ingiustificata trattandosi non di fotografie di camerati, ma di avversari politici caduti perdipiù in un’altra città;

presenza di Mario CORSI, unitamente ad altri camerati romani, secondo la testimonianza di Mario SPOTTI sostanzialmente non smentita dallo stesso CORSI, a Cremona nei giorni circostanti l’omicidio.
In tale città, in quel periodo prestava servizio militare un altro esponente del F.U.A.N., Guido ZAPPAVIGNA, mentre Mario Spotti si era poco tempo prima recato a Roma per acquistare una pistola da Franco ANSELMI.
Mario SPOTTI ha inoltre ammesso di avere distrutto la propria agenda del 1978 che poteva fornire ulteriori dettagli dei legami logistici fra Roma e la Lombardia.
Lo stesso, coinvolto in altre vicende di armi a Bolzano, si è suicidato circa 2 anni orsono.

indicazioni, sia pur generiche, in ordine alla responsabilità del gruppo CORSI nel duplice omicidio, provenienti dai pentiti dell’area di estrema destra Cristiano FIORAVANTI, Walter SORDI, Stefano SODERINI, Paolo BIANCHI, Patrizio TROCHEI e Angelo IZZO, mentre le indicazioni di Sergio CALORE e Paolo ALEARDI riguardano genericamente la destra romana.
In particolare Paolo Bianchi avrebbe ricevuto dal CORSI una sorta di confessione diretta e caratterizzata da qualche particolare (cfr. episodio della cabina telefonica) in occasione di una successiva azione di autofinanziamento commessa in comune con il gruppo di CORSI;

soprattutto Angelo IZZO ha parlato di un episodio avvenuto a Milano nel 1978 riconducibile, quale modus operandi, al duplice omicidio di Fausto e Iaio in quanto rivolto contro un altro esponente del Leoncavallo (seppure a livello più alto) e commesso da elementi dell’estrema destra romana in trasferta.
Angelo IZZO ha infatti dichiarato di avere appreso da Valerio FIORAVANTI e Mario CORSI che costoro si erano recati a Milano, nel 1979 , insieme a Guido ZAPPAVIGNA con l’intenzione di uccidere Andrea BELLINI, esponente prima del gruppo CASORETTO e poi del Circolo LEONCAVALLO, che allora era sospettato di avere partecipato all’uccisione dello studente missino Sergio RAMELLI (cfr. interrogatori IZZO, 4.5.1988, 14.3.1989 e 19.9.1991). In tale occasione Guido ZAPPAVIGNA aveva preso alloggio presso un albergo, portando con sé le armi necessarie per l’azione, e Valerio FIORAVANTI gli aveva addirittura chiesto di provare uno dei silenziatori sparando un colpo all’interno della camera.
Il gruppo appoggiato da una struttura logistica milanese conosciuta da FIORAVANTI, aveva avuto a disposizione un furgone con targhe false, ma, dopo alcuni appostamenti, non avendo potuto vedere Bellini, aveva rinunciato all’operazione.
In tale occasione Mario CORSI si era lamentato con FIORAVANTI in quanto per l’azione dell’anno precedente egli non aveva potuto usufruire degli appoggi logistici di cui FIORAVANTI disponeva a Milano.

L’episodio raccontato da IZZO ha trovato significativi elementi di riscontro. Infatti:


Guido ZAPPAVIGNA ha preso alloggio presso l’Hotel Cristallo di Milano dal 12 al 18 aprile 1979 (cfr. nota della Digos di Milano in data 15.3.1989), circostanza neutra e generica che IZZO non avrebbe potuto conoscere se non gli fosse stata raccontata in relazione a qualche episodio significativo per il gruppo;

Valerio FORAVANTI ha confessato tale episodio(cfr. interr. dinanzi a questo Ufficio 27.12.1990 e 23.7.1991) in termini abbastanza analoghi a quelli riferiti da IZZO e pur rifiutandosi di indicare il nome dei complici;

Andrea BELLINI ha fornito una descrizione dei suoi movimenti, in tale periodo compatibile con gli altri elementi acquisiti (cfr. deposiz. 7.1.1991).
Per quanto concerne Massimo CARMINATI e Claudio BRACCI, facenti parte del gruppo dell’EUR, gli elementi indiziari nei loro confronti possono essere così sintetizzati :
Massimo CARMINATI è attualmente imputato, quale esecutore materiale, dell’omicidio di Mino PECORELLI nonché della collocazione di un M.A.B. proveniente dall’arsenale del Ministero della Sanità e di materiale esplosivo, nel gennaio del 1981, sul treno Taranto-Bologna (a fini di "depistaggio" delle indagini sulla strage di Bologna) e di vari reati connessi al ruolo di alto livello asseritamente ricoperto nella banda della Magliana dopo la fine della sua esperienza politica nell’area dei N.A.R.;

Stefano SODERINI (cfr. verbali dinanzi all’A.G. di Roma acquisiti in tabulato), Angelo IZZO (cfr. interr. 19.9.1991) e Cristiano FIORAVANTI hanno sottolineato l’estrema pericolosità di CARMINATI e del suo gruppo, caratterizzato da un anti comunismo viscerale, molto compartimentato e probabilmente responsabile di altre azioni di "killeraggio" quali l’omicidio a Roma dell’esponente dell’Autonomia Operaia Valerio VERBANO (cfr. interr. SODERINI al P.M. di Roma, 15.4.1986 e 28.5.1986 e interr. SORDI a questo ufficio, 7.9.1991);

Walter SORDI (interr. citato) e Cristiano FIORAVANTI, sulla base di voci e di valutazioni di ambiente, hanno quindi indicato nel gruppo di CARMINATI quale possibile responsabile del duplice omicidio di Milano, indicazione che correva nell’area dell’estrema destra romana in parallelo a quella del gruppo di Mario CORSI (cfr. interr. Cristiano FIORAVANTI, 21.6.1991);

d’altronde Massimo CARMINATI era assai legato a Franco ANSELMI (a nome del quale era stato intestato il volantino di rivendicazione), tanto da compiere insieme a Claudio BRACCI un attentato dinamitardo in danno dell’Armeria CENTOFANTI, dove era stato ucciso l’ANSELMI, precedendo così un azione anche più grave, contro il titolare dell’ Armeria, progettata dal gruppo di Valerio FIORAVANTI (cfr. interr. Cristiano FIORAVANTI, 21.6.1991).
L’attentato all’Armeria CENTOFANTI è stato individuato in quello commesso deponendo una latta con circa un chilogrammo di esplosivo, nella notte fra il 17 e il 18 maggio 1978 (cfr. nota della sezione Anticrimine di Roma del R.O.S. Carabinieri in data 14.7.1991).
Maurizio ABBATINO, esponente di spicco della banda della Magliana e divenuto collaboratore di giustizia, ha d’altronde raccontato che Massimo CARMINATI era molto esperto nel fabbricare ordigni esplosivi artigianali utilizzando soprattutto barattoli come contenitori (cfr. interr. A questo Ufficio, 11.12.1992).

Nel deposito di armi ed esplosivi rinvenuto alla fine del 1981 in uno scantinato del Ministero della Sanità, e gestito in comune dal gruppo di ABBATINO e dal gruppo di CARMINATI, sono stati inoltre sequestrati barattoli con esplosivo del tutto analoghi a quello usato per l’attentato all’Armeria CENTOFANTI e vari sacchetti di esplosivo sciolto (tritolo con nitrato di ammonio) del tutto identico a quello utilizzato per l’attentato (cfr. verbali di sequestro della Digos di Roma in data 1.12.1981 e 2.12.1981).

Si noti ancora che il volantino di rivendicazione di tale attentato è analogo, per toni e semplicità dell’impostazione, a quelli con cui vennero rivendicati il duplice omicidio di Milano e l’attentato alla Sezione del P.C.I. del quartiere Balduina.


All’epoca, il gruppo di Massimo CARMINATI (nato del resto a Milano) frequentava con una certa assiduità la nostra città (cfr. interr. Cristiano FIORAVANTI, 21.6.1991, e Angelo IZZO, 19.9.1991).

Le Caratteristiche somatiche e d’abbigliamento quantomeno di uno degli assassini di Fausto e Iaio (molto giovane, magro, con un impermeabile chiaro) sono decisamente compatibili con la persona di Massimo CARMINATI.
L’impermeabile chiaro, indossato probabilmente da due degli aggressori, era del reso quasi una "divisa" per gli esponenti della destra romana (cfr. interr. Cristiano FIORAVANTI, 27.6.1990, Sergio CALORE al P.M. di Milano, 3.2.1987).
Si osservi infine che:

I bossoli esplosi durante l’agguato, mai rinvenuti, furono certamente raccolti in un sacchetto applicato dagli attentatori alle armi per impedirne il recupero.
Anche tale espediente era tipico del modus operandi dell’area F.U.A.N. - N.A.R. (cfr. interr. SORDI, 23.11.1990).

La perizia balistica ha evidenziato che i due giovani furono uccisi con armi piuttosto vecchie probabilmente Beretta mod.34 con l’originaria canna cal.9 cambiata con una canna cal.7,65, o Beretta mod.35.
Tali armi corrispondono al tipo di dotazione logistica di cui l’area F.U.A.N. - N.A.R. disponeva sino all’inizio del 1979 quando, a seguito di rapine in armerie, furono acquisite Beretta mod.70 e altre armi più moderne ed efficienti (cfr. interr. SORDI, 23.11.1990 e Cristiano FIORAVANTI, 27.6.1990.
Nonostante i numerosi tentativi effettuati, le perizie balistico-comparative fra i proiettili, non in ottimo stato di conservazione, e alcune delle armi sequestrate ad esponenti dei N.A.R. a Roma e solo in parte recuperate, non hanno dato comunque esito.
Il Giudice Istruttore
Guido Salvini




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Messaggioda noel85 il mer giu 01, 2005 5:37 pm

Roba vecchia...sono anni che girano queste voci: che poi non sono voci, ma fatti.
Cmq Marione me fa troppo ammazza dalle risate!! :lol:
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Messaggioda manchestercityking il mer giu 01, 2005 6:04 pm

ah pure a me! e' er mejo :lol:
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Messaggioda fuckin'inthebushes il mer giu 01, 2005 7:13 pm

è tutto verissimo..
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Messaggioda tu250x il mer giu 01, 2005 8:45 pm

siiiiiii ... barvo il nostro capitano!!!!! :D
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Messaggioda fuckin'inthebushes il gio giu 02, 2005 6:23 pm

Totti giallorosso a vita: "Con la Roma per vincere ancora"
Mer 01 Giu, 5:29 PM

"Ho sposato un progetto importante perche' ci credo". Volto disteso e sereno, Francesco Totti illustra i motivi che lo hanno portato ad accettare la proposta della Roma e firmare un contratto che, di fatto, lo leghera' a vita ai colori giallorossi: assieme a Paolo Maldini, e' ormai l'ultima vera bandiera rimasta nel calcio italiano. "Vogliamo tornare ad essere ancora un club vincente - continua il capitano -, spero di conquistare almeno un altro scudetto da qui a cinque anni. Mi basterebbe: vincerne uno qui equivale a dieci da altre parti. E sinceramente non so proprio vedermi con addosso altre maglie".Totti non sembra turbato dell'esclusione dalla Nazionale per il prossimo impegno contro la Norvegia: "E' stata una scelta tecnica, va rispettata. Con Lippi ho parlato giovedi'. Mi avrebbe fatto piacere esserci e dare il mio contributo in un impegno cosi' importante, ma in ogni caso sono rimasto a Roma e ho rinnovato il contratto".Il futuro di Francesco non e' legato alla Roma soltanto per quanto riguarda la carriera di calciatore: "Finito il contratto, avro' il privilegio di restare nel club da dirigente".La Roma sta lavorando intensamente, come conferma l'amministratore delegato Rosella Sensi presente alla conferenza stampa, per cercare di definire un assetto societario e un progetto tecnico all'altezza. Totti sostiene di aver ricevuto garanzie: "Prima di mettere tutto nero su bianco, ho parlato con la societa': mi sono state date delle garanzie e io ci credo, la squadra puo' rilanciarsi e tornare grande. La firma a vita e' la migliore risposta che potevo dare".Capitolo allenatore. Il capitano giallorosso non puo' fare nomi o sbilanciarsi, ma sembra essere al corrente degli sviluppi della situazione: "Credo che siano in lizza quei due o tre nomi che si fanno da qualche giorno: aspettiamo". Quando gli chiedono se il suo preferito e' Zdenek Zeman, Totti abbozza un sorriso, ma viene immediatamente fermato da Rosella Sensi.I tifosi restano in sospeso: il club non ha ancora nominato un tecnico e restano da chiudere ancora i rinnovi di alcuni giocatori importanti, Antonio Cassano in testa. Rosella Sensi non si sbottona, trincerandosi dietro un silenzio in nome della salvaguardia degli interessi degli azionisti della societa': "Stiamo lavorando tanto e abbiamo le idee chiare, non ci sottovalutate. Un incontro con i Moggi ieri? Noi siamo disponibili a parlare con tutti, ma questo non vuol dire che ci sia stato un vertice". Dello stesso avviso Daniele Prade': "Il rinnovo di Totti e' un segnale importante, lui sa che possiamo garantirgli un grande futuro: costruiremo una squadra alla sua altezza
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Messaggioda STEKKIA il gio giu 02, 2005 6:37 pm

DAJE CAPITANOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
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Messaggioda standbyme81 il gio giu 02, 2005 10:07 pm

certo che il "curriculum" di Marione è agghiacciante. :oops:
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