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Laura, 6 anni

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 12:04 am
da ArcherV
Laura è sempre stata una bambina timida, un po' taciturna. Ma quando - era l'inizio dell'estate - cominciò a stare sempre più a lungo a casa, ad unirsi sempre più raramente al gruppo degli amichetti del quartiere, i suoi familiari un po' si preoccuparono. Si trattava dei normali dubbi di chi ha a che fare con una bambina di sei anni. Sì, Laura ha la pelle molto scura e vive in una zona residenziale di Modena dove tutti gli altri bambini hanno la pelle bianca. E i suoi "secondi genitori", una coppia d'italiani che l'hanno in affidamento da neonata, sono persone consapevoli e responsabili, attente. Insomma, sanno bene come va il mondo. O, forse, credevano di saperlo.

Pensarono che quella fosse una normale fase della crescita di una bambina di sei anni. Non l'effetto del primo incontro di Laura col mondo.

Quando la madre affidataria di Laura racconta questa storia, è difficile distinguere, nel tono della sua voce, la sorpresa dalla rabbia e lo stupore dall'indignazione. Non ci sono invece dubbi quando la voce si spezza nel pianto.

"Era un giorno della fine di luglio, una bellissima giornata. Laura giocava nella sua stanza e fuori di casa sentivo le voci degli altri ragazzini. Viviamo in una strada di villette a schiera, in una zona di quelle che vengono definite signorili. I nostri vicini sono impiegati, artigiani, insegnanti, funzionari, professionisti. E i nostri figli sono cresciuti assieme, si può dire che si conoscono fin dalla culla. Ho riconosciuto subito la voce di Anna, una bambina di sette anni, la prima delle amiche di Laura. Ho guardato oltre la tenda che ripara la nostra veranda e l'ho vista. Allora ho chiamato Laura e le ho detto di uscire finalmente, di andare a giocare. Ha ubbidito. E' uscita, ho sentito i suoi passi, nuovamente la voce di Anna. Ero sempre in veranda, dietro la tenda, sentivo benissimo le voci dei bambini e loro non mi vedevano".

E' qui che la voce della madre di Laura si spezza "Sporca negra". Era Anna. "Sporca negra, perché sei venuta? Ti avevamo detto di non venire. Oppure di venire ma di portare qualcosa da casa, qualcosa per noi".

Un incubo? No, purtroppo. Ogni dubbio, se ce n'era qualcuno, scompare pochi secondi dopo. I piccoli passi di Laura lungo il corridoio, il rumore della porta della stanza che s'apre e si richiude. Laura è silenziosa, un po' triste. Dice di voler uscire nuovamente da casa, per un momento, "Devo chiedere scusa ad Anna".

Naturalmente la risposta è: "Tu non devi chiedere scusa proprio a nessuno". Poi le parole che fanno fatica a venire fuori. Perché è difficilissimo trovare quelle giuste. Nel mondo di Laura mancano ancora troppe di quelle cose che un adulto dà per scontate. A partire dalla capacità di riconoscere un torto subito. In fondo è esattamente quello che capita ai bambini abusati dai pedofili. Ma intanto bisogna fare in modo che l'incubo finisca.

La madre di Anna è molto dispiaciuta. Assicura che parlerà con la sua bambina e le spiegherà che si è comportata molto male, che non deve farlo più. E' una persona civile, garbata. Anche per questo, la frase successiva è uno di quelle che gelano il sangue: "I bambini esagerano. Ma è vero che di stranieri ne vedono tanti, troppi, e non tutti si comportano bene. E così hanno fatto finire anche Laura nel mucchio. E' molto brutto, certo, ma è questa la spiegazione: Anna non ce l'ha con Laura, l'ha solo associata a persone che vede in modo negativo. I bambini non sanno distinguere".

Esistono esperienze capaci di sconvolgere in un istante le gerarchie dei valori e anche dei bisogni. Proprio come una gran sete che fa riscoprire il sapore dell'acqua. Così il fatto che comunque sia una storia di bambini - di bambini che, come dice la mamma di Anna, 'non sanno distinguere - diventa quasi una consolazione. Poi è agosto, cominciano le ferie. Due settimane al mare, in campeggio della riviera romagnola, lontano dalla città.

Due settimane per un bambino di sei anni possono essere una piccola nuova vita. E Anna, prima della partenza, ha chiesto scusa. Poi, al mare, c'è subito una nuova amica. Una ragazzina sveglia e anche protettiva. Ma la madre di Laura non riesce a ringraziarla adeguatamente quando, timida, come se si vergognasse per gli altri, le racconta che là, nella piazzetta del bar, ci sono dei bambini che ordinano a Laura di consegnare i gettoni dei videogame e di stare zitta perché "è negra". Uno le ha anche detto (Laura non ha capito bene ma l'amichetta sveglia sì) che ha anche un motivo in più lei, nera, per stare zitta: da grande diventerà una censored. Di questo il ragazzino ne è sicurissimo perché l'ha vaticinato il padre.

Adesso la madre di Laura è un po' dispiaciuta. Teme di aver esagerato. Ma, insomma, non ci ha visto più. E' corsa nella piazzetta, ha trovato quel bambino e i suoi amichetti, ha cominciato a rimproverarli a voce troppo alta. Sono arrivati alcuni dei genitori. Uno, in particolare, si è mostrato molto contrariato. Ha parlato chiaro: "Se ha deciso di prendersela - ha detto riferendosi a Laura - doveva sapere a cosa andava incontro. Quello che è successo non è strano. Cazzi suoi".

E così finisce la storia di Laura, della sua mamma, del suo papà affidatari. Finisce con una vacanza amara, col rientro a Modena e la decisione di iscrivere la bambina in una scuola religiosa privata. Decisione che va contro tutto quello che i genitori hanno sempre pensato del mondo, dell'Italia, degli adulti e anche dei bambini.

(I nomi di persona sono di fantasia, quelli geografici appartengono alla realtà. Per ogni fase della storia ci sono numerosi testimoni in grado di confermarla. E' accaduta in Italia tra i mesi di luglio e agosto del 2005).


da Repubblica del 14.9.2005


e questa è l'italia libera di pensiero? questo è l'occidente civilizzato?
Sono rimasta senza parole...!

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 12:08 am
da vito
io ho una scena nel cervello..
da piccolo vidi una cinese....aveva la mia età..
e per sfotterla le feci il sengo degli occhi a mandorla..
lei per controbattere mi fece gli occhi grossi.................

il razzismo cè...

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 12:09 am
da Alex
Che schifo. :|

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 12:10 am
da BornOnDifferentCloud
odio il razzismo stupido come questo.

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 12:11 am
da Alex
BornOnDifferentCloud ha scritto:odio il razzismo stupido come questo.


Mi sembra di intuire che secondo te c'è del razzismo non stupido..

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 12:11 am
da ArcherV
vito ha scritto:io ho una scena nel cervello..
da piccolo vidi una cinese....aveva la mia età..
e per sfotterla le feci il sengo degli occhi a mandorla..
lei per controbattere mi fece gli occhi grossi.................

il razzismo cè...


il problema non sono i bambini, ma i genitori, è da loro che sentono certe cose...sono le persone adulte che mi fanno schifo!

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 12:16 am
da BornOnDifferentCloud
Alex ha scritto:
BornOnDifferentCloud ha scritto:odio il razzismo stupido come questo.


Mi sembra di intuire che secondo te c'è del razzismo non stupido..


non fare il polemico 8)

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 12:36 am
da Alex
BornOnDifferentCloud ha scritto:
Alex ha scritto:
BornOnDifferentCloud ha scritto:odio il razzismo stupido come questo.


Mi sembra di intuire che secondo te c'è del razzismo non stupido..


non fare il polemico 8)


E te non dire cagate.. ;) :lol:

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 1:20 am
da Italiam
in italia il razzismo è presente solo al nord, al sud è poco quanto nulla

io sono barese, e vi assicuro che nn ho mai assistito a episodi di razzismo come quelli nè di minore gravità. Non mi è mai neanche capitato di sentire commenti discriminatori o infanganti. Qui la gente di colore, i marocchini e gli albanesi provano in tutti i modi a inserirsi nella vita sociale e a quanto vedo ci riescono benissimo facendosi accogliere senza problemi (le pecore nere ci sono pure, ma quelle sono ovunque). Negli ultimi mesi ho conosciuto un ragazzo albanese di 20 anni come me che si è aperto una pizzeria che sta andando a gonfie vele, un ragazzo marocchino laureato in medicina che fa il lavapiatti in una discoteca, un ragazzo nigeriano aspirante regista e altra brava gente che rispetta e viene rispettata


Il mese scorso sono stato per un pò di tempo al nord tra milano e genova e nei viaggi in treno mi è capitato di scambiare due chiacchiere con una coppia di varese e una signora di milano: all'inizio erano davvero simpatic, gentili e affabili, poi sono rimasto sconcertato dal razzismo che hanno dimostrato nei loro discorsi, dell'ignoranza e dei pregiudizi nei confronti di chiunque non fosse non solo italiano, ma addirittura padano!
Non ricordo neanche tutte le frasi di merda e gli epiteti affibiati a cinesi, marocchini e africani... Appena ho fatto notare che non ero assolutamente d'accordo i discorsi si sono affievoliti per poi piombare nel silenzio...


non capisco ancora questa enorme differenza tra nord e sud

MessaggioInviato: ven set 16, 2005 7:33 am
da Angy
invece che insegnare ai figli l'importanza dell'accettare qualcuno che ha il colore della pelle diverso dalla propria e soprattutto di fargli capire che proviene da una realtà tanto peggiore di quella in cui viviamo, si preferisce optare per il razzismo...tutta colpa dei genitori, degli adulti, che non sanno nemmeno loro cos'è il bene e il male...

restando più o meno in tema, consiglio (se non lo avete mai visto) la visione del film "La Lunga Strada Verso Casa"