La prima notizia documentata dell'ampolla contenente la presunta reliquia del sangue di san Gennaro si ha soltanto nel 1389, come riportato nel
Chronicon Siculum. Nel corso delle manifestazioni per la festa dell'Assunta di quell'anno, vi fu l'esposizione pubblica delle ampolle contenenti la sostanza che i credenti chiamano "sangue di san Gennaro".
Il 17 agosto 1389 vi fu una grandissima processione per assistere al "miracolo": il liquido conservato nell'ampolla si era liquefatto "come se fosse sgorgato quel giorno stesso dal corpo del santo". La cronaca dell'evento sembra suggerire che il fenomeno si verificasse allora per la prima volta. Del resto, la Cronaca di Partenope, precedente di qualche anno (1382), pur parlando di diversi "miraculi" attribuiti alla potenza di san Gennaro, non menziona mai una reliquia di sangue del martire.
Oggi, l'ampolla è conservata nel Duomo di Napoli.
Tre volte l'anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 19 settembre e per tutta l'ottava delle celebrazioni in onore del patrono, ed il 16 dicembre), durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall' arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere al "miracolo della liquefazione del sangue di san Gennaro". La liquefazione del liquido durante la cerimonia è ritenuto foriero di buoni auspici per la città ; al contrario, si ritiene che la mancata liquefazione sia presagio di eventi fortemente negativi.
Un analogo fenomeno, anch'esso ritenuto miracoloso, si ripeterebbe in una chiesa di Pozzuoli, su una pietra porosa su cui si ritiene Gennaro sia stato decapitato ed impregnata del suo sangue.
Fonte: Wikipedia
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